Assassin's Creed Wiki

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"Nel 1502, i suoi capitani si ribellarono. Lui fece loro delle concessioni e tornarono nell'esercito. Poi, alla vigilia di Capodanno del 1503, li convocò in una stanza a Senigallia. Li fece arrestare tutti quanti. Due furono legati insieme e strangolati da Micheletto sul posto. Gli altri finirono in catene... e uccisi qualche settimana dopo."
―Shaun Hastings parla della congiura della Magione, 2012[src]

Vitellozzo Vitelli (circa 1458 - 31 dicembre 1502) è stato un condottiero italiano e uno dei generali di Cesare Borgia assieme a Ramiro d'Orco e Oliverotto da Fermo.

Biografia[]

Al servizio dei Borgia[]

Sebbene Vitellozzo, assieme a Ramiro e a Oliverotto, avesse conquistato la Romagna per conto di Cesare, quest'ultimo decise di incolpare i suoi generali per il governo dispotico ai danni del popolo, in modo tale da preservare la propria reputazione davanti a esso e ottenerne il favore. Infatti, Cesare fece giustiziare Ramiro come "dono" per il suo popolo. Di conseguenza, Vitellozzo e Oliverotto temendo di essere i prossimi decisero di ribellarsi a Cesare.[1]

I due generali riuscirono ben presto a prendere possesso di gran parte delle terre dominate da Cesare. Quest'ultimo, quindi, ritrovatosi in una situazione a lui avversa, assicurò ai suoi generali che li avrebbe perdonati per il loro tradimento e avrebbe accettato ogni loro richiesta a patto che ritornassero di nuovo al suo servizio. Vitellozzo e Oliverotto accettarono la riconciliazione e servirono Cesare ancora per diversi mesi.[1]

Morte[]

Vitellozzo e Oliverotto catturati

Vitellozzo (dietro) e Oliverotto prima di venire giustiziati.

Tuttavia, dopo qualche tempo, Cesare organizzò una "cena" in onore dei suoi due generali, ma al loro arrivo si rivelò un'imboscata ai loro danni. Cesare li ringraziò per avergli consegnato la Romagna, ma affermò che era giunto il momento di "togliersi i guanti insaguinati". Nonostante fossero in inferiorità numerica, Vitellozzo e Oliverotto decisero di difendersi e combatterono contro le guardie papali di Cesare.[1]

Vitellozzo e Oliverotto riuscirono abilmente a sopraffare le guardie e si rivolsero contro Cesare, ormai rimasto solo e armato solo di una balestra. Tuttavia, una guardia papale ferita si rialzò e sferrò un colpo alle spalle di Vitellozzo. Quest'ultimo, accorsosi in tempo della guardia, si voltò e colpì con la sua spada l'occhio sinistro della guardia, ma non riuscì ad evitare l'attacco ella guardia che lo ferì alla spalla destra. Oliverotto, distrattosi, venne colpito alla spalla sinistra da un dardo della balestra di Cesare.[1]

Qualche tempo dopo, i due generali ripresero conoscenza e si ritrovarono incatenati fianco a fianco davanti a Cesare e a Micheletto Corella. Sebbene Oliverotto tentasse all'ultimo di scaricare tutta la colpa su Vitellozzo, sostenendo che la ribellione fosse stato tutto un suo piano, Cesare diede comunque l'ordine a Michelotto di strangolare entrambi, sostentendo che il loro "sacrificio" sarebbe stato inestimabile per lui.[1]

Apparizioni[]

Fonti[]

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