Vanessa lascia l'edificio LOCC.
Vanessa è stata una scienziata che lavorava nel Landing Operations Control Center presso il National Space Center. Nel 2003, fu impegnata nel lancio del Beagle 2. Era anche una discendente di Charles Darwin. Nel 2012 le Abstergo Industries estrassero le sue memorie genetiche da suo un discendente e incaricarono un loro impiegato di riviverle attraverso il Data Dump Scanner.
Biografia[]
Nel 1998, Vanessa fu contattata da Robert Getas, che mostrò grande interesse per le missioni del LOCC. Dopo che gli fu offerta una grande quantità di denaro, Vanessa accettò, anche se nel corso dei cinque anni di collaborazione si sono solo tenuti in contatto e non si sono mai incontrati di persona. Durante le festività natalizie del 2003, Vanessa era al centro di controllo con molti dei suoi colleghi, e attendeva come tutti gli altri la notizia dell'atterraggio del Beagle 2 che era stato lanciato sei giorni prima.
Vanessa intercettò il segnale del Beagle 2 e lo indirizzò assieme ai suoi codici sul proprio computer portatile. Per tutti gli altri, la missione Mars Express era stata un fallimento. Subito dopo, Vanessa lasciò l'edificio per consegnare il computer portatile a Robert Getas, ma fu fermata da una guardia di sicurezza. Inizialmente nervosa, dato che le aveva tolto il cumputer dalle mani, Vanessa si calmò una volta che la guardia le chiese la sua firma, in modo che potesse uscire dall'edificio.
A seguito di questo, Vanessa si recò per incontrare il suo contatto in un luogo prestabilito, una caffetteria. Anche se lei aveva studiato il suo aspetto, ebbe alcuni problemi ad individuare Robert in mezzo alla folla. In seguito, i due si sedettero insieme e iniziarono a discutere amabilmente del pagamento della donna, così come il progresso effettivo del Beagle 2.
Una volta fuori dalla caffetteria, Robert le propose un nuovo accordo. Dopo che quest'ultimo le offrì la possibilità di lavorare per lui nel suo ufficio, Vanessa rifiutò e fece un passo indietro, ma si sentì urtare da un uomo, che le coprì il volto con un panno, presumibilmente imbevuto di droga o di un sedativo, che le fece perdere coscienza. Da lì in poi, di Vanessa non se ne è saputo più nulla.
Fonti[]