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'''Un Caldo Benvenuto''' è un ricordo di ''[[Assassin's Creed II]]''. |
'''Un Caldo Benvenuto''' è un ricordo di ''[[Assassin's Creed II]]''. |
Versione delle 20:04, 5 ago 2012
- Questo è l'articolo inerente al ricordo di Assassin's Creed II. Potresti aver cercato l'omonimo ricordo di Assassin's Creed: Revelations.
Un Caldo Benvenuto è un ricordo di Assassin's Creed II.
Descrizione
Ezio Auditore da Firenze, dopo essere stato iniziato nell'Ordine degli Assassini, vuole proteggere la Mela dell'Eden. Lo zio Mario Auditore suggerisce di nasconderla a Forlì, città governata da Caterina Sforza, un'alleata degli Assassini.
Una volta arrivati in Romagna, Ezio e Niccolò Machiavelli sono accolti da Caterina, che li accompagna alle porte della città. Una volta alla porta, scoprono che Ludovico Orsi e Checco Orsi hanno occupato la città per ordine dei Borgia. Ezio scala le mura ed apre le porte a Niccolò e Caterina e alle loro truppe.
Dialoghi
Prologo
Ezio Auditore da Firenze, suo zio Mario Auditore e Niccolò Machiavelli si recano alla bottega di Leonardo da Vinci a Venezia per fargli esaminare la Mela dell'Eden.
- Leonardo: Affascinante! Davvero affascinante!
- Ezio: Che cos'è, Leonardo? Che cosa fa?
- Leonardo: Non potrei spiegartelo più di quanto possa dirti perché la Terra gira attorno al Sole.
- Mario: Intendi il Sole intorno alla Terra.
- Leonardo: (Toccando il Frutto dell'Eden) È fatto con materiali che non dovrebbero esistere e tuttavia si tratta di un manufatto molto antico.
- Mario: Il Codice ne parla come di un "Frutto dell'Eden".
- Ezio: Lo Spagnolo l'ha chiamato "la Mela".
- Leonardo: Come la mela di Eva? Quella della conoscenza proibita? Stai forse dicendo che questa...?
Leonardo si allontana timoroso dalla Mela. Ezio invece le si avvicina e la tocca, attivandola. Una volta attiva la Mela mostra nella stanza simboli strani e sconosciuti. Mentre Leonardo osserva i simboli e ciò che sta accadendo, Mario, Niccolò ed Ezio sono costretti a coprirsi gli occhi a causa dell'intensità del bagliore proveniente dalla Mela. Ezio tocca nuovamente il Frutto dell'Eden e riesce a disattivarlo.
- Leonardo: Non deve mai cadere nelle mani sbagliate. Le menti instabili ne sarebbero soggiogate.
- Ezio: Sicuro. E lo Spagnolo non si placherà pur di impossessarsene.
Niccolò Machiavelli mette la Mela in una borsa che porge ad Ezio.
- Niccolò: Ezio, devi proteggerla con tutte le tecniche che ti abbiamo insegnato.
- Mario: Portala a Forlì. La città è protetta da mura e da cannoni. Ed è retta da una nostra alleata.
- Ezio: E di chi si tratta?
- Mario: Si chiama Caterina Sforza.
- Ezio: Ma guarda. La cosa si preannuncia divertente.
Ezio abbraccia Leonardo.
- Ezio: Grazie di tutto, mio vecchio amico.
- Mario: (Mettendo una mano sulla spalla a Leonardo) Leonardo, Ezio mi dice che viaggiate di frequente. Venite a trovarmi in Villa, se vi manca la Toscana.
Leonardo risponde all'invito con un cenno di inchino.
Ezio e Niccolò partono per portare la Mela dell'Eden a Forlì.
Ricordo
Ezio Auditore da Firenze e Niccolò Machiavelli incontrano Caterina Sforza, in compagnia della sua scorta, nei pressi dell'avamposto veneziano in Romagna.
- Caterina: (Ad Ezio) Bene, bene, guarda un po' chi c'è.
- Ezio: Madonna.
- Caterina: Che fossi speciale l'ho pensato appena t'ho veduto. Ma proprio un Assassino, hmmm.
Ezio, Caterina e Niccolò cominciano a passeggiare verso Forlì.
- Caterina: Passeggiamo, caro. Ti piacerà questa città! Da più di cento anni i nostri cannoni la rendono imprendibile. Il manufatto sarà al sicuro qui.
- Ezio: Perdona, non ho mai sentito di una donna che governasse da sola una città. Fa un certo effetto.
- Caterina: Beh... Naturalmente, prima c'era mio marito. Ma è morto.
- Ezio: Oh. Mi dispiace.
- Caterina: L'ho fatto uccidere.
- Ezio: Oh. (Tossisce).
- Niccolò: Abbiamo scoperto che Girolamo Riario lavorava per i Templari. Stava stilando una mappa con la posizione delle pagine del Codice rimaste.
- Caterina: Comunque non mi è mai andato a genio quello. Un pessimo padre, una noia a letto... Insomma, un fastidio continuo!
Il gruppo nota che i cittadini stanno fuggendo da Forlì nella loro direzione.
- Niccolò: Guardate.
- Caterina: Oh, no.
Caterina ferma una cittadina che sta fuggendo dalla città.
- Caterina: Aspetta! Che cosa accade?
- Cittadina: Sono arrivati quando avete lasciato le mura, mia signora. La città è sotto attacco.
- Caterina: Cosa?! Chi ci attacca?!
- Cittadina: I fratelli Orsi, mia signora.
La donna continua la sua fuga.
- Caterina: Ah, sangue di Giuda!
- Ezio: E chi sarebbero?
- Caterina: Quelli che ho assoldato per far fuori mio marito!
- Niccolò: Opera dello Spagnolo, è ovvio. Gli Orsi non vedono oltre la propria borsa.
- Ezio: Ma come poteva sapere dove stavamo portando la Mela, ancora prima di noi?!
- Niccolò: Non sono qui per la Mela, Ezio. Stanno cercando la mappa di Riario.
- Caterina: Al diavolo la tua mappa, Niccolò! I miei figli sono in città! Porco demonio!
I tre iniziano a correre verso le porte della città. Tuttavia nel tragitto incontrano delle truppe dei fratelli Orsi.
Una volta messi fuori combattimento i soldati, Ezio, Niccolò e Caterina raggiungono la porta nord della città, che però è chiusa.
- Caterina: Sono già dentro! Quei bastardi traditori!
- Ezio: C'è un altro modo per entrare?
- Caterina: Aspetta... Forse sì. (Indicando le mura) C'è una galleria sotto le mura occidentali. Si entra dal canale.
- Ezio: Bene. Torno subito.
Mentre Ezio va alla ricerca del passaggio segreto, Caterina Sforza e Niccolò Machiavelli rimangono alla porta con i loro soldati.
Una volta individuato il condotto, Ezio entra in città e apre la porta settentrionale dall'interno.
- Caterina: Ezio! Ce l'hai fatta! Seguimi!
Ezio segue Caterina e Niccolò che si stanno dirigendo verso la Rocca di Ravaldino.
Risultato
Ezio apre le porte per far entrare Niccolò Machiavelli e Caterina Sforza a Forlì.