- Questo è l'articolo inerente al ricordo di Assassin's Creed II. Potresti aver cercato l'omonimo ricordo di Assassin's Creed: Revelations.
Un caldo benvenuto è la rappresentazione virtuale di una delle memorie genetiche di Ezio Auditore da Firenze, rivissuta da Desmond Miles nel 2012 attraverso l'Animus.
Descrizione[]
Ezio Auditore da Firenze, dopo essere stato iniziato nell'Ordine degli Assassini, vuole proteggere la Mela dell'Eden. Lo zio Mario Auditore suggerisce di nasconderla a Forlì, città governata da Caterina Sforza, un'alleata degli Assassini.
Una volta arrivati in Romagna, Ezio e Niccolò Machiavelli sono accolti da Caterina, che li accompagna alle porte della città. Una volta alla porta, scoprono che Ludovico Orsi e Checco Orsi hanno occupato la città per ordine dei Borgia. Ezio scala le mura ed apre le porte a Machiavelli, Caterina e alle loro truppe.
Dialoghi[]
Prologo[]
Ezio Auditore da Firenze, suo zio Mario Auditore e Niccolò Machiavelli si recano alla bottega di Leonardo da Vinci a Venezia per fargli esaminare la Mela dell'Eden.
- Leonardo: Affascinante! Davvero affascinante!
- Ezio: Che cos'è, Leonardo? Che cosa fa?
- Leonardo: Non potrei spiegartelo più di quanto possa dirti perché la Terra gira attorno al Sole.
- Mario: Intendi il Sole intorno alla Terra.
- Leonardo: (Toccando il Frutto dell'Eden) È fatto con materiali che non dovrebbero esistere e tuttavia si tratta di un manufatto molto antico.
- Mario: Il Codice ne parla come di un "Frutto dell'Eden".
- Ezio: Lo Spagnolo l'ha chiamato "la Mela".
- Leonardo: Come la mela di Eva? Quella della conoscenza proibita? Stai forse dicendo che questa...?
Leonardo si allontana timoroso dalla Mela. Ezio invece le si avvicina e la tocca, attivandola. Una volta attiva la Mela mostra nella stanza simboli strani e sconosciuti. Mentre Leonardo osserva i simboli e ciò che sta accadendo, Mario, Machiavelli ed Ezio sono costretti a coprirsi gli occhi a causa dell'intensità del bagliore proveniente dalla Mela. Ezio tocca nuovamente il Frutto dell'Eden e riesce a disattivarlo.
- Leonardo: Non deve mai cadere nelle mani sbagliate. Le menti instabili ne sarebbero soggiogate.
- Ezio: Sicuro. E lo Spagnolo non si placherà pur di impossessarsene.
Niccolò Machiavelli mette la Mela in una borsa che porge ad Ezio.
- Machiavelli: Ezio, devi proteggerla con tutte le tecniche che ti abbiamo insegnato.
- Mario: Portala a Forlì. La città è protetta da mura e da cannoni. Ed è retta da una nostra alleata.
- Ezio: E di chi si tratta?
- Mario: Si chiama Caterina Sforza.
- Ezio: Ma guarda. La cosa si preannuncia divertente.
Ezio abbraccia Leonardo.
- Ezio: Grazie di tutto, mio vecchio amico.
- Mario: (Mettendo una mano sulla spalla a Leonardo) Leonardo, Ezio mi dice che viaggiate di frequente. Venite a trovarmi in Villa, se vi manca la Toscana.
Leonardo risponde all'invito con un cenno di inchino.
Ezio e Machiavelli partono per portare la Mela dell'Eden a Forlì.
Ricordo[]
Ezio Auditore da Firenze e Niccolò Machiavelli incontrano Caterina Sforza, in compagnia della sua scorta, nei pressi dell'avamposto veneziano in Romagna.
- Caterina: (Ad Ezio) Bene, bene, guarda un po' chi c'è.
- Ezio: Madonna.
- Caterina: Che fossi speciale l'ho pensato appena t'ho veduto. Ma proprio un Assassino, hmmm.
Ezio, Caterina e Machiavelli cominciano a passeggiare verso Forlì.
- Caterina: Passeggiamo, caro. Ti piacerà questa città! Da più di cento anni i nostri cannoni la rendono imprendibile. Il manufatto sarà al sicuro qui.
- Ezio: Perdona, non ho mai sentito di una donna che governasse da sola una città. Fa un certo effetto.
- Caterina: Beh... Naturalmente, prima c'era mio marito. Ma è morto.
- Ezio: Oh. Mi dispiace.
- Caterina: L'ho fatto uccidere.
- Ezio: Oh. (Tossisce).
- Machiavelli: Abbiamo scoperto che Girolamo Riario lavorava per i Templari. Stava stilando una mappa con la posizione delle pagine del Codice rimaste.
- Caterina: Comunque non mi è mai andato a genio quello. Un pessimo padre, una noia a letto... Insomma, un fastidio continuo!
Il gruppo nota che i cittadini stanno fuggendo da Forlì nella loro direzione.
- Machiavelli: Guardate.
- Caterina: Oh, no.
Caterina ferma una cittadina che sta fuggendo dalla città.
- Caterina: Aspetta! Che cosa accade?
- Cittadina: Sono arrivati quando avete lasciato le mura, mia signora. La città è sotto attacco.
- Caterina: Cosa?! Chi ci attacca?!
- Cittadina: I fratelli Orsi, mia signora.
La donna continua la sua fuga.
- Caterina: Ah, sangue di Giuda!
- Ezio: E chi sarebbero?
- Caterina: Quelli che ho assoldato per far fuori mio marito!
- Machiavelli: Opera dello Spagnolo, è ovvio. Gli Orsi non vedono oltre la propria borsa.
- Ezio: Ma come poteva sapere dove stavamo portando la Mela, ancora prima di noi?!
- Machiavelli: Non sono qui per la Mela, Ezio. Stanno cercando la mappa di Riario.
- Caterina: Al diavolo la tua mappa, Niccolò! I miei figli sono in città! Porco demonio!
I tre iniziano a correre verso le porte della città. Tuttavia nel tragitto incontrano delle truppe dei fratelli Orsi.
Una volta messi fuori combattimento i soldati, Ezio, Machiavelli e Caterina raggiungono la porta nord della città, che però è chiusa.
- Caterina: Sono già dentro! Quei bastardi traditori!
- Ezio: C'è un altro modo per entrare?
- Caterina: Aspetta... Forse sì. (Indicando le mura) C'è una galleria sotto le mura occidentali. Si entra dal canale.
- Ezio: Bene. Torno subito.
Mentre Ezio va alla ricerca del passaggio segreto, Caterina Sforza e Niccolò Machiavelli rimangono alla porta con i loro soldati. Caterina insulta i nemici sulle mura.
- Caterina: Ehi, voi! Sì, sto parlando con voi, branco di cani smidollati! Osate occupare la mia città!? La mia casa!? Credete che abbia intenzione di star qui a non far niente? E se venissi lì e vi strappassi i coglioni? Ma che razza di uomini siete, che vi vendete a chiunque per pochi spiccioli! Non avete paura di me? Ebbene, ce l'avrete quando verrò lì a tagliarvi la testa! I miei uomini ci giocheranno a palla e potranno fare scempio dei vostri corpi! Poi vi metteranno in un bel mucchio per sfamare i cani. Vi piace l'idea?
Ahh, non ridereste se io fossi un uomo. Pensate che non lo farò, solo per queste!? Le tette! Le mie tette! Scommetto che volete vederle. Vi piacerebbe poterle toccare, vero? Affondarci dentro la faccia... O sbaglio? E allora coraggio, comportatevi da uomini, venite, provateci! Che vi faccio uscire i coglioni dalle narici a furia di calci! Lurido branco di cani bastardi! Tornatevene a casa, se non volete finire impalati sulle mura della mia cittadella. Ahh! Ma forse è per questo che non vi decidete a uscire! Già, scommetto che lo gradireste assai un bel palo di quercia su per il culo! Sanguediddio! Ma dove vi hanno pescato? In un convento di monache? Non ho mai visto in vita mia un'accozzaglia di codardi peggio assortita di voi. Che vista penosa! Dopo che vi avrò fatto castrare, non sarete meno uomini di quanto siete ora!
Una volta individuato il condotto, Ezio entra in città e apre la porta settentrionale dall'interno.
- Caterina: Ezio! Ce l'hai fatta! Seguimi!
Ezio segue Caterina e Machiavelli che si stanno dirigendo verso la Rocca di Ravaldino.
Risultato[]
Ezio apre le porte per far entrare Niccolò Machiavelli e Caterina Sforza a Forlì.