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"Sono il martello degli eretici, la luce della Spagna, l'onore del mio ordine. Non seguo nessuno, ma il volere di Dio!"
―Tomás de Torquemada[src]
AC2D Tomas Torquemada

Tomás de Torquemada.

Tomás de Torquemada (1420 - 16 settembre 1498) è stato un importante religioso spagnolo, priore del convento domenicano e primo inquisitore generale ufficialmente riconosciuto dalla storia. Era anche alleato e confessore abituale dei sovrani Isabella I di Castiglia e Ferdinando II di Aragona, oltre che un burattino dell'Ordine dei Templari.

Biografia[]

Carriera da inquisitore[]

Tomás de Torquemada nacque nel bordo castigliano di Valladolid, secondogenito di una ricca famiglia borghese. Sin da giovane venne avviato alla carriera clericale, prendendo prima la porpora vescovile e successivamente il titolo di frate maggiore presso le istituzioni domenicane del regno di Castiglia. Infine divenne priore del medesimo convento, entrando nelle simpatie della regina Isabella I - di cui divenne anche il confessore abituale visto il grande attaccamento alla fede cattolica della sovrana.

Circa nel 1480 iniziò a praticare la già sviluppata corrente inquisitoria contro coloro che la chiesa riteneva eretici o miscredenti, tanto che tre anni dopo venne nominato inquisitore generale nei regni di Aragona, Castiglia e Léon. La scelta dei sovrani spagnoli venne approvata anche da Papa Sisto IV e successivamente controfirmata anche da Innocenzo VIII. Torquemada centralizzò e rese l'inquisizione più aspra e violenta, ottenendo solo una discreta resistenza da parte delle città di Saragozza e Barcellona.

Corruzione dei Templari[]

Circa nel 1491, Torquemada venne avvicinato dal cardinale Rodrigo Borgia, uno dei candidati al soglio dello Stato Pontificio e in segreto Gran Maestro dei Templari. Accecato dalla buona fede che nutriva nei confronti del suo collega e connazionale, Torquemada si lasciò manipolare affinché inquisisse e uccidesse i membri del ramo spagnolo della Confraternita degli Assassini, nemici secolari dei Templari.

Ubbidendo a quanto detto dal cardinale Borgia, Torquemada iniziò a mobilitare diversi inquisitori e militi contro gli uomini che gli erano stati indicati come eretici, attuando un vero e proprio massacro tra le fila degli Assassini. Affidò i loro processi a tre uomini in particolare: Gaspar Martínez, Pedro Llorente e Juan de Marillo. Nonostante un iniziale successo però, tutti e tre i suoi agenti vennero eliminati da Ezio Auditore da Firenze: un Assassino italiano venuto in soccorso dei suoi confratelli iberici.

Quest'ultimo alla fine riuscì anche ad intrappolare Torquemada, costringendolo a rivelare dettagli riguardo ai suoi legami con i Templari. Essendo però all'oscuro della loro corrente esistenza o operato, il frate domenicano negò ogni rapporto con loro dandoli per estinti. Riconosciuto quindi come una vittima delle manipolazioni del Borgia, venne risparmiato da Ezio con la promessa di non inquisire più gli Assassini o i loro alleati.

Ultimi anni[]

Sopravvissuto alla mano di Ezio Auditore, Torquemada riprese il suo servizio di inquisitore ai diretti ordini dei sovrani spagnoli, entrando in contatto anche con un Assassino di nome Aguilar, anche se per vie e motivazioni sconosciute. In ogni caso l'inquisitore generale venne ucciso da un Assassino spagnolo il 16 settembre 1498 ad Ávila.

Curiosità[]

  • Il Gran Maestro dei Templari britannico Crawford Starrick teneva un ritratto di Torquemada negli uffici della sua reggia.

Fonti[]

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