Thomas Gage (10 marzo 1719-20 - 2 aprile 1787) è stato un generale britannico e comandante in capo dell'esercito britannico del Nord America dal 1763 fino al 1775, partecipando quindi ai primi scontri contro le milizie coloniali ribelli.
Biografia[]
Nel 1770, le tensioni tra i coloni e la madrepatria crebbero, soprattutto a causa delle nuove tasse che le colonie avrebbero dovuto pagare senza il loro consenso approvate dal parlamento inglese. Quindi, una grande folla si riunì davanti alla Old State House per protestare, mentre il capitano Thomas Preston cercò di calmare la folla. Tuttavia, l'improvviso suono di uno sparo, provocò una reazione ai soldati inglesi che si misero a sparare sulla folla.
Nel 1773, dopo il massacro di Boston, i Sons of Liberty scaricarono il tè presenti nelle navi ancorate nel porto di Boston come protesta del Tea Act, altra legge approvata dal governo senza il consenso dei coloni, in un evento noto come Boston Tea Party. In risposta, nel 1774 Thomas Gage ritornò alle colonie dopo una lunga licenza in Inghilterra venendo nominato governatore militare del Massachusetts. Inoltre, la guarnigione militare presente venne rinforzata con altri soldati per poter occupare la città di Boston, mentre il parlamento inglese approvò i Coercive Acts per imporre un maggior controllo della madrepatria sulle colonie. Infatti, queste leggi portarono alla chiusura del porto di Boston e la nomina del consiglio provinciale al posto dell'elezione.
Di conseguenza, i rapporti s'incrinarono ulteriormente e i ribelli iniziarono ad organizzarsi raccogliendo armi e munizioni per prepararsi a delle future rappresaglie. Nell'aprile del 1775, Gage decise di intervenire e ordinò ad una piccola forza britannica di distruggere i magazzini delle armi dei ribelli e di arrestare i principali istigatori Samuel Adams e John Hancock nell'area tra Lexington e Concord. Ala guida di tale forza vi mise il maggiore della Royal Navy, il Templare John Pitcairn, famoso per la sua abilità nella diplomazia.
Il ribelle Joseph Warren seppe dei piani segreti di Gage e inviò, il 18 aprile, Paul Revere e William Dawes per mettere in guardia la milizia locale, dislocare le armi e le munizioni e avvertire Adams ed Hancock del loro imminente arresto. Di conseguenza, la forza britannica dovette fronteggiare una schermaglia a Lexington e una battaglia a Concord. Tale battaglia risultò una vittoria per i miliziani e segnò l'inizio della guerra di indipendenza americana.
Nello stesso giorno, le milizie coloniali forti di almeno 15.000 uomini raggiunsero Boston, ponendola sotto assedio. Gage ordinò di rinforzare le fortificazioni lungo il Boston Neck e che Fort Southgate venissero ampliate e rinforzate, divenendo presto note come "linee di Gage". Inoltre, in un tentativo di riconciliazione, Gage offrì il perdono a tutti i ribelli che avessero deposto le armi fatta eccezione per Adams e per Hancock.
Gage discusse con il suo vice William Howe e con gli altri generali di un tentativo di rompere l'assedio. Quindi, decisero di prendere possesso delle Dorchester Heights e di Charlestown. Purtroppo, i ribelli ne furono informati e William Prescott costruì delle fortificazioni su Breed's Hill. Gli scontri che seguirono videro gli inglesi vittoriosi sui ribelli, subendo purtroppo gravi perdite. Tra questi vi fu anche il maggiore John Pitcairn. Le conseguenze degli scontri comportarono la perdita del comando e il ritorno in Inghilterra di Gage, mentre il suo vice Howe gli sarebbe succeduto al comando. Alla fine, a marzo 1776, gli inglesi evacuarono da Boston, dopo che il colonello patriota Henry Knox aveva piazzato l'artiglieria a Dorchester Heights.