La Sultana è stata una fregata capitanata dal famigerato pirata e Assassino, Samuel Bellamy.
Nave ammiraglia di Bellamy, la Sultana venne sostituita nel febbraio 1717, quando Bellamy prese il comando della Whydah, una nave schiavista di Laurens Prins, nota per essere stata la più veloce delle Indie occidentali.
Storia[]
A luglio del 1716, Bellamy giunse a Bahía de Guadiana con la Sultana, dove presenziò ad un assemblea di pirati. Durante l'assemblea, Bellamy si scontrò con Benjamin Hornigold poiché era contrario al codice adottato da quest'ultimo, in cui era vietato di attaccare le navi della Royal Navy, ottenendo anche l'approvazione dei pirati presenti. Infatti, essi decisero di votare per lui come loro nuova guida al posto di Hornigold. Poi, diede ad Alonzo Batilla, un giovane pirata, il compito di portare il più lontano possibile Hornigold. Alla fine dell'assemblea, Bellamy salpò con la Sultana con l'obiettivo di attaccare una nave schiavista, tuttavia, durante il tragitto venne intercettato da Alonzo, il quale voleva essere ricompensato per aver svolto il suo lavoro. Bellamy ritenne giusto che ricevesse una ricompensa e gli fece prendere parte alla sua missione, informandolo anche di cosa si trattava. Alonzo accettò e lo aiutò ad attaccare la nave schiavista ed in seguito a salvare gli schiavi in mare.[1]
Mesi dopo, Bellamy, a bordo della sua nave, salpò per Los Mártires, dove si incontrò con Alonzo e Olivier Levasseur. Lì, informò i suoi due compagni che il loro obiettivo era dare la caccia alla flotta spagnola del tesoro. Tuttavia, mentre cercarono di avvicinarsi a due galeoni della flotta, vennero individuati, costringendo alla fuga i due galeoni, accompagnati dalla loro scorta, e che, alla fine, si divisero. I pirati si misero all'inseguimento di uno dei galeoni e dopo averne ottenuto la resa, affondando le navi della sua scorta, si misero a saccheggiarla. Purtroppo, Bellamy non trovò quello che cercava, ritenendo il galeone un'esca, e ordinò anche ai suoi compagni di sbrigarsi a inseguire e attaccare l'altro galeone. Gli altri due pirati rimasero straniti dal suo comportamento, intuendo che non stesse cercando oro e gemme. Tuttavia, non ottennero risposta da Bellamy e, insieme a lui, si misero all'inseguimento dell'altro galeone. Alonzo fu il primo a raggiungere il galeone e, nel frattempo, gli affondò le navi della scorta. Tuttavia, Alonzo venne raggiunto da un'enorme vascello del capitano inglese, Francis Hume, contro il quale ingaggiò uno scontro. Nel mentre, il galeone spagnolo si diede alla fuga. Alla fine, Levasseur intervenne in aiuto di Alonzo, ma Bellamy si mise all'inseguimento del galeone.[2]
A gennaio 1717, Bellamy era a Cuba, nelle vicinanze di L'Avana, dove venne raggiunto da Alonzo, arrabbiato per averlo lasciato a morire. Bellamy si scusò e lo rese partecipe della sua missione, trovare Laurens Prins, un ricco schiavista, scoprendo la rotta segreta della sua nave interrogando un mercante al porto di L'Avana. Alonzo accettò e salpò per il porto. Tempo dopo, Bellamy fu vittima di un'imboscata ordita da Hume, segretamente un Templare, ma venne salvato da Alonzo. Quest'ultimo inoltre lo informò di avere la mappa, in cui era tracciata la rotta di Prins.[3]
Un mese dopo, Bellamy seguì la mappa e giunse a Grand Bahama, dove poteva intercettare Laurens Prins e la sua nave, la Whydah. Raggiunto da Alonzo, i due salparono insieme per raggiungere il punto in cui iniziare la loro missione, ma durante la rotta si imbatterono in lontananza in Levasseur, in seria difficoltà in uno scontro contro un faro. Alonzo decise di aiutarlo, ma Bellamy, timoroso di perdere l'occasione, non volle rischiare e proseguì, raggiungendo il punto. Poco tempo dopo, venne raggiunto da Alonzo e Levasseur e, insieme a loro due, mise in piedi il piano per catturare la Whydah e Laurens Prins: Alonzo avrebbe inseguito Prins, il quale sarebbe scappato appena avrebbe visto una bandiera nera per sfruttare la velocità della sua nave, e lo avrebbe condotto in un punto, dove Bellamy e Levasseur lo stavano aspettando chiudendogli la via di fuga. Il piano funzionò e, dopo aver ottenuto la resa di Prins, Bellamy guidò il saccheggio della nave. All'interno della stiva, vi trovò il suo ambito "tesoro": il frammento dell'Eden. Spiegò ai suoi compagni che cosa era e qual'era il suo potere e li informò che tutti i nemici incontrati erano dei Templari, uomini che volevano sfruttare il potere del frammento e che avrebbero continuato a dargli la caccia. Per questo, i pirati decisero di fuggire al sicuro e Bellamy prese il comando della Whydah per sfruttare la sua velocità in mare anche se non era in grado di difendersi, a causa dei danni ricevuti nel combattimento contro Alonzo.[4]
Apparizioni[]
Fonti[]
- ↑ Assassin's Creed: Pirates - Il principe dei pirati
- ↑ Assassin's Creed: Pirates - La flotta del tesoro
- ↑ Assassin's Creed: Pirates - A caccia
- ↑ Assassin's Creed: Pirates - Il segreto della Whydah