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Siwa è un piccolo e fiorente villaggio costruito intorno all'omonima oasi, in Egitto. Nel villaggio si trova il tempio di Amon, dove vive l'Oracolo di Amon.

Storia[]

Antichità[]

Nel 525 a.C., Cambise II, re della Persia, inviò una spedizione di 50.000 uomini per conquistare l'oasi di Siwa, ma a causa di una tempesta di sabbia la spedizione si perse nel deserto non facendo più ritorno dal proprio re.

Nel 332 a.C., Alessandro Magno, re della Macedonia, dopo aver conquistato la Persia, tra cui l'Egitto, decise, durante la sua permanenza in Egitto, di consultare il famoso Oracolo di Amon, quindi fece visita al villaggio di Siwa. Lì, Alessandro venne salutato dall'Oracolo come figlio di Zeus, che portò ad accrescere ancora la sua figura divina.

Morte di Khemu[]

Nel 49 a.C., cinque membri dell'Ordine degli Antichi arrivarono al villaggio sfruttando la visita del faraone Tolomeo XIII, loro burattino, per cercare la cripta degli Isu sotto il tempio di Amon. Dopo aver interrogato i sacerdoti del tempio per sapere come aprire la cripta utilizzando un manufatto, ma senza successo. Perciò, catturarono anche il medjay Bayek credendo che fosse a conoscenza della cripta e, per costringerlo a parlare, catturarono anche suo figlio Khemu portandoli all'ingresso della cripta. Mentre i membri dell'Ordine erano distratto dall'arrivo imminente di Tolomeo XIII, Khemu diede un coltello rubato da uno dell'Ordine per aiutare il padre, quest'ultimo all'arrivo dei membri dopo essersi liberato tentò di affrontarli. In mezzo alla confusione, Khemu venne ucciso e Bayek venne colpito in testa dallo Sciacallo facendogli perdere i sensi. Bayek sopraffatto dalla rabbia per la morte di suo figlio cercò vendetta insieme a sua moglie Aya contro l'Ordine, lasciando il villaggio e i suoi doveri di medjay per dar loro la caccia. Durante questo periodo di assenza, Bayek venne sostituito dall'amico Hepzefa che assunse il ruolo di medjay. Nello stesso anno l'Ordine convinse a proclamare Oracolo di Amon a Siwa un loro membro, Medunamun.

Caccia a Medunamun[]

Il medjay di Siwa[]

Nel 48 a.C., Bayek ritornò a Siwa, dopo aver assassinato il suo primo bersaglio, Rudjek. Lungo la strada, fu affrontato da Ipato, la guardia del corpo personale di Rudjek che aveva inseguito Bayek per vendicarsi. Combattendo, i due caddero all'interno di un'antico edificio in rovina risalente all'Antico Regno, dove il duello alla fine terminò con Bayek che riuscì ad uccidere Ipato. Attraversata la struttura, Bayek si riunì con l'amico Hepzefa, che lo aiutò a difendersi dagli uomini di Ipato. I due raggiunsero i loro cammelli e si diressero al villaggio, con Hepzefa che informò Bayek di come l'Oracolo di Amon, Medunamun, stesse ormai opprimendo Siwa con la sua tirannide.

Arrivati a casa di Hepzefa, Bayek iniziò subito i preparativi per dare la caccia al suo prossimo obiettivo, nonostante Hepzefa gli avesse detto di riposarsi. Furono interrotti dall'arrivo dalla guaritrice del villaggio, Rabiah, che si prese cura delle ferite di Bayek. Incapace di rifiutare il suo aiuto, Bayek si riposò mentre Rabiah lo curò. Dopo essersi rimesso in sesto, Bayek andò da Hepzefa fuori dalla sua casa, dove gli diede un arco, che testò su dei manichini. Poco dopo, un abitante del villaggio venne ad informare Hepzefa che i soldati tolemaici lo stavano cercando, a causa del recente omicidio di Rudjek. Bayek eliminò le guardie tolemaiche e dopo aver ristabilito il suo legame con Senu, la sua aquila addomesticata, aiutò Hepzefa nei suoi doveri da medjay.

Inizialmente Bayek aiutò Benipe, il fabbro del villaggio, a recuperare i suoi attrezzi sequestrate dalle guardie di un'accampamento lì vicino. Dopo, aiutò Rabiah a recuperare le medicine finite in fondo al lago, visto che le guardie tolemaiche avevano affondato l'imbarcazione che le trasportava, e dopo avergliele portate, liberò il temporaneo ospedale da campo di Rabiah dal saccheggio delle guardie di Medunamun. Successivamente, liberò alcuni abitanti che si erano ribellati al governo tirannico dell'Oracolo di Amon, dove scoprì il corpo morto del suo amico Teremun a causa delle ferite riportate durante la cattura. Bayek riportò il corpo a casa della sua famiglia, ma lì venne a conoscenza che la moglie e la figlia del suo amico erano rimaste uccise durante l'incendio scoppiato nella loro casa da parte delle guardie. Poi cavalcò fino ad una sorgente vicina all'oasi che era stata invasa dai banditi, i quali ci stavano lucrando sopra facendo pagare una tassa agli abitanti del villaggio. Bayek dopo averli sistemati, migliorò la propria attrezzatura, su consiglio di Hepzefa, per poter affrontare Medunamun.

Morte dell'Oracolo[]

Arrivato al tempio di Amon, Bayek si mise a cercare Medunamun e oltre a quest'ultimo trovò anche dei sacerdoti legati e sorvegliati dalle guardie per essere interrogati, che liberò. Successivamente, assassinò Medunamun, non prima però di aver discusso con questi, prima che l'Oracolo esalasse il suo ultimo respiro.

Curiosità[]

  • Il nome di Siwa in Assassin's Creed: Origins durante i ricordi di Bayek è anacronistico. Nell'antico Egitto, il nome di Siwa era Sekth-am. Geografi e storici greci lo chiamarono invece Ammonium. I primi geografi arabi definivano il luogo Santariyyah e il nome moderno "Siwa" non apparve fino al XV secolo d.C.

Galleria[]

Apparizioni[]

Fonti[]

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