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"Loro sono ignoranti. Noi siamo illuminati. La loro ferocia condurrà il popolo nella luce della Chiesa."
―Un cardinale parla dei Seguaci di Romolo[src]

I Seguaci di Romolo erano delle persone completamente affascinate da Romolo, il fondatore di Roma, che veneravano come il loro dio. Secondo la leggenda, Romolo e Remo furono allevati da una lupa, e come risultato, si diceva che fu un essere metà uomo e metà lupo. In omaggio a lui, i seguaci indossano la pelle di lupo.

Storia[]

Alla fine del XV secolo, la famiglia Borgia usò i Seguaci di Romolo per impaurire la popolazione di Roma e spingerla nelle braccia della Chiesa. I capi dei Seguaci erano uomini dei Borgia, ma i fedeli erano sinceri nella loro fede. I sacerdoti dei Seguaci pronunciavano dei sermoni nel nome di Romolo scritti in realtà dai Templari.[1]

I Seguaci di Romolo si riunivano nelle tane di Romolo sparse nella città: le rovine della Domus Aurea, il Palazzo Laterano, la Cloaca Maxima, i sotterranei del Colosseo, le Catacombe sotto la Piramide Cestia e la Basilica di San Pietro.[1]

Il tesoro dei Seguaci era costituito da un'armatura romana, attribuita a Romolo: si trattava in realtà dell'armatura di Marco Giunio Bruto, uno degli Occulti che assassinarono Gaio Giulio Cesare. I Seguaci possedevano anche la daga con cui era stato compiuto l'assassinio. Il tesoro era nascosto sotto il Palatino. Per accedervi erano necessarie sei chiavi, conservate nelle tane di Romolo assieme a frammenti del diario di Bruto, le Pergamene di Romolo.[1]

I seguaci di Romolo erano uomini brutali coperti di pelle di lupo, che attaccavano ferocemente in massa. Erano armati con vari tipi di Spade corte e con Pugnali da lancio, e tendevano a ringhiare ed ululare in battaglia. I seguaci furono anche abili nella corsa acrobatica, poiché le loro tane richiesero tali competenze per essere attraversate.[1]

Nel gennaio 1500, su ordine di Rodrigo e Cesare Borgia, il cardinale Francisco de Borja inviò una lettera ai capi dei Seguaci, ordinando loro di dirigere i loro uomini contro gli Assassini.[1] La lettera fu intercettata dal Maestro Assassino Ezio Auditore da Firenze, da poco giunto a Roma. L'Assassino era stato attaccato dai Seguaci nelle Terme di Traiano[2] e indagando scoprì l'entrata della tana della Domus Aurea.[3]

Negli anni seguenti, Ezio Auditore trovò ed esplorò le altre tane, alla ricerca dei capi dei Seguaci.[1] Affrontò per la seconda volta i seguaci nelle catacombe.[4] In seguito, li combatté nei sotterranei del Colosseo, dove uccise uno dei leader dei Seguaci che gli aveva tenduto un'imboscata e dove scoprì il Tempio di Giunone.[5] Nella Cloaca Maxima confrontò tre capi dei Seguaci, che lo fecero attaccare dai loro seguaci, tutti uccisi dall'Assassino.[6] Ezio non incontrò alcun seguace mentre esplorava le rovine del Palazzo Laterano e della basilica.[7] Infine nell'agosto 1503 si introdusse nella basilica di San Pietro, dove osservò un incontro tra due capi dei seguaci e il cardinale che era l'autore dei loro sermoni. Ezio inseguì il cardinale e lo uccise.[8]

In ogni tana, Ezio recuperò le pergamene di Romolo e le chiavi necessarie per ottenere l'armatura di Bruto, di cui si impossessò nel 1503.[1]

Curiosità[]

  • In alcune immagini, come l'immagine del Database, i seguaci vengono raffigurati con un'arma pesante o un paio di spade corte. Nel gioco, tuttavia, hanno usato sempre e solo una singola spada corta corta.
  • I seguaci erano avversari relativamente deboli e potevano solo infliggere un leggero danno a un singolo blocco della salute di Ezio, piuttosto che rimuovere completamente il blocco. I loro attacchi erano facilmente prevedibili, consentendo facili contro-uccisioni, e possedevano anche una delle resistenze più deboli del gioco.
  • I seguaci spesso usavano coltelli da lancio prima di attaccare direttamente, avevano una grida di morte uniche e mostravano animazioni di attacco uniche.
  • In Assassin's Creed: Brotherhood Complete Official Guide - Collector's Edition i Seguaci di Romolo vengono etichettati come "Wolfmen".
  • Sono erroneamente chiamati "Figli di Remo" nel romanzo di Assassin's Creed: Revelations.
  • Nell'adattamento non canonico di Assassin's Creed: Brotherhood, i seguaci di Romolo sono noti solo come Wolfmen. Sebbene gli eventi del gioco siano paralleli a quelli della versione canonica, sono tutti ambientati nel 1486, e la prima missione di Ezio Auditore dopo l'Assedio di Monteriggioni è quella di uccidere il capo dei seguaci di Romolo al Colosseo e soccorrere Claudio, che era stato rapito da loro, guadagnando così la fiducia degli Assassini di Roma. Tutti gli Wolfmen a parte il leader, Romolo, sono in realtà vestiti da guardie regolari, con solo Romolo nel tipico costume da lupo del loro culto. Quando Romolo scende da una scala per affrontare Ezio ad un livello più basso del Colosseo, l'Assassino compie immediatamente un calcio di lancio per farlo cadere contro una serie di lance. Romolo muore quando il suo corpo cade direttamente sopra le lance, anche se non prima di ricevere un colpo mortale da un altro Assassino con un'ascia pesante mentre è a mezz'aria.
  • Nel 2012, a causa dell'effetto osmosi, Desmond Miles vide dei "fantasmi" di Ezio e i seguaci di Romolo mentre combattevano nel Colosseo quando lui e il suo team arrivarono per recuperare la Mela dell'Eden.

Galleria[]

Note[]

  1. 1,0 1,1 1,2 1,3 1,4 1,5 1,6 Assassin's Creed: Brotherhood
  2. Assassin's Creed: Brotherhood - Crepi il lupo
  3. Assassin's Creed: Brotherhood - Le sale di Nerone
  4. Assassin's Creed: Brotherhood - Lupi tra i morti
  5. Assassin's Creed: Brotherhood - In pasto ai lupi
  6. Assassin's Creed: Brotherhood - Capobranco
  7. Assassin's Creed: Brotherhood - Il sesto giorno
  8. Assassin's Creed: Brotherhood - Lupo travestito da agnello

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