Ritratto di donna è la rappresentazione virtuale di una delle memorie genetiche di Ezio Auditore da Firenze, rivissuta da Desmond Miles nel 2012 attraverso l'Animus.
Descrizione[]
Ezio Auditore da Firenze, recatosi alla bottega di Sofia Sartor per portarle il libro che grazie a lei aveva recuperato, vedendo la gran confusione che vi regna, le chiede il motivo di tanto disordine. La donna risponde che dei ladri sono entrati nella bottega e che hanno rubato un dipinto che per lei ha molto valore. Ezio, allora, si offre di aiutarla e va a cercare il ladro per recuperare il dipinto.
Dialoghi[]
Ezio Auditore da Firenze entra nella bottega della libraia Sofia Sartor.
- Sofia: Salute. Mi sto avvicinando ad altri due libri: uno vicino al Topkapi e l'altro nel distretto di Bayezid.
- Ezio: Prima Bayezid. Topkapi sarà un vicolo cieco.
- Sofia: Ah, sì.
Ezio mostra alla donna il libro recuperato grazie al suo aiuto e glielo porge.
- Ezio: Che ve ne pare di questo?
- Sofia: Oh, Ezio, è incredibile. Antica rilegatura copta ancora in buono stato. Notevole. Dev'essere una trascrizione dell'originale del III secolo.
Ezio nota il grande disordine che c'è nella libreria.
- Ezio: Sofia, che è successo qui?
- Sofia: Ah, capita un paio di volte all'anno. Qualcuno entra e spera di trovare denaro. Io non tengo granché qui, ma stavolta hanno rubato un ritratto di un certo valore. È un peccato.
- Ezio: Continuate il lavoro. Vi troverò il quadro.
- Sofia: Ezio, ormai il ladro potrebbe essere ovunque.
- Ezio: Se cercava denaro ma s'è preso il dipinto, sarà nei paraggi, ansioso di liberarsene.
- Sofia: Ebbene, se vi capitasse di trovarlo entro poche ore, venite all'acquedotto. Ho delle faccende da sbrigare lì.
Ezio esce dalla bottega e va a cercare il ladro al Gran Bazar.
Utilizzando il suo Senso dell'Aquila, in poco tempo Ezio trova il ladro del dipinto.
- Ezio: Quell'uomo ha un'aria alquanto sospetta.
Una volta sicuro di avere trovato l'uomo giusto, Ezio lo aggredisce.
- Ezio: Dov'è, ladro? Confessa!
- Ladro: Non ho fatto nulla. Non puoi provare nulla.
- Ezio: Non ne ho bisogno. Continuerò a picchiarti finché non parli.
- Ladro: Il quadro l'ho trovato. Cioè, me lo ha dato qualcuno.
- Ezio: Raccontamela giusta se non vuoi fare una brutta fine.
- Ladro: Dio mi aiuti!
- Ezio: Ha cose più importanti da fare che ascoltare le tue preghiere.
Dopo un breve combattimento a mani nude, Ezio convince il ladro a confessare dove si trova il quadro che ha rubato.
- Ezio: Non mi interessa come hai ottenuto il dipinto. Dimmi solo dov'è.
- Ladro: L'ho venduto a un mercante del Bazar. Non avevo altro modo di sfamarmi.
- Ezio: La prossima volta cerca di essere una canaglia migliore.
Ezio si reca dal mercante a cui il ladro ha venduto il quadro.
- Mercante: Ho un dipinto da vendere, se vi interessa. Un magnifico ritratto. Guadate, pare quasi viva. La sua bellezza rifulge sulla tela.
Ezio recupera il quadro al mercante e lo riporta a Sofia, che si trova nei pressi dell'acquedotto.
- Sofia: Una discreta somiglianza, non trovate?
- Ezio: Preferisco l'originale.
- Sofia: Buffone! Fu un dono di mio padre per il mio ventottesimo compleanno. Dovetti posare per messere Albrecht Dürer per un'intera settimana. Ve lo figurate? Io, seduta, immobile, per sette giorni, a far nulla?
- Ezio: Non ci riesco.
- Sofia: Una tortura!
- Ezio: (Risata)
I due si siedono su una panchina e Sofia porge ad Ezio un foglietto.
- Sofia: Dunque, ho scoperto la posizione di un altro libro. E non è nemmeno lontana da qui.
- Ezio: Grazie.
- Sofia: Ezio, ditemi, che cosa c'è dietro? Non siete uno studioso, questo è più che certo. Lavorate per la Chiesa?
- Ezio: (Risata) No, la chiesa no. Ma sono un insegnante. Una specie. Un giorno ve lo spiegherò, Sofia. Quando potrò.
Ezio e Sofia si salutano.
Risultato[]
Ezio, dopo aver recuperato il quadro di Sofia, scopre dove si trova un altro dei libri nascosti da Niccolò Polo a Costantinopoli.
Curiosità[]
- Il dipinto rubato a Sofia è il "Ritratto di giovane veneziana", di Albrecht Dürer.