- "Ristoro, una bestia insaziabile, si fa beffe del suo saio. Lui lo nega, ma tutti noi sappiamo che serve i Borgia."
- ―Fiora Cavazza su Ristoro[src]
Frate Ristoro (1465 - agosto 1503) è stato un frate dell'ordine dei Minimi e un membro del rito italiano dell'Ordine dei Templari. Nonostante i suoi voti religiosi, frequentò molto spesso il bordello La Rosa in Fiore, ed era conosciuto come uomo pericoloso che non aveva paura di uccidere chiunque criticasse il suo stile di vita. Nel 1503, venne ucciso da Ezio Auditore da Firenze dentro il suo convento, dopo aver saputo delle sue malefatte precedenti.
Nel 2012, le sue memorie genetiche vennero utilizzate dalle Abstergo Industries come avatar per addestrare le proprie reclute durante la prima fase del Programma di Addestramento Animi con il nome di Monaco.
Biografia[]
Ad un certo punto della sua vita, Ristoro si era imbarcato su una nave che da Valencia, in Aragona, era diretta verso la penisola italiana. Sulla nave si scontrò con un Templare spagnolo e il suo protetto spiegando ai due che non erano "i benvenuti a bordo". Per questo venne affrontato dal Capitano, capo dei due, il quale risolse ogni fraintendimento.[1]
Al servizio dei Borgia[]
- "Ho portato della carne fresca per saziare gli appetiti di Fratello Ristoro. In fondo, le ragazze devono fare esperienza. [...] Gli aspetta una lunga notte. Mi sento quasi in colpa a lasciarle lì."
- ―Fiora consegna delle cortigiane a Ristoro[src]
Intorno al 1500, Cesare Borgia iniziò a reclutare uomini e donne che potessero essere utili alla sua causa. Presto, incontrò Ristoro, di cui si interessò. In cambio di diverse ragazze per saziare i suoi appetiti, Ristoro fornì al Borgia icone religiose, amuleti e ninnoli. Inoltre, gli venne dato il potere di saldare i contatti di Cesare, che poi vennero sottoscritti sotto forma di documenti, pieni di scuse e di pagamenti, sigillati con il simbolo della Chiesa sopra.[2]
Ristoro frequentò molto spesso la Rosa in Fiore, il bordello più popolare di Roma, ignorando del tutto i suoi voti religiosi, che l'obbligavano ad una vita di castità. Tra tutte le cortigiane del bordello, Ristoro preferiva Fiora Cavazza, sebbene quest'ultima arrivò a disgustare sia Ristoro che le sue "perversioni.[2]
Reclutata da Cesare Borgia, Fiora fu costretta a rivedere Ristoro, nonostante avesse sempre cercato di evitare il suo ex cliente. Fiora consegnò a Ristoro un gruppo di ragazze, le quali servivano a saziare gli appetiti del frate, e ricevere i documenti e i ninnoli da consegnare a Cesare o ai suoi agenti. Ovviamente, durante l'incontro, Fiora sperava che il frate avesse dimenticato il suo volto, ma Ristoro, senza neanche guardare le ragazze, si avvicinò a Fiora e le accarezzò la guancia, rivelandole che lei era sempre stata la sua favorita.[2]
Fiora, disgustata dall'essere davanti a lei, gli tirò un calcio in mezzo alle gambe e maledicendolo con la tutta la furia di Cesare. Ristoro iniziò a frignare a causa del dolore e iniziò a dare a Fiora tutto ciò che doveva consegnare, in seguito, a Cesare. Quando Fiora se ne stava andando, Ristoro si avvicinò di nuovo a lei, cercando nuovamente di toccarla, ma venne fermato dalle ragazze che lo spinsero via.[2]
Morte[]
Lo stile di vita di Fra' Ristoro era in continuo contrasto con i suoi voti religiosi, passando dal voto di castità al voto di povertà. Tale comportamento scorretto non passò inosservato, anzi due dei suoi studenti iniziarono a criticarlo per questo. In risposta, alle critiche, Ristoro li avvelenò e riuscì a comprare l'assoluzione dal delitto grazie ai Borgia.[3]
Nonostante i due omicidi e la sua assoluzione costrinsero i suoi confratelli a tacere per paura di venire uccisi, uno di loro iniziò a predicare le malefatte Ristoro vicino alle bare dei due studenti e davanti una folla nei pressi del Colosseo. L'Assassino Ezio Auditore da Firenze notò per caso il monaco e gli chiese se gli poteva dire come erano morte le due persone nelle bare. Dopo aver ascoltato tutta la storia, decise di assassinare Fra' Ristoro.[3]
Ezio lo trovò in una chiesa, dove Ristoro si recava molto spesso. L'edificio e Ristoro stesso erano circondati dalle guardie dei Borgia. Ristoro, per proteggersi, brandiva un'alabarda. Tuttavia l'Assassino riuscì a superare le guardie molto facilmente e assassinò dall'alto il frate corrotto, uccidendolo con la sua lama celata.[3]
Caratteristiche e personalità[]
Pur avendo preso i voti religiosi per diventare un prete dell'Ordine dei Minimi, Ristoro sviluppò uno stile di vita in totale contrasto a ciò che aveva promesso di mantenere. Uomo crudele, era solito fare del male alle persone che lo avrebbero criticato oppure si sarebbero messi sulla sua strada, arrivando pure a commettere omicidio. Molti dei suoi confratelli furono sconvolti da Ristoro, il quale infranse senza alcun rimorso i voti che delineavano il comportamento corretto di un prete Minimo. Tuttavia, la maggior parte non ebbe il coraggio di parlare per paura di ritorsioni, soprattutto quando furono testimoni del fatto che Ristoro, grazie all'amicizia con i Borgia, poté comprarsi l'assoluzione per aver ucciso due suoi studenti che lo avevano criticato.[3]
Ristoro frequentò numerose volte le cortigiane della Rosa in Fiore. Fiora Cavazza, ex cortigiana, fu la favorita di Ristoro e arrivò a disgustare Ristoro e le sue "perversioni", arrivando anche a chiamarlo "verme". Quando se ne stava andando dall'incontro con fra' Ristoro, si sentiva "quasi in colpa" di averle lasciate sole con lui.[2]
Curiosità[]
- "Ristoro" è un nome italiano che significa conforto o sollievo.
- Ristoro usa un'alabarda al posto della lama sacra che utilizza il Monaco, la sua controparte nella prima fase del Programma di Addestramento Animi.
Apparizioni[]
Fonti[]
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