Rhodri ap Merfyn (820 ca. - 873), conosciuto postumo come Rhodri il Grande, fu dall'844 re di Gwynedd e successivamente di Powys e Seisyllwg. In diverse cronache viene definito re del Galles.
Prima dell'873 le terre di Rhodri subirono un attacco dalle forze danesi guidate da Ivarr Ragnarsson, che sbarcarono nella spiaggia di Mona trovandosi però davanti un'armata guidata da Rhodri in persona ad aspettarli. I danesi si gettarono all'assalto, finendo però impantanati nella palude dove divennero bersagli facili per i britanni. Dopo aver fatto a pezzi i danesi, Rhodri si avvicinò a Ivarr e gli lasciò una grossa cicatrice sulla sua guancia, prima di intimargli di andarsene e raccontare a tutti la storia della sua cicatrice.
Tempo dopo le forze di Rhodri si scontrarono nuovamente nello Sciropescire con i danesi che avevano invaso la Mercia sotto la guida di Ivarr. Le battaglie, tuttavia, non andarono bene e in seguito alla cattura di suo fratello Gwriad Rhodri richiese una tregua. Giunto a Quatford per le trattative, Rhodri discusse i termini con il vescovo Deorlaf e il futuro aldermanno Ceolbert, ma la situazione precipitò irrimediabilmente quando Ivarr, ancora furioso per l'umiliazione subita, uccise davanti ai suoi occhi Gwriad. Mentre lo scontro imperversava nella città, Rhodri si ritirò nel castello di Caustow.
Assedio di Caustow[]
Nei giorni seguenti le forze di Rhodri subirono ulteriori sconfitte, pertanto il re inviò sua moglie, Angharad ferch Meurig, a discutere nuovamente di una tregua, che questa volta venne raggiunta senza particolari problemi. Nonostante ciò, poco tempo dopo il castello venne assediato dalle forze danesi guidate da Ivarr, che accusò falsamente Rhodri di aver fatto uccidere il giovane Ceolbert. I danesi espugnarono il castello e raggiunsero Rhodri, che venne sconfitto e ferito gravemente da Ivarr, che si era tatuato un drago sul viso in segno di sfida, datosi che Rhodri affermò che gli fu predetto che solo un drago lo avrebbe ucciso.
Rhodri restò loro prigioniero fino al giorno dopo, quando Ivarr lo trasportò con l'aiuto di Eivor Varinsdottir fino alla roccia di Manstone, dove venne torturato e ucciso da Ivarr eseguendo il brutale rituale dell'aquila di sangue, che prevedeva la rottura delle costole seguita dall'estrazione di spina dorsale e polmoni in modo da far assomigliare il corpo aperto a delle ali insanguinate.
In seguito alla scoperta del reale omicida di Ceolwulf, cioè Ivarr, il vescovo Deorlaf informò sua moglie del tradimento che ha portato alla morte del marito e della morte di Ivarr per il suo crimine.
Curiosità[]
Storicamente ci sono racconti contrastanti sulla morte di Rhodri, che potrebbe essere morto in tre differenti battaglie datate nell'873, l'877 e l'878.
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