Politiche dinastiche è la rappresentazione virtuale di una delle memorie genetiche di Evie Frye, rivissuta da un Iniziato nel 2015 attraverso il sistema Helix dell'Animus.
Descrizione[]
Evie Frye aiuta Duleep Singh ad incontrare diversi politici in cambio dell'informazione riguardo al luogo in cui si trovano le copie dei progetti di Buckingham Palace.
Dialoghi[]
Evie si incontra con il maharaja.
- Duleep: Che piacere rivedervi, miss Frye.
- Evie: Vostra altezza, i progetti dei restauri di Buckingham Palace sono perduti.
- Duleep: Allora dovrete accontentarvi delle copie.
- Evie: Esistono copie? Dove?
- Duleep: Non così in fretta. Prima ho una faccenda un po' più urgente. E il mio piano richiederebbe furtività e abilità, qualità che voi possedete.
- Evie: Il tempo è tiranno, altezza.
- Duleep: Allora sbrigatevi, mia cara. Purtroppo i parlamentari più influenti, sono ben oltre la mia portata. Ma queste persone hanno ordinato una carrozza per il ballo di stasera. Voi procuratemi una carrozza e noi porteremo i politici a destinazione. Per strada parlerò con loro. E alla fine vi dirò dove sono i progetti.
- Evie: Siete un'abile negoziatore.
- Duleep: Uno dev'esserlo per forza, quando conta così poco!
Evie raggiunge il deposito delle carrozze reali.
- Evie: "Non lasciare che i sentimenti compromettano la missione." (Sbuffa) Che errore.
- Guardia 1: Stasera la festa sarà strepitosa.
- Guardia 2: Non emozionarti. I signorini vomiteranno tra i cespugli alle tre di notte e poi toccherà a noi pulire.
- Guardia 1: Che Dio ci salvi...
- Guardia 3: Pensi che vedremo qualche pezzo grosso?
- Guardia 4: Se siamo fortunati non succederà e passeremo una serata tranquilla.
- Guardia 5: Grazie a Dio stacco presto stasera.
- Guardia 6: Ti interessa di più dormire o conservare il lavoro?
- Guardia 5: Alla mia età, la penserai come me.
- Guardia 6: Ma ho la tua età!
Evie ruba una carrozza reale e lo guida fino a Duleep.
- Duleep: Allora possiamo cominciare, miss Frye?
- Evie: Salite, altezza.
Duleep sale sulla carrozza.
- Evie: Dove andiamo ora?
- Duleep: Belgrave Square.
Evie guida fino a Belgrave Square per raccogliere il primo politico.
- Politico 1: Perché sono tutti così lenti?
Victoria Station, prego, e di corsa! Mio figlio mi sta già aspettando.
Il politico sale sulla carrozza.
- Duleep: Benvenuto.
- Politico 1: Vostra maestà. Che sorpresa!
- Duleep: Cosa sarebbe la vita senza sorprese? Vi ruberò soltanto un minuto, per una faccenda della massima importanza. Quando il Commonwealth ha strappato il Punjab al mio popolo...
- Politico 1: Non l'ha strappato, bensì conquistato.
- Duleep: L'Inghilterra ha promesso di proteggermi. Ma privandomi del regno, il parlamento ha violato il testo del trattato firmato dalla mia famiglia. Qui, leggete.
- Politico 1: Io... non lo sapevo.
- Duleep: Leggete, è tutto quello che vi chiedo. Siete così in pochi ad essere in grado di aiutarmi.
- Politico 1: Farò ciò che posso.
- Duleep: Vi ringrazio, signore.
Evie raggiunge Victoria Station.
- Duleep: Confido che voi e vostro figlio verrete al ballo.
- Politico 1: È appena rientrato da Delhi. (Scende dalla carrozza) Lo informerò di questa faccenda. È sconcertante!
- Duleep: (A Evie) È stato molto utile.
- Evie: E adesso?
- Duleep: St. James's Park. Vedo che il signor Green non è con voi.
- Evie: Ha parecchie cose da fare.
- Duleep: Ah, peccato. Siete una gran bella coppia!
- Evie: Be', è questo il problema. "Non lasciare che i sentimenti compromettano la missione".
- Duleep: Sembrerebbe una citazione.
- Evie: Lo è. Di mio padre.
- Duleep: Ethan Frye.
- Evie: Lo conoscevate?
- Duleep: No, purtroppo no. Ma il signor Green ne parla spesso. Doveva essere un grand'uomo.
- Evie: Lo era, vostra altezza.
- Duleep: Come pure vostra madre, Cecily Frye. I vostri genitori erano compagni inseparabili. Insieme sono arrivati a sfidare il signor Starrick. E si amavano. Almeno stando a quello che mi hanno detto.
- Evie: Cecily. Vorrei averla conosciuta.
- Duleep: A quanto so dal signor Green, avete preso da lei. Il vostro acume, per esempio.
- Evie: Papà non parlava di lei. Cosa ne sa il signor Green? Era piccolo quando mio padre lo addestrò.
- Duleep: I bambini sono perspicaci, miss Frye.
Evie guida fino a St. James's Park per raccogliere il secondo politico.
- Politico 2: Al parlamento, e di corsa!
- Evie: Subito.
Il politico sale sulla carrozza.
- Duleep: Buongiorno.
- Politico 2: Ma che cosa ci fate qui, vostra altezza?
- Duleep: So bene quant'è prezioso il vostro tempo. E vi chiedo solo qualche minuto.
- Politico 2: Be', non è certo ortodosso, ma ditemi, ditemi pure.
- Duleep: L'Inghilterra doveva proteggermi secondo il nostro trattato, ma mi ha privato del regno. E ho sentito che ora vuole stringere una morsa sull'India. Forse il Punjab deve tornare libero.
- Politico 2: La regina vi ha fornito una rendita per sa Dio quanti anni, e ora mordete la mano che vi nutre?
- Duleep: Non è una questione di soldi. Non posso restare fermo a guardare la mia terra natia che viene sottomessa al giogo straniero. La mia gente ridotta in schiavitù. Rinuncerei a ogni ricchezza di questo mondo pur di renderli liberi.
- Politico 2: Mi avete commosso, vostra altezza. Che cosa posso fare?
- Duleep: Prendete questa copia del trattato violato e poi appoggiatemi. Voglio liberare il Punjab dagli inglesi!
- Politico 2: Sì, lo farò. Ma io non conto nulla. Non vi posso promettere altro che il mio sostegno.
- Duleep: Per me è più che sufficiente. Vi ringrazio.
- Politico 2: È un piacere, altezza.
Evie raggiunge il palazzo di Westminster.
- Politico 2: Buongiorno.
- Duleep: Dio vi benedica. (Il politico scende dalla carrozza) Ne rimane soltanto uno. A casa dei Gladstone!
- Evie: Vi manca l'India?
- Duleep: Ricordo... il profumo di cannella di mia madre. E come mi teneva fra le sue dolci braccia in piena estate finché entrambi non ci addormentavamo. Ho pianto quando ho perso il regno, ma non come quando l'hanno portata via... L'ho rivista due anni prima che morisse. È passato tanto tempo. Mi manca, e mi manca l'India. Amo l'India perché amo mia madre.
- Evie: Farete mai ritorno?
- Duleep: Ho fatto richiesta più volte al governo, ma non mi autorizzano. Le apparenze ingannano, miss Frye. Sono un prigioniero, qui.
- Evie: Forse potrei sostenere ancora la vostra causa in futuro.
- Duleep: Ne sarei molto lieto, miss Frye.
Evie guida fino alla residenza dei Gladstone per raccogliere William Gladstone.
- Gladstone: Che giornata infernale!
Dov'è finita la mia carrozza?
Cos'altro succederà?
Al Sinopean Club. Di corsa.
Gladstone sale sulla carrozza.
- Duleep: Buongiorno, signor Gladstone.
- Gladstone: Signor Singh?
- Duleep: È arduo parlare con voi.
- Gladstone: So di che si tratta. I vostri trucchi sono inutili. Sua maestà è stanca di voi, così venite a implorare soldi.
- Duleep: Mi offendete, signore. La mia gente va liberata. È per questo che sono qui.
- Gladstone: Perché il Punjab è nostro? Ve lo spiego, "vostra altezza". Siete così deboli, ingenui, privi di nerbo! Sì, i sikh vanno liberati. Ma succederà solo sotto la guida di noi inglesi!
- Duleep: Allora perché invocano il loro re?
- Gladstone: L'Inghilterra deve portare la pace. È un'enorme responsabilità e stimo il vostro parere, come quello del parlamento. Ma governare l'India è un nostro fardello, e non certo quello di un sovrano dimenticato che manca dalla sua terra da vent'anni. Scusate la mia franchezza, ma non posso certo mentire a un re.
- Duleep: La vostra onestà è assoluta.
- Gladstone: Quando sarò Primo ministro mi batterò per la pace, ma sarà un processo lungo. E vi posso garantire che non rivedrete mai più l'India.
- Duleep: Se il mio popolo sarà libero, il mio destino non avrà importanza.
- Gladstone: Forse siete un vero idealista. Anche se dopo aver visto le tigri che si aggirano per la vostra lussuosa tenuta, perdonatemi se ho cominciato ad avere dei dubbi a riguardo.
Evie raggiunge il Sinopean Club.
- Gladstone: Vi auguro buona fortuna, altezza. (Scende dalla carrozza) Spero di essere stato chiaro con voi.
- Duleep: Più di quanto lo siate mai stato. Ma spero ancora di potervi convincere. Il mio popolo ci conta.
Evie e Duleep scendono dalla carrozza.
- Duleep: Grazie, miss Frye, per avermi aiutato.
- Evie: Di niente. Spero avrete successo, nonostante il signor Gladstone.
- Duleep: Chi ha un grande cuore finisce sempre per soffrire. Come vostro padre, ad esempio. A quanto ne so, era un uomo estremamente triste, distrutto, dopo la morte di vostra madre. Quel tipo di dolore può accecarci, portarci a mentire per proteggere chi amiamo. È ora che voi restituiate la carrozza e prendiate i progetti. Sono dentro Buckingham Palace. La regina li tiene fra le sue carte private nel Salotto Bianco. Buona serata, miss Evie Frye.
- Evie: Anche a voi, altezza.
Evie riprende le redini della carrozza e la guida fino al deposito in cui l'aveva presa.
- Evie: Gli sbirri non ci crederanno.
Risultato[]
Dopo aver aiutato Duleep, Evie scopre che le copie si trovano nel Salotto Bianco di Buckingham Palace. Ascoltando anche della collaborazione dei suoi genitori come Assassini, Evie mette in discussione parte degli insegnamenti di suo padre.