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*'''Manfredo:''' ''Gli uomini... di Savonarola. Sono entrati. Hanno distrutto tutto.'' |
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Versione delle 11:49, 3 mag 2014
Pene d'amor perdute è la rappresentazione virtuale di una delle memorie genetiche di Ezio Auditore da Firenze, rivissuta da Desmond Miles nel 2012 attraverso l'Animus.
Descrizione
Ezio Auditore da Firenze, tornato a Firenze negli anni dei Falò delle Vanità, nel 1498 si imbatte in Manfredo Soderini, morente a terra nei pressi della casa dove è andato a vivere con Cristina Vespucci. L'uomo, con le sue ultime parole, rivela ad Ezio che gli uomini di Girolamo Savonarola si erano introdotti in casa loro per ucciderli e che Cristina, sebbene fosse riuscita a fuggire, era inseguita da alcune guardie. Ezio allora si lancia al salvataggio di Cristina e, dopo averla trovata, riesce ad eliminare le guardie che la stavano inseguendo. Tuttavia, Cristina è già stata ferita ed è prossima alla morte. Rassegnata al suo destino, la ragazza mostra ad Ezio il ciondolo che lui le aveva regalato più di venti anni prima, confessandogli di non averlo mai dimenticato e sempre amato.
Dialoghi
Ezio Auditore da Firenze trova Manfredo Soderini morente a terra in una strada di Firenze.
- Ezio: Manfredo! Che è successo!?
- Manfredo: Gli uomini... di Savonarola. Sono entrati. Hanno distrutto tutto.
- Ezio: Dov'è Cristina?! Manfredo! Lei dov'è?!
- Manfredo: È fuggita... Ma la inseguivano!
- Ezio: No...!
Ezio trova Cristina, accerchiata da alcuni uomini fedeli a Girolamo Savonarola.
- Guardia 1: Puttana! Dove sono le tue ricchezze ora?
- Cristina: Lasciatemi in pace! Andate via! Non ho fatto niente!
- Guardia 2: La tua bella casa, i tuoi abiti costosi! Sono cose che offendono il Signore!
- Cristina: Aiuto! Qualcuno mi aiuti!
Ezio raggiunge Cristina.
- Cristina: Ezio-?!
- Ezio: Cristina! Scappa!
Cristina inizia a scappare, ma i suoi aggressori la inseguono. Ezio allora si lancia all'inseguimento degli uomini fedeli a Savonarola, che uccide velocemente.
Nonostante ciò, Cristina è stata ferita a morte; così Ezio la porta in braccio in un cortile riparato.
- Cristina: (Tossisce)
- Ezio: Cristina... Resisti! Ti troverò un dottore... Starai bene, vedrai.
- Cristina: No... Ezio... Non credo proprio...
Ezio appoggia Cristina a terra e, chino su di lei, le tiene la testa alzata.
- Ezio: No! Non andare... Resta con me, Cristina.
- Cristina: Ezio... Non lo sai...? Io sono sempre stata con te.
Ezio nota al collo di Cristina il ciondolo che lui le aveva donato più di venti anni prima.
- Cristina: Vorrei tanto che... avessimo avuto... una seconda occasione.
Cristina muore tra le braccia di Ezio.
- Ezio: Riposa in pace, amore mio.
Ezio accarezza la testa dell'amata.
Risultato
Ezio riesce a salvare Cristina dagli uomini di Savonarola. Tuttavia, ormai ferita a morte, la ragazza muore tra le sue braccia.
Curiosità
- Il nome del ricordo, Pene D'Amor Perdute, è una citazione di una omonima commedia scritta da William Shakespeare.