L'ospedale dei Templari.
L'ospedale dei Templari di Tiro è una struttura medica che fu attiva nel XII secolo e funse anche come fortezza dei Cavalieri Templari durante la terza crociata.
Storia[]
Situato vicino al porto della città, l'ospedale venne chiuso prima del 1190. Comunque, i crociati lo riaprirono sotto la gestione del medico Templare, Roland Napule, e lo aiutarono nella sorveglianza del complesso inviandogli come rinforzo un contingente di uomini. Sebbene all'apparenza funse come ospedale, la struttura venne impiegata per scopi più malvagi, in particolare per la ricerca delle chiavi del tempio del Deserto. Le persone sospette ad essere a conoscenza delle chiavi furono detenute nell'ospedale e soggette a dei brutali interrogatori. Nonostante queste operazioni fossero tenute in segreto, i civili locali misero voci sugli orribili orrori commessi all'interno delle mura.
Queste voci raggiunsero anche le orecchie degli Assassini, che decisero di infiltrare un loro agente per investigare. Tuttavia, l'agente non tornò mai, lasciando gli Assassini senza alcuna informazione su ciò che avveniva al suo interno.
Un po' di tempo dopo, i Templari catturarono un anziano che aveva visitato il tempio del Deserto. Sicuro che quest'uomo sapesse dove si trovava almeno una delle chiavi del tempio, Roland decise di interrogarlo nella stanza di detenzione. Nel mentre, inviò due uomini a controllare le fogne, preoccupandosi che potesse essere una potenziale entrata per gli intrusi.
All'insaputa dei Templari, il Maestro Assassino Altaïr Ibn-La'Ahad era arrivato a Tiro, indirizzato da fajera a cercare l'anziano detenuto all'ospedale nella sua ricerca del Calice. Altaïr, su istruzione del Rafiq Hamid, si infiltrò nell'ospedale attraversando le stesse fogne che Roland aveva cercato di rendere sicure.
Nonostante il rigoroso livello di sicurezza, l'Assassino riuscì a raggiungere la stanza di detenzione senza ferirsi. Interrompendo l'interrogatorio, Altaïr uccise Roland e le sue guardie e salvò il prigioniero, il quale gli diede la chiave del tempio del Deserto in segno di gratitudine.