Onore perduto e vinto è la rappresentazione virtuale di una delle memorie genetiche di Ezio Auditore da Firenze, rivissuta da Desmond Miles nel 2012 attraverso l'Animus.
Descrizione[]
Ezio Auditore da Firenze, travestito da uno di loro, segue i Giannizzeri fino al loro campo per cercare Tarik Barleti e interrogarlo su dove sono dirette le armi acquistate da Manuele Paleologo e per assassinarlo.
Dialoghi[]
Ezio Auditore da Firenze, una volta ottenuto un travestimento da Giannizzero, si aggrega ad un gruppo di Giannizzeri allo scopo di entrare, insieme a loro, al campo base dei soldati.
- Giannizzero 1: Selim, lui sì che ci capisce. Bizantini, Mamelucchi, Safavidi, solo lui ha il coraggio di affrontare questi pericoli.
- Giannizzero 2: È vero. Selim è un guerriero, come Osman e Maometto.
- Giannizzero 1: Allora perché il Sultano ha preferito un gatto a un leone?
- Giannizzero 2: Ahmet ha lo stesso temperamento pacato del Sultano. Ho paura che siano troppo simili.
Un cittadino protesta e lancia urla contro i Giannizzeri ed Ezio, per non destare sospetti e farsi scoprire, è costretto a picchiarlo.
Dopo aver messo a tacere il cittadino, il gruppo riprende la marcia verso il campo dei Giannizzeri.
- Giannizzero 1: Perché Ahmet resta in città? Sa di non essere gradito.
- Giannizzero 2: È come una falena che gira attorno a una fiamma. Aspetta solo che suo padre muoia per poter salire sul trono.
- Giannizzero 1: Ho saputo che ha offerto a Tarik del denaro in cambio della nostra fedeltà.
- Giannizzero 2: Dio lo maledica. E Tarik che ha fatto?
- Giannizzero 1: Ha speso metà del denaro in cavalli e ha mandato il resto a Selim!
I Giannizzeri ed Ezio raggiungono l'accampamento.
Una guardia si rivolge ad i suoi compagni all'interno del campo base.
- Guardia: Fratelli! Uno dei nostri è stato assassinato e privato degli indumenti meno di un'ora fa. L'hanno abbandonato come un cumulo di rifiuti. Occhi aperti quando vi muovete per quelle strade. Qualcuno intende colpire nel nostro nome. Dobbiamo essere pronti.
Per nascondersi dalle guardie che stanno cercando un soldato sospetto, Ezio si mimetizza in un gruppo di Giannizzeri che parlano.
- Giannizzero 1: Bayezid è un brav'uomo e un buon Sultano, ma ha perduto l'ardore che lo ha reso grande.
- Giannizzero 2: No, no è ancora un guerriero. Guarda che armata ha raccolto contro Selim.
- Giannizzero 1: Questa è un'altra prova del suo declino. Combattere contro il proprio figlio. Vergognoso.
- Giannizzero 2: Non piegare la verità per adattarla ai contorni della tua passione. È stato Selim ad attaccare il Sultano.
- Giannizzero 1: Evet, evet (sì, sì). Ma Selim l'ha fatto per la gloria dell'Impero, non per la propria.
Ezio raggiunge il cuore dell'accampamento dove vede Tarik Barleti parlare con un suo Giannizzero.
- Giannizzero: Tarik. Un messaggio per te.
Tarik legge ciò che c'è scritto sul foglio che gli è appena stato consegnato dal Giannizzero.
- Tarik: (Risata) Perfetto. I fucili sono arrivati in Cappadocia, dove staziona l'armata di Manuele.
- Giannizzero: E i nostri uomini, sono ancora con lui?
- Tarik: Evet (sì). Ci contatteranno quando i Bizantini si muoveranno. Li incontreremo appena saranno a Bursa.
- Giannizzero: Tutto va come previsto, Efendim.
- Tarik: Evet (sì). Per una volta.
Ezio assassina Tarik, che pronuncia le sue ultime parole.
- Tarik: Ah, che sorte beffarda. Questo è il risultato delle indagini di Solimano?
- Ezio: Eri in combutta coi nemici del Sultano. Che cosa speravi di ottenere da tanta perfidia?
- Tarik: La colpa è mia. Non il tradimento, ma l'arroganza. Preparavo un agguato. Intendevo colpire i Templari Bizantini dove si sentivano più sicuri.
- Ezio: Sei in grado di dimostrare quanto affermi?
Tarik porge ad Ezio un foglietto.
- Tarik: Guarda. Qui. Questa ti condurrà dai Bizantini, in Cappadocia. Annientali, se ci riesci.
- Ezio: Hai agito bene, Tarik. Perdonami.
- Tarik: Proteggi la mia patria, Assassino. Nel nome di Dio, redimi l'onore che abbiamo perduto in questo scontro.
Ezio, lasciato a terra il corpo senza vita di Tarik, è costretto a fuggire dai Giannizzeri.
- Giannizzero: Assassino! Uccidetelo!
- Ezio: Mi sto stancando di questa uniforme.
Ezio fugge dalla caserma dei Giannizzeri e semina i suoi inseguitori prima di sbarazzarsi del travestimento.
Risultato[]
Ezio elimina Tarik e scopre troppo tardi la bontà delle sue azioni apparentemente subdole. Nonostante ciò, scopre dall'uomo dove sono rifugiati i Bizantini.