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Octavien de Valois (1448 - Agosto 1503) è stato un barone della dinastia di Valois e un generale francese servendo sia nell'armée française sia nell'esercito dello Stato Pontificio. Segretamente fu un membro dell'Ordine dei Templari.

Non si hanno informazioni sulla sua biografia né su quando si unì ai Templari, sinché nel 1498 un suo lontano cugino salì al trono di Francia con il nome di Luigi XII. Approfittando di questa parentela, Octavian tentò di entrare nelle grazie del sovrano, che dopo un breve periodo lo nominò Generale delle truppe francesi. Il re in particolare gli ordinò di guidare la sua campagna militare e politica in Italia.

L'anno successivo, Octavian conobbe Cesare Borgia, figlio e Capitano Generale delle truppe papali del pontefice Rodrigo Borgia. Quest'ultimo lo convise ad unire la legione francese sotto il suo comando al suo esercito in Italia e ad aiutarlo a conquistare l'intera nazione. Quindi il Barone accettò e con il benestare di Luigi XII partì con Cesare per la Romagna, diventando ufficialmente un Templare. Tra le battaglie più ricordate in cui partecipò Octavian vi è l'assedio di Monteriggioni, sede degli Assassini italiani. In quell'occasione i Templari presero possesso di una Mela dell'Eden.

Quindi Octavian si trasferì a Roma con parte delle sue truppe, occupando in breve il distretto rurale della città. Il suo operato incontrò però l'ostacolazione da parte dell'Assassino e condottiero Bartolomeo d'Alviano, affiancato dei suoi mercenari. Octavian morì nell'agosto del 1503, ucciso dall'Assassino Ezio Auditore da Firenze all'interno del suo forte.

Biografia[]

Primi Anni[]

Octavian de Valois nacque nel 1448, in una delle regioni più ricche della Francia. Di nobile discendenza ottenne il titolo di barone della dinastia di Valois, tuttavia non si hanno informazioni né sulla sua gioventù né sulla sua unione ai Templari. Nel 1498 un suo lontano cugino, Louis d'Orléans, salì al trono nazionale con il nome di Luigi XII. Approfittando della sua parentela con il nuovo sovrano, Octavian lo convinse ad inserirlo tra gli ufficiali del suo esercito. Quindi venne nominato generale della legione militare assegnata al suo casato. In seguito Luigi XII lo incaricò di guidare la sua campagna militare in Italia.

Non avendo mai conseguito un formale addestramento militare, il Barone di Valois passò il resto del 1498 a studiare oralmente tattica e strategia militare, senza conseguire alcuna esperienza sul campo. L'anno successivo diede udienza a Cesare Borgia, neo duca di Valentinos e marito della nipote del re, Charlotte d'Albret; e al cardinale e ambasciatore italiano Juan Borgia il Maggiore. I due chiesero ad Octavian di assistere Cesare nei suoi piani di conquista per l'Italia; soddisfatto da quanto proposto da Juan, il barone accettò di buon grado e partì per l'Italia con il benestare del suo sovrano.

Assedio di Monteriggioni[]

Sceso in Italia con Cesare, Octavian guidò il suo esercito contro i feudi di Cervia, Ravenna e Pesaro. In particolare si occupò di sedare la ribellione che aveva provocato la prima campagna militare del Capitano Generale in Romagna. Nel dicembre 1499, il barone partecipò all'assedio di Forlì, dove le forze combinate dei francesi e degli italiani sbaragliarono la legione della contessa Caterina Sforza. Quest'ultima venne costretta alla fuga verso Monteriggioni, all'epoca principale sede degli Assassini italiani.

Calunnia 11

I Templari entrano a Monteriggioni.

Penetrati nella rocca di Ravaldino forlivese, Octavian e Cesare furono per un breve periodo ospiti nel palazzotto del nobile Luffo Numai. I due avevano ripreso la loro attività di condottieri già nei primi giorni dell'anno venturo. Il 2 gennaio, infatti, Octavian accompagnò Cesare e suo cugino Juan nell'assedio di Monteriggioni. Lì sconfissero l'esercito di mercenari di Mario Auditore, uccidendolo e prendendo possesso della Mela dell'Eden appartenente a suo nipote Ezio Auditore. Inoltre catturarono definitivamente Caterina Sforza. Con Monteriggioni in rovina, Octavian ed il suo esercito si diressero a Roma con Cesare, per un breve periodo di pausa.

Contro i mercenari[]

"Calmatevi, per il bene di vostra moglie. Conoscete le condizioni. Vi attendo al mio campo all'alba, disarmato."
―Octavian a Bartolomeo d'Alviano[src]
Infiltrazione 2

Octavian e gli altri Templari a Castel Sant'Angelo.

Octavian e la sua legione rimasero a Roma anche durante gli ultimi mesi dell'anno, conquistando tutto il distretto rurale e dichiarando il Castro Pretorio come loro base principale in città. Il loro operato incontrò però la resistenza dell'Assassino Bartolomeo d'Alviano e dei suoi mercenari; sebbene le truppe del Barone e quelle dei Borgia attaccarono la caserma di d'Alviano da due fronti diversi, il condottiero e i suoi uomini resistettero ad ogni assedio. Nel 1501 Cesare decise di lanciarsi in una seconda spedizione romagnola per consolidare il suo titolo di Duca di Romagna, tuttavia non potendo lasciare Roma sguarnita dell'influenza dei Templari, convocò Octavian e gli altri suoi generali a Castel Sant'Angelo.

Lì, Octavian e gli altri Templari ottennero il completo controllo di Roma, a patto che la mantenessero sotto il controllo dei Borgia. Octavian tentò di avvertire Cesare delle possibili ostilità del Vaticano, ma il Capitano Generale gli assicurò che presto non ne avrebbero avuto più bisogno e partì verso Urbino. A quel punto Octavian insediò i suoi militi anche a Castel Sant'Angelo, fortificandone le difese. Nell'agosto 1503, Ezio Auditore, sopravvissuto alla presa di Monteriggioni e resosi nuovamente attivo contro i Templari, giunse alla conclusione che la morte del Barone avrebbe privato Cesare dell'appoggio del Regno di Francia.

Difensore 2

Il Barone di Valois e le sue truppe al di fuorì della caserma di Bartolomeo.

Dopo aver ucciso Juan Borgia il Maggiore alla festa pagana del 1 agosto, l'Assassino si riunì al suo confratello Bartolomeo d'Alviano, nella speranza che lo aiutasse ad uccidere Octavian. Nel frattempo il Barone si occupò del rapimento di Pantasilea Baglioni, moglie di d'Alviano, cosicché potesse convincerlo alla resa. Lo stesso giorno Octavian e le sue truppe assediarono la caserma di Bartolomeo; l'assedio fallì a causa dell'intervento di Ezio. Reclamata l'attenzione di Bartolomeo al di fuori della fortezza, Octavian dichiarò di contare sulla sua resa incondizionata entro l'alba successiva, ricevendo in cambio solo scherni e minacce. Rivelato il rapimento di Pantasilea, il Barone pose nuovamente le sue condizioni e tornò al Castro Pretorio con la sua prigioniera.

Morte[]

Bartolomeo: Pensi che comandare un esercito ti faccia diventare nobile? La nobiltà è combattere a fianco dei tuoi uomini, non rapire una donna per vincere una battaglia. Dimostra che sei un uomo e libera mia moglie!
Octavian: Voi selvaggi non imparate mai.
―Octavian e Bartolomeo all'interno del Castro Pretorio[src]

Durante l'alba successiva all'assedio della caserma di Bartolomeo d'Alviano, Octavian accolse il condottiero all'interno del Castro Pretorio, presentandosi al prigioniero insieme a Pantasilea. Tuttavia il Barone non sapeva che i soldati che scortvano Bartolomeo erano i suoi mercenari travestiti con delle corazze francesi procurate da Ezio Auditore, che si era mescolato tra i falsi militi francesi sotto le spoglie di un capitano.

Au Revoir 4

Gli ultimi momenti di Octavian.

Quando il condottiero italiano ordinò ad Octavian di liberare sua moglie, insultandolo e accusandolo di falsa nobiltà, il Barone tentò di sparare al cranio di Pantasilea con una pistola creatagli da Leonardo da Vinci. Tuttavia quando Ezio Auditore sparò un colpo a salve, i mercenari travestiti attaccarono i soldati presenti dentro la fortezza. Impaurito, Octavian prese Pantasilea e si rintanò dentro le mura interne del Castro Pretorio. Ciò non basto a fermare Ezio Auditore, che una volta superata la cinta muraria interna al forte, uccise il Barone di Valois con un assassinio in volo, liberando Pantasilea Baglioni. Come previsto, alla morte di suo cugino, Luigi XII di Francia recise la sua alleanza con Cesare Borgia, lasciandolo sguarnito dei suoi soldati migliori.

Caratteristiche e personalità[]

"E' così accecato dal suo sangue reale, che non riesce a vedere il campo di battaglia."
―Bartolomeo d'Alviano sul Barone di Valois[src]

Assetato di potere per natura, Octavian non desiderava altro che rispetto e devozione; voleva essere temuto sia dai suoi soldati che dai suoi nemici. Il suo ego molto pronunciato lo portò a credere che i nobili come lui avessero il potere di acquistare tutto ciò che bramavano, senza averne necessariamente i meriti.

Sempre a causa del suo ego e del suo sangue nobile, credette sino alla morte che gli uomini di potere dovevano agire come tali e null'altro, condannando le barbarie della guerra. Queste caratteristiche della sua personalità lo resero l'esatto opposto del suo rivale Bartolomeo d'Alviano, portando grandi differenza anche nelle loro strategie da combattimento.

Ultime parole[]

  • De Valois: Volevo solamente essere rispettato.
  • Ezio: Il rispetto si conquista, non si eredita nè si compra.
  • De Valois: Forse avete ragione. Mi serve altro tempo.
  • Ezio: Che tu sia pari nella morte. Requiescat in pace.

Octavian esala l'ultimo respiro e muore.

Curiosità[]

  • Ci sono due versioni alternative della morte di Octavian:
    • In Assassin's Creed: Ascendance, Octavian ed i suoi uomini stavano tenendo in ostaggio Pantasilea nel Foro Romano, ma sono stati attaccati da Ezio. Ezio uccise il Templare dall'alto con la sua lama celata. Inoltre, nelle sue ultime parole il Barone dichiara di aver effettuato solo una piccola parte dei piani di Cesare per la conquista, piuttosto che il suo desiderio di rispetto.
    • In Assassin's Creed: Fratellanza, era nel mezzo del cortile e cercava di convincere Ezio a risparmiarlo. Octavian successivamente accettò il suo destino e si inchinò davanti ad Ezio, che lo uccise con una spada.
  • In Assassin's Creed: Fratellanza, il suo nome viene scritto "Octavien", dal francese "Ottaviano". Tuttavia, è stato successivamente confermato che il nome deriva dalla parola latina octavus , che significa "otto".
  • Storicamente, non c'è mai stato un Barone di Valois. Tuttavia, egli è indicato come Barone o Duca.

Galleria[]

Apparizioni[]

Fonti[]

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