- "La battaglia sarà finita solo quando sarò l'ultimo a restare in piedi."
- ―Ocito[src]
Ocito il grande fu un membro del ramo Gli Eroi della Setta della Setta di Cosmos vissuto nel V secolo a.C.
Biografia[]
Ocito era un uomo dai metodi molto rozzi e brutali. Ciò lo portò a scalare i ranghi della Setta di Cosmos arrivando a guadagnarsi la responsabilità dell'addestramento di giovani mercenari da utilizzare come guardiani e soldati della Setta, mentre chiunque non fosse risutato all'altezza del compito veniva ucciso e sacrificato a Cosmos.
Grazie al potere della Setta Ocito si impadronì del Tempio di Poseidone a Capo Sunio per servire ai suoi scopi, trasformando il tempio in un campo di addestramento per i suoi soldati.
Lettere[]
In una lettera ricoperta di sangue trovata dalla misthios spartana Kassandra all'interno del covo della Setta a Delfi, Ocito ricordava una battaglia sanguinaria avvenuta la notte precedente, parlando di come i suoi giovani sottoposti stessero apprendendo bene i suoi insegnamenti, scendendo poi nei dettagli su come battere un avversario. Nella stessa lettera Ocito invitò il destinatario a raggiungerlo per assistere agli allenamenti a Capo Sunio, raccomandando di portare vittime da far uccidere.
A un certo punto un altro membro degli Eroi della Setta, Deianira, inviò una lettera a Ocito lamentandosi della codardia del capo della Beozia, per poi vantarsi riguardo a una mazza come quella del loro Anziano.
Morte[]
Con la lettera trovata al covo della Setta Kassandra fu in grado di trovare Ocito proprio al Tempio di Poseidone a Capo Sunio, dove venne ucciso.
Appare in[]