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"Ma chi è che agisce nell'ombra a beneficio del popolo? Siamo noi. Sta nascendo qualcosa da tutto questo. E comincia qui e ora. Dobbiamo continuare a combattere, a difendere la libertà del popolo. E per quanto piccola, la nostra confraternita è la nostra speranza. Non abbiamo bisogno di nessuna corona. I nostri valori, ciò per cui agiamo, ciò in cui crediamo, ci terranno uniti."
―Bayek preannuncia la nascita degli Occulti, 47 a.C.[src]

Gli Occulti è stata l'organizzazione precursore della Confraternita degli Assassini. Fondato in Egitto da Bayek di Siwa e sua moglie, Aya di Alessandria nel 47 a.C, il gruppo aveva l'obiettivo di agire nell'ombra per proteggere dall'oppressione e dall'ingiustizia l'umanità, salvaguardando il libero arbitrio.

La sua creazione fu una risposta diretta all'Ordine degli Antichi, a loro volta una precedente forma dei nemici giurati degli Assassini, l'Ordine dei Templari, che manipolavano dietro le quinte diversi governatori per perseguire le proprie ambizioni, causando gran parte del caos e delle violenze che imperversavano nell'Egitto tolemaico. Ispirato da tutte le sofferenze a cui ha assistito in prima persona durante la sua attività di Medjay, Bayek mise a punto un Credo che avrebbe fondato le basi della filosofia degli Assassini. Sua moglie Aya, che decise di farsi conoscere come Amunet, stabilì una sede operativa degli Occulti a Roma insieme ad alcuni senatori romani. Le basi di Roma, diretta da Amunet e quella di Menfi, diretta da Bayek, furono i primi due centri dell'organizzazione.

Nel 1090 d.C, sotto la guida di Hassan-i Sabbāh, il ramo levantino degli Occulti fonda un proprio stato sovrano con capitale ad Alamut, nel tempo divenne il più pubblicamente riconosciuto come Hashâshīn, ossia gli Assassini.

Storia[]

Antefatti[]

Nel 49 a.C. il Medjay Bayek, protettore dell'oasi di Siwa in Egitto, venne attaccato mentre era a caccia con suo figlio Khemu da alcuni uomini appartenenti all'Ordine degli Antichi. Gli uomini catturarono Bayek e rapirono suo figlio, trascinando entrambi in una cripta sotto il Tempio di Amon, dove lo interrogarono in cerca di informazioni su come aprirla, convinti che conoscesse il meccanismo collegato a una Mela dell'Eden. Nello scontro che ne sviluppò Bayek ferì a morte involontariamente suo figlio.

La morte di Khemu mise Bayek e sua moglie Aya alla ricerca di vendetta contro gli uomini appartenenti all'Ordine. Nel frattempo, Aya si mise al servizio della regina Cleopatra, impegnata nella guerra civile contro suo fratello Tolomeo XIII, supportato dall'Ordine. Nell'anno successivo, il 48 a.C. Bayek rintracciò e uccise un membro dell'Ordine, Rudjek, detto "l'Airone". Tornato a Siwa, Bayek uccise anche il sacerdote Medunamun, "l'Ibis", da cui recuperò la Mela.

Raggiunta Aya ad Alessandria, scoprì che sua moglie avesse ucciso nel frattempo sia Atteone, detto l'Avvoltoio, e Ktesos, l'Ariete. Aya informò Bayek di aver scoperto che il loro ultimo bersaglio, il Serpente, fosse parte della corte di Ptolomeo. Per uccidere il suo bersaglio, Aya diede a Bayek la lama celata che il suo antenato Darius utilizzò per uccidere re Serse I di Persia. Indagando, Bayek risalì all'identità di Eudoro, che uccise alle terme della città con la sua Lama celata, recidendosi però l'anulare durante lo scontro, che cauterizzò con un tizzone ardente.

Bayek venne presentato poi da Aya e il suo amico Apollodoro alla regina Cleopatra, da cui scoprirono che l'Ordine degli Antichi fosse un'organizzazione più grande di quanto pensassero e che Eudoro fosse in realtà chiamato l'Ippopotamo. Bayek accettò quindi di collaborare con Cleopatra per combattere l'Ordine degli Antichi entrando al suo servizio.

Bayek viaggiò in tutto l'Egitto per trovare e uccidere i membri dell'Ordine come Taharqa, lo Scarabeo, Khaliset, la Iena, Hetepi, la Lucertola e Berenice, il Coccodrillo. Nel mentre, Aya navigava con il capitano Foxida per cercare di stringere un'alleanza tra Cleopatra e il generale romano Pompeo.

Quando l'Ordine riuscì a far uccidere Pompeo, Bayek e Aya aiutarono Cleopatra ad incontrarsi con il rivale di Pompeo, il generale Gaio Giulio Cesare, con cui riuscì a stringere un'alleanza. In seguito, la coppia aprì le porte della tomba di Alessandro Magno. Questa mossa consentì tuttavia al capo dell'Ordine, Flavio Metello, il Leone, il quale manipolava anche Cesare, di ottenere il Bastone dell'Eden di Alessandro Magno. Il Bastone, unito alla Mela, consentiva all'Ordine di entrare nella cripta di Siwa.

Fondazione[]

Nel 47 a.C. Cesare e Cleopatra rinunciarono ai servizi di Aya e Bayek mentre l'Ordine fece uccidere Apollodoro dopo avergli rubato la Mela. Con i loro nemici che governavano Roma e l'Egitto, Bayek e Aya fondarono la Confraternita ad Alessandria con l'obiettivo di combattere per il popolo e porre fine alla tirannia dell'Ordine degli Antichi. I primi membri, insieme a loro due, furono coloro che li avevano aiutati durante la loro caccia all'Ordine: Fano il Giovane, Pasherenptah, Foxida e Tahira. Arrivati a Siwa, dove gli Antichi si erano recati, Bayek e Aya trovarono la popolazione ridotta in uno stato confusionario e la cripta già aperta. Bayek inseguì quindi Flavio fino a Cirene dove lo uccise, vendicando la morte di suo figlio e recuperando la Mela.

Nel frattempo ad Alessandria, Aya reclutò i senatori romani Marco Giunio Bruto e Gaio Cassio Longino, oppositori politici di Cesare, nella loro causa. Determinata a trasferirsi a Roma per combattere l'Ordine anche lì, Aya e Bayek decisero di nominare la loro nuova confraternita "Occulti", definendo il principio della discrezione che avrebbe fatto da base per il loro Credo.

Omicidio di Giulio Cesare[]

Mentre Bayek stabilì un covo a Menfi, Aya veleggiò attraverso il Mediterraneo verso Roma, accompagnata da Foxida. Nel 46 a.C. la loro nave venne attaccata da una flotta romana, ma riuscirono ad affondare le navi nemiche e sbarcare ad Anzio. Da lì, Aya raggiunse Roma e vi stabilì un secondo covo. Oltre a Bruto e Cassio, Aya avvicinò agli Occulti altri senatori romani e il filosofo Publio Volumnio.

Nel 44 a.C. Giulio Cesare era a capo dell'Ordine degli Antichi, con Lucio Settimio, lo Sciacallo, a fargli da braccio destro. Sotto la guida di Aya, Bruto e Cassio diedero vita a una cospirazione con altri trentotto senatori romani intenzionati a opporsi alle idee imperiali di Cesare, nominato dittatore a vita. Dopo esser stato invitato da Cassio ad elaborare un piano per uccidere Cesare, Bruto scelse un Tempio di Giunone con una cripta Isu nascosta al di sotto come sede dei suoi incontri con i cospiratori. Nella cripta Bruto ebbe delle visioni del futuro omicidio di Cesare, che lo motivarono ulteriormente a proseguire nel suo piano, che venne programmato per le idi di marzo.

Il 15 marzo 44 a.C. Aya, Bruto e Cassio si diressero verso il Teatro di Pompeo in cui si sarebbe riunito il senato. Mentre Bruto e Cassio si dirigevano verso la curia, Aya combattè e uccise Settimio prima di riunirsi ai suoi confratelli. Aya fu la prima a colpire Cesare, venendo poi seguita a ruota dagli altri senatori. Cesare tentò di opporre resistenza, ma si rassegnò al suo destino dopo aver riconosciuto Bruto. Poco tempo dopo, Aya decise di cambiare il suo nome in Amunet.

Guidato dai sensi di colpa per le sue azioni, Bruto fece ritorno al Colosseo, dove abbandonò la daga utilizzata per colpire Cesare insieme alla sua armatura e le pergamene in cui descriveva i suoi sogni e la scoperta della cripta. Le pergamene contenevano inoltre disegni della camera e del piedistallo al suo interno.

In seguito alla morte di Cesare il senato, guidato dal console amico di Cesare Marco Antonio, fece passare un'amnistia per i suoi omicidi. Nonostante ciò, la rabbia scatenatasi tra la popolazione costrinse Bruto e Cassio a fuggire da Roma mentre scoppiava la guerra civile.

Bruto raggiunse l'isola greca di Creta, dove fondò un ramo degli Occulti per combattere i tiranni locali. Tuttavia, venne presto raggiunto dalla guerra civile. Nel 42 a.C. gli eserciti guidati da Marco Antonio e da Ottaviano si scontrarono con le forze di Bruto e Cassio nella battaglia di Filippi, dove Cassio venne ucciso in battaglia. Di fronte all'inevitabile sconfitta, Bruto fuggì e si suicidò poco dopo.

In seguito alla morte di Bruto gli Occulti si riunirono a Filippi e provarono a rianimarlo tramite una Sindone dell'Eden. Non avendola mai utilizzata prima, gli Occulti temevano i suoi effetti, ma avvolsero comunque il corpo di Bruto al suo interno. Bruto aprì gli occhi e mosse gli arti, ma non riprese a respirare e a reagire agli stimoli, cadendo in una sorta di seconda morte.

Ribellione in Sinai[]

Gli Occulti dell'Egitto espansero le loro operazioni spingendosi nel Sinai, in cui Tahira guidò un covo situato nella Cava di Clysma. Nel 38 a.C. gli Occulti collaborarono con Gamilat, capo dei ribelli nabatei contro l'occupazione dei romani, guidati da Rufio, un generale membro dell'Ordine degli Antichi. Quando due Occulti rimasero uccisi in un massacro, Tahira chiese a Bayek di raggiungerla.

Dopo che Bayek aiutò gli Occulti di Tahira ad uccidere i luogotenenti di Rufio Tacito, Ampelio e Ptahmose, gli Occulti vennero attaccati e catturati dai soldati di Rufio. Amunet, che aveva intuito dalle notizie arrivate a Roma la presenza di un grave problema, aveva nel frattempo raggiunto il posto appena in tempo per salvare Bayek dalla crocifissione. Bayek si occupò poi di salvare dalla prigionia Kashta e Tahira, che però morì poco dopo per via delle torture subite.

Amunet e Bayek fermarono un massacro dei romani ad Arsinoe, dove Bayek uccise Rufio a bordo della sua nave, ponendo così fine alle operazioni dell'Ordine in Sinai. In seguito, Amunet capì che Gamilat avesse provocato i massacri romani per convincere nuovi ribelli ad unirsi a lui mettendo a rischio anche la confraternita, motivo per cui Bayek lo affrontò e uccise. Gli Occulti crearono un nuovo covo sulle montagne vicine, in cui Amunet e Bayek stabilirono i tre principi del Credo e progettarono un'ulteriore espansione verso Petra e la Giudea.

Morte di Cleopatra[]

Il 12 agosto del 30 a.C., diciassette anni dopo la fondazione degli Occulti e tredici anni dopo che Aya decise di risparmiare la vita di Cleopatra dopo aver ucciso Cesare, Amunet incontrò nuovamente Cleopatra. Le diede quindi del veleno con cui uccidersi, ma prima di morire Cleopatra le chiese di prendere in affidamento suo figlio Cesarione e addestrarlo come Occulto. Amunet accettò e portò via con sé Cesarione, mentre Cleopatra si uccise con il veleno consegnatole.

Attività nell'Impero Romano[]

Uccisione di Caligola[]

Nel 27 a.C. la repubblica romana si trasformò nell'Impero romano per volere di Ottaviano. Il terzo imperatore che regnò sul nuovo impero, Caligola, era influenzato dall'Ordine. Ciò lo fece entrare nelle mire dell'Occulto Leonius, che lo uccise con una daga in un corridoio sotterraneo al di sotto del colle Palatino il 24 gennaio del 41 d.C.

Espansione in Britannia[]

All'inizio del II secolo, gli Occulti si espansero insieme all'Impero romano, stabilendosi anche nella provincia romana della Britannia, fondando diversi Studi a Leicester, Londra, Winchester, York, Colchester e nel Gloucestershire. Poco dopo la salita al potere di Marco Aurelio, gli Occulti della Britannia gli fecero pressioni per spingerlo a cessare le ostilità nella regione. Aurelio acconsentì alle richieste e ritirò le sue truppe dal Vallo Antonino al più facilmente difendibile Vallo di Adriano. Nonostante gli Occulti si fidassero delle promesse di Aurelio, inviarono comunque il magister Eghan a tenere d'occhio la ritirata per verificare il mantenimento della parola di Aurelio.

Il contenuto inserito è canonicamente ambiguo.

Ricerca dell'Ankh[]

Nel III secolo gli Occulti romani avevano sedi sparse anche nelle province italiche che facevano parte dell'impero. In particolare avevano stabilito alcune gilde nelle città dove un tempo regnavano le popolazioni galliche; una di queste era Lugdunum. In questo periodo l'Occulto Aquilus, originario di Lugdunum, si mise alla ricerca dell'Ankh, un manufatto dei Precursori che un tempo apparteneva all'Occulto Lugos.[1]

Nel 259, durante il corso dell'impero di Publio Licinio Valeriano, Aquilus uccise due importanti Antichi: il senatore Caio e il generale Tito. Nel 259 tentò anche di uccidere nel suo accampamento il comandante Gracco, che tuttavia riuscì a ferirlo gravemente e fargli perdere i sensi nel corso di un attacco da parte di un contingente alamanno. Aquilus si risvegliò pochi giorni dopo nel campo appena conquistato da suo cugino e confratello Accipiter, che gli donò l'Ankh. L'Assassino lo portò quindi a casa di suo padre Lucius nella sua terra natia.[1]

Accipiter incontra il prefetto

Accipiter incontra il prefetto di Lugdunum.

Al suo arrivo conobbe il senatore - segretamente Antico - e amico di famiglia Caïus Fulvus Vultur, che durante la prima notte di alloggio uccise Lucius e rubò l'Ankh, fuggendo poi a Roma. Tuttavia, Aquilus riuscì a individuare il traditore interrogando Faustin, un prete suo confratello. Dopo aver ucciso il senatore ed aver recuperato il manufatto Aquilus si mise in viaggio verso casa sua. Nel frattempo Accipiter e il suo esercito di alamanni si stavano dirigendo verso Lugdunum per saccheggiarla, ma dopo un incontro con il confratello iberico Cuervo, Accipiter capì che in città era presente una gilda della Confraternita e pertanto decise di organizzare un incontro con il prefetto amministrativo per un concordato.[1]

L'Occulto ricevette una buona porzione di oro e viveri, soddisfacendo i suoi uomini abbastanza da convincerli ad evitare di attaccare la città. Il prefetto intanto ricevette notizia che Aquilus era stato catturato dalle autorità romane nel suo podere lungo il boschetto che sormontava Lugdunum con l'accusa di omicidio e tradimento ai danni dell'impero; origliando tale notizia Accipiter lasciò temporaneamente il suo esercito per salvare il suo confratello. Tuttavia, il suo intervento allarmò la milizia che scortava il prigioniero, tra cui un soldato che gli squarciò la gola uccidendolo. In seguito Accipiter donò l'Ankh alla vedova di suo cugino Valeria. Del manufatto non si seppe più nulla.[1]

Tramonto dell'Impero[]

Nel corso del IV secolo un Occulto non identificato attivo nell'Impero romano durante il regno di Costantino I assisté all'investitura di Costantinopoli come nuova capitale dell'impero.

Nel 423, in seguito alla morte dell'imperatore Onorio, gli Occulti della Britannia si ritrovarono costretti ad abbandonare i loro Studi per ordine del magister Vitus che, consapevole della scarsa simpatia delle popolazioni locali nei confronti degli Occulti e delle conseguenze dovute al vuoto di potere causato dalle azioni del proprio gruppo, decise di seguire la ritirata delle legioni romane per evitare un inutile massacro di Occulti. Vitus suggerì agli Occulti di raggiungere lo studio di Colonia per proseguire le loro attività.

Medioevo[]

Dinastia Tang[]

Nell'VIII secolo un ramo cinese degli Occulti era attivo nel corso della dinastia Tang, durante il regno dell'imperatore Xuanzong. Durante la ribellione di An Lushan, gli Occulti entrarono in conflitto con il ramo cinese dell'Ordine degli Antichi.

Età vichinga[]

Nel IX secolo, il Mentore Rayhan ordinò ai due Occulti Hytham e Basim Ibn Ishaq di ristabilire la presenza degli Occulti in Britannia. Nell'873 i due arrivarono in Norvegia seguendo Sigurd Styrbjornsson, che guidò il clan del Corvo verso l'Inghilterra, dove fondarono l'insediamento di Ravensthorpe. Una volta costruito un nuovo studio all'interno del campo, Hytham collaborò con la sorella adottiva di Sigurd, Eivor Varinsdottir, per eliminare i membri dell'Ordine degli Antichi sull'isola. Hytham chiese inoltre a Eivor di mettersi alla ricerca dei vecchi studi abbandonati, nella speranza di trovare documenti riguardanti le attività degli Occulti prima del loro abbandono.

Evoluzione nella Confraternita degli Assassini[]

Nel 1090, sotto la guida di Hassan-i Sabbāh, la confraternita levantina degli Occulti fondò un proprio stato sovrano stabilendo la propria capitale nell'inespugnabile fortezza di Alamut, trasformando gli Occulti in un'organizzazione pubblicamente riconosciuta, che successivamente prese il nome di Confraternita degli Assassini. Sotto il comando di Hassan gli Assassini compivano spesso azioni in pubblico, incoraggiando le persone a ribellarsi ai propri oppressori.

Gli Occulti non erano tuttavia gli unici ad aver assunto un'identità pubblica: anche l'Ordine degli Antichi, in seguito all'annientamento avvenuto in Inghilterra ad opera di Eivor si riorganizzò nell'Ordine dei Cavalieri Templari. Ciò portò la guerra tra Assassini e Templari sotto gli occhi del pubblico per un breve periodo.

Quando Altaïr Ibn-La'Ahad divenne mentore della Confraternita levantina, lavorò per riportare gli Assassini nell'ombra, come nel periodo degli Occulti. Riuscì infine nella sua impresa solo quando i Mongoli conquistarono Masyaf. Grazie all'opera di Altaïr, la Confraternita proseguì nei propri scopi operando in segreto.

Curiosità[]

  • Il nome della divinità egizia Amon si traduce come "l'occulto". La forma femminile di Amon è Amunet, che era la consorte di Amun.

Galleria[]

Note[]

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