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Niccolò Polo (Venezia, 1230 - Venezia, 1294) è stato un esploratore e un mercante veneziano, fratello di Maffeo Polo e padre del famoso viaggiatore Marco Polo.

Lavorando con suo fratello Maffeo per gran parte della sua vita, Niccolò ebbe delle filiali commerciali a Costantinopoli, a Sudak, e in una parte occidentale dell'Impero Mongolo.

Dal 1257, Niccolò e suo fratello furono dei membri molto importanti per l'Ordine degli Assassini, in quanto fondarono i rami nell'Impero Bizantino e in Italia, rispettivamente gli Assassini turchi e gli Assassini Italiani. Durante la sua permanenza a Masyaf scrisse un diario, in cui raccontò la vita del Mentore Altaïr Ibn-La'Ahad.

Biografia[]

Primi anni[]

"Ho nostalgia di casa, in queste notti calde mi manca la mia famiglia: mia moglie e mio figlio, Marco."
―I pensieri di Niccolò durante i suoi viaggi.

Niccolò e Maffeo nacquero entrambi a Venezia, intorno al 1230. Nati e cresciuti per diventare esploratori, lasciarono Venezia per andare a Costantinopoli, città dell'Impero Bizantino, nel 1250, sperando di ottenere facilmente soldi dall'occupazione latina della città. Lì, costruirono una stazione commerciale, da dove poi hanno iniziato il loro lavoro.

Negli anni successivi, viaggiarono tra Costantinopoli e Firenze. In questi anni, più precisamente nel 1254, nacque il primo figlio di Niccolò, Marco Polo. Per questo motivo, i due fratelli tornano subito in Turchia, lasciando Marco con la madre.

Soggiorno a Masyaf e primo viaggio[]

Nel 1255, Niccolò e Maffeo incontrarono Darim Ibn-La'Ahad, un alto membro degli Assassini del Levante, con cui fecero subito amicizia.

Nel 1256, Darim invitò i due fratelli a soggiornare a Masyaf, per incontrare Altaïr Ibn-La'Ahad, il Mentore degli Assassini nel Levante. Nello stesso anno, navigarono a sud, verso San Giovanni d'Acri.

I due trascorsero sei mesi a Masyaf, e mentre Niccolò trascorse gran parte del tempo ad ascoltare le storie di Altaïr, Maffeo si annoiò molto. Niccolò, per non far annoiare il fratello, gli raccontò quindi la vita di Altaïr, che appassionò molto Maffeo.

Tuttavia, durante la loro permanenza, i mongoli attaccarono la fortezza. Capendo di non poter contrastare le armate mongole, Altaïr lasciò cinque manufatti a Niccolò, chiedendogli di tenerli al sicuro. Altaïr affidò ai due fratelli anche il suo Codice, che venne tuttavia preso da una truppa mongola in ricognizione. A seguito di questi eventi, i Polo, ora membri degli Assassini, tornarono a Costantinopoli, con lo scopo di creare una gilda di Assassini in città.

Successivamente, nel 1264, partirono per la Cina, dove giunsero nel 1266.

Ritorno in Italia e secondo viaggio in Cina[]

I fratelli Polo tornarono a Venezia nel 1269. Niccolò incontrò per la prima volta suo figlio, allevato da uno zio, e fondò il ramo italiano degli Assassini.

Nel 1271 Niccolò, il fratello Maffeo e il figlio Marco decisero di andare in Cina per recuperare il Codice di Altaïr. Giunsero alla corte di Kublai Khan, dove resteranno per diciassette anni, nel 1274. Durante il soggiorno alla corte mongola Marco recuperò il Codice. Partirono dalla Cina nel 1291.

Ultimi anni[]

I Polo raggiunsero Venezia nel 1294. Qui Niccolò si occupò della compagnia mercantile sino alla morte, qualche mese più tardi.

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