Natura morta è la rappresentazione virtuale di una delle memorie genetiche di Ezio Auditore da Firenze, rivissuta da Desmond Miles nel 2012 attraverso l'Animus.
Descrizione[]
Ezio Auditore da Firenze uccide il Pittore, uno dei luogotenenti di Girolamo Savonarola.
Dialoghi[]
Ezio Auditore da Firenze si dirige verso il Distretto di Oltrarno per uccidere il Pittore e lo trova mentre predica il suo messaggio ai cittadini nei pressi di Palazzo Pitti.
- Pittore: Rifiutate le cose mondane! Cercate la salvezza nelle fiamme!
La penna, il pennello, l'argilla dello scultore: ecco gli strumenti del demonio! E a quali aberrazioni danno vita! Per questo io oggi vi invito a liberarvene! E a consegnarli alle fiamme. Possiate così essere puri, essere liberi! Rinunciate ad essi, o le mie guardie lo faranno per voi!
Quando decisi di diventare pittore, lo feci per esprimere la mia devozione a Dio. Era un'occasione per stargli più vicino, giacché se la divinità era perfezione, anche rappresentarla aveva qualcosa di divino. Sembrava un lavoro virtuoso. Una forma di preghiera, di venerazione. E se gli altri, contemplando le mie opere, vi avessero colto una traccia di Dio, ebbene, si sarebbero anch'essi avvicinati a lui.
E così mi credevo un altruista. Un testimone. Un predicatore. Una guida per coloro che avevano perso la fede. Ma in realtà mi sbagliavo! Il diavolo è maestro d'inganni, molte sono le sue manipolazioni. Credevo che le mie opere fossero finestre. Ma in verità erano porte. Porte che consentivano alla sua nefasta influenza di entrare nel nostro mondo. La mia arte non confortava la gente, ma anzi l'avvelenava! La rendeva lascida, avida e immorale mentre prima non lo era. Io ero stato ingannato.
Ma ora ho l'occasione di riparare, di rimediare al danno che ho fatto. Io prego che vi uniate a me! Liberatevi dell'inganno e della corruzione! Rinunciate alle vostre opere blasfeme! Inchiostro e tela evocano il desiderio, che dà vita a gelosia e rabbia. Distruggeteli! Sopprimete queste emozioni, esse sono pericolose!
Mentre continua con il suo messaggio al popolo, Ezio riesce a raggiungerlo e a ferirlo mortalmente.
- Pittore: Che cosa ho fatto? Che cosa ho fatto?
- Ezio: Non eri padrone di te stesso...
- Pittore: Ma lo ero! Il mio dubitare gli ha permesso di legarmi a sé. Mi... mi dispiace.
- Ezio: Anche a me. Non è una scelta che compio a cuor leggero. Requiescat in pace.
Il Pittore muore e la zona circostante viene liberata dalla sua influenza.
Risultato[]
Ezio uccide uno dei nove luogotenenti di Girolamo Savonarola.