Mirela Djuric (? - 1511) è stata un'athingana, conosciuta come una ladra scaltra e indovina, ed è stata un membro dell'Ordine dei Templari.
Nel 2012, le sue memorie genetiche vennero utilizzate dalle Abstergo Industries come avatar per addestrare le proprie reclute durante la seconda fase del Programma di Addestramento Animi con il nome di Truffatrice.
Biografia[]
Confronto con gli Athingani[]
- "Abbassa la voce. Tu non sai niente dei miei motivi."
- ―Mirela si rivolge ad un Athingana.
Dopo molte azioni di truffa verso i poveri, le compagne athingane di Mirela volevano cacciarla via. Le truffe di Mirela catturarono l'attenzione di un apprendista Assassino che informò il Mentore Ezio Auditore da Firenze.
L'apprendista chiese ad Ezio di scortare un gruppo di Athingane che dovevano parlare con Mirela. Lungo la strada, essi incontrarono dei sicari incaricati da Mirela ma furono tutti uccisi da Ezio e dall'apprendista.
Quando il gruppo di Athingane erano arrivate da Mirela, iniziarono la conversazione accusandola di essere una truffatrice e una ciarlatana. Mirela infastidita dal quelle parole, decise di avvelenare con molta discrezione l'athingana che l'aveva offesa, e in quel momento delle guardie ottomane di passaggio accusarono le athingane di aver commesso a quell'omicidio.
Ezio e difendeva le athingane senza uccidere la guardie e ordinò all'apprendista di inseguire Mirela ma senza successo
Morte[]
Mirela aveva intenzione di colpire ancora contro le athingane, decise di raccogliere delle spezie e aromi per creare un veleno potente, ma venne intercettata da Ezio insieme al suo apprendista.
Ezio grazie al suo Senso dell'Aquila seguiva le traccie lasciate da Mirela, e ordinò all'apprendista di nascondersi e rimanere nei paraggi aspettando il momento giusto. Ezio continuava a seguire le traccie, ma quando l'aveva trovata, Mirela decise di lanciare una Bomba Tuono per distrarre Ezio. Mirela correva inseguita da Ezio, ma venne bloccata dall'apprendista e Ezio fece in tempo ad ucciderla avvelenandola.
Ultime parole[]
- Mirela: Così muore un'altra miserabile athingana. È questo che pensi, Assassino? Il tuo cuore prova forse pietà per me? Allora lascia stare. Perché disdegno questa carità. Ho preso ciò che mi spettava, nonostante l'oppressione, l'odio, l'ignoranza. Ho vissuto come ho voluto, per me stessa.
- Ezio: Requiescat in pace.
Fonti[]