Luis de Santángel (? - 1498) è stato un ebreo rinascimentale battezzato come cristiano e ministro delle finanze di Ferdinando II di Aragona. Segretamente era anche un membro del ramo spagnolo della Confraternita degli Assassini. Fu inoltre il fautore dell'amicizia tra l'esploratore italiano Cristoforo Colombo e la regina Isabella I di Castiglia, la quale finanziò il suo viaggio alla scoperta delle Americhe.
Biografia[]
Giovinezza[]
Nativo di Valencia, Luis era figlio di un funzionario alla corte della famiglia regnante alla corona spagnola di Aragona. Dunque conseguì gli studi in ottime scuole e in età adulta entrò alla corte di Ferdinando II come ministro delle finanze. In un momento imprecisato della sua vita entrò a far parte del ramo spagnolo della Confraternita degli Assassini.
Al matrimonio del re con la regina Isabella I di Castiglia si trasferì nell'omonima corona e conobbe il tesoriere Raphael Sánchez, il quale era segretamente un suo confratello. Nel 1485 Luis compì un viaggio in Italia e conobbe l'esploratore e mercante genovese Cristoforo Colombo. Questi gli espose la sua intenzione di viaggiare in oriente alla ricerca di un potente che finanziasse il suo ambizioso progetto di conquistare terre inesplorate oltre i mari occidentali.
Congiura dei Templari[]
Rimasto in Italia per approfondire la sua conoscenza con Cristoforo, Luis si offrì di accompagnarlo in Spagna nel tentativo di fargli ottenere un finanziamento da parte delle corone di Aragona e Castiglia. Convinse pertanto la regina a dare udienza all'esploratore italiano, e questa rivelandosi interessata accettò di considerare la proposta e sottoporla ai suoi consiglieri statali. Tuttavia dopo anni di attesa, nel 1491 si presentò un altro aspirante finanziatore per il viaggio di Colombo: il cardinale Rodrigo Borgia, aspirante al trono dello Stato Pontificio e Gran Maestro dell'Ordine dei Templari.
Temendo una trappola per uccidere l'esploratore genovese, Luis si offrì di accompagnarlo a Venezia per presenziare all'incontro. Infatti sia Assassini che Templari sapevano dell'esistenza di altre terre oltre i confini delle Azzorre, ma sino a quel momento avevano preferito tenere nascosta la loro esistenza per non destare la sete di potere dei regnanti europei. Luis fece anche richiesta di supporto al confratello Antonio de Magianis che a sua volta contattò Ezio Auditore da Firenze per partecipare alla missione. Come sospettato l'offerta di Rodrigo si rivelò una trappola, fortunatamente sventata dagli Assassini.
Quindi tornarono in Spagna con Ezio, al quale Luis rivelò la sua appartenenza alla Confraternita guidandolo anche nella caccia agli inquisitori nazionali che in quel periodo avevano iniziato a braccare e uccidere i loro confratelli ritenendoli eretici. Si incontrarono tempo dopo la fine della guerra tra la corona di Castiglia e quella di Granada sotto il governo di Muhammad XII. Quindi il piano di Colombo venne approvato dalla regina, la quale stanziò fondi e preparativi per il viaggio.
Non molto tempo dopo, Luis fu minacciato dagli Inquisitori, tanto da decidere che Ezio doveva togliere la vita all'Inquisitore generale Tomás de Torquemada. Tuttavia, Ezio scoprì che Tomás non era un Templare, bensì si fece ingannare da Rodrigo Borgia che lo aveva spinto a braccare gli Assassini considerandoli una seria minaccia eretica nei confronti della chiesa. Così risparmiò la sua vita, prima di tornare in Italia.
Ultimi anni[]
Al termine dell'inquisizione, Luis iniziò a progettare segretamente l'omicidio della regina: oltre perché probabilmente manipolata dai Templari, lo fece come rappresaglia per non aver fermato il massacro attuato dagli inquisitori. Dunque iniziò ad avvelenarla in piccole dosi, scrivendo tutti i dettagli del suo piano in un taccuino che aveva nascosto dentro i suoi alloggi. Tuttavia morì nel 1498 prima di poter completare il suo obiettivo e lasciando la Confraternita sguarnita di un informatore interno alle corone spagnole.
Fortunatamente nel 1503 una squadra di Assassini italiani mandata da Ezio scoprì la sorte di Luis e portare a termine ciò da lui iniziato, anche perché la regina assoggettata all'influenza dei Borgia rischiava di portare una nuova estensione dell'inquisizione sino a confini del regno di Portogallo. Sfruttando quindi una serva complice del defunto Luis, somministrarono una dose letale alla regina, la quale si ritrovò sul letto di morte poco tempo dopo.
Fonti[]
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