Luciano Cavazza è stato un membro della Confraternita italiana degli Assassini. Il suo comportamento durante le missioni sul campo cambiò in metodici assassinii verso i Templari, a causa delle torture e della morte della sorella per mano di quest'ultimi. Tuttavia, la sua avventatezza e violenza lo portarono quasi all'espulsione dalla Confraternita italiana, la quale decise di inviarlo in Spagna a supportare il ramo locale al culmine della Reconquista.
Biografia[]
Nato a Venezia durante il Rinascimento da una famiglia di Assassini, Luciano e sua sorella minore furono addestrati sin da piccoli alla loro futura iniziazione alla Confraternita.[1]
Nel corso di una missione mal organizzata, la sorella di Luciano fu catturata e interrogata senza pietà dai Templari. Nonostante le spietate torture, si rifiutò di divulgare i segreti della Confraternita. Per questo fu uccisa e il suo corpo gettato senza alcun riguardo in un canale.[1]
Incolpando sé stesso e i Templari per l'orribile morte della sorella, Luciano fu divorato dall'odio e iniziò a dare metodicamente la caccia ai Templari e ad ucciderli. Tuttavia, le sue tattiche violente e a volte avventate lo fecero quasi espellere quando il numero delle vittime e la mancanza di discrezione attirarono l'attenzione sulla Confraternita italiana.[1]
Quando Ezio Auditore da Firenze divenne Mentore della Confraternita italiana, decise di inviare Luciano in Spagna per supportare gli Assassini locali nella loro lotta contro l'Inquisizione spagnola, nella speranza di non attirare ulteriori attenzioni indesiderate sugli Assassini italiani.[1]
Caratteristiche e personalità[]
Anche prima della morte di sua sorella, Luciano era ben noto per essere un sicario efficiente e calcolatore capace di uccidere a sangue freddo. I suoi omicidi furono spietati, soprattutto dopo che dovette affrontare la morte di sua sorella. Infatti, nonostante la sua reputazione di assassino dal cuore freddo, si lasciò trasportare dall'odio e dalla rabbia a causa della morte di sua sorella, che amava teneramente.[1]
Per affrontare il suo dolore, Luciano si sfogò in ciò che riusciva meglio: gli assassinii. Mentre la sua mente calcolatrice continuava ad aiutarlo durante le missioni, la sua rabbia e il suo odio lo portarono ad essere indiscreto durante le sue uccisioni. Quindi, il suo personaggio dal cuore freddo cedette il passo alla furia e al senso di colpa che ribollivano nel cuore, fuoriuscendo in azioni impulsive che misero persino in pericolo i suoi stessi confratelli.[1]
Curiosità[]
- Sebbene Luciano condivida il cognome sia con Fiora Cavazza[2] e Fabiola Cavazza[3], la sua relazione con i personaggi è sconosciuta.
Galleria[]
Apparizioni[]
Fonti[]