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Lorenzo di Piero de' Medici (1 Gennaio 1449 - 9 Aprile 1492) detto Lorenzo il Magnifico, è stato uno statista, scrittore e mecenate italiano e capo della Repubblica fiorentina durante il Rinascimento, dal 1469 alla sua morte.


Visse nel periodo d'oro del Rinascimento, e la sua morte segnò il crollo della fragile pace tra i vari Stati italiani, che egli cercò di mantenere per tutta la durata della sua vita. Inoltre, alla sua morte, coincise la fine del periodo d'oro di Firenze. Fu sepolto accanto al fratello Giuliano de' Medici, nella Cappella dei Medici a Firenze.


Segretamente, Lorenzo fu alleato degli Assassini, in particolare della Famiglia Auditore. Difatti, lavorò a stretto contatto con Giovanni Auditore da Firenze, un caro amico ed un fedele alleato, contro la corrotta Famiglia Borgia. Durante la Congiura dei Pazzi, Lorenzo fu salvato da Ezio Auditore da Firenze, figlio del defunto Giovanni. Ciò comportò un rapporto a lungo termine tra i due, con Ezio che eseguiva dei contratti di assassinio per conto di Lorenzo in varie città, come Forlì e Venezia.


Biografia

Giovinezza

Lorenzo fu il più brillante dei nipoti di Cosimo de' Medici, diventando un diplomatico di successo fin da bambino. Suo padre, Piero il Gottoso, era malato fin dalla tenera età, e quindi costretto a lunghi periodi di riposo a letto. Per questo motivo, fu poco presente nella vita di Lorenzo e Giuliano. Invece, sua madre Lucrezia Tornabuoni, era una poetessa, che riuscì ad instillare in Lorenzo l'amore per l'arte, che influenzò notevolmente il resto della sua vita. Egli passò molto tempo a studiare l'arte e la letteratura. Lorenzo era il terzo figlio di Piero e Lucrezia, mentre Giuliano era il quarto, poichè essi avevano due sorelle maggiori.[1] Quando aveva sei anni, rischiò di affogare nell'Arno, ma venne salvato da Giovanni Auditore da Firenze. Quest'evento fece iniziare una reciproca amicizia tra le due famiglie.[2]


Lavorare con Giovanni

Uberto - Lorenzo - Giovanni

Uberto, Lorenzo e Giovanni a Palazzo Medici.


Quando Lorenzo governò Firenze, molte fazioni cospirarono sulla sua casata, minacciando la sua famiglia ed il suo trono. Essi cercavano un colpo di stato per far decadere la famiglia Medici, e mettere se stessi al comando, acquisendo il potere. Per questo motivo, Lorenzo affidò il compito di indagare a Giovanni Auditore da Firenze, un Assassino e un suo stretto alleato.


Durante il suo lavoro, Giovanni catturò un uomo di Rodrigo Borgia, e lo consegnò a Lorenzo, che lo interrogò. L'uomo rivelò un complotto per assassinare Galeazzo Maria Sforza, Duca di Milano e potente alleato di Lorenzo. Lorenzo fece partire immediatamente Giovanni verso Milano, al fine di evitare l'assassinio del Duca. Purtroppo, Giovanni fallì, poichè il complotto organizzato ebbe successo, anche se l'Assassino riuscì a recuperare un documento crittografato dall'omicida di Galeazzo.[3]


Cospirazione dei Pazzi

"Francesco de' Pazzi! Lo ucciderò! Spazzerò via da questa città tutta la sua famiglia! Verranno annientati!"
―Lorenzo de' Medici, dopo l'uccisione del fratello.[src]


Lupi Travestiti Da Agnelli 1

Lorenzo viene pugnalato da Stefano da Bagnone.


Il 26 Aprile 1478, Francesco de' Pazzi cercò invano l'assassinio di Lorenzo e di suo fratello Giuliano, per cercare di diventare il signore di Firenze. Nel caos, riuscì ad uccidere Giuliano de' Medici, pugnalandolo per diciannove volte. Lorenzo fu ferito da altri due cospiratori, Stefano da Bagnone e Antonio Maffei, anche se riuscì a estrarre rapidamente la spada, nel tentativo di difendersi. Fu immediatamente raggiunto da Ezio Auditore da Firenze, che combattè al suo fianco contro le guardie e Francesco de' Pazzi. Essi uscirono vittoriosi dalla battaglia, e si recarono velocemente verso Palazzo Medici, un rifugio sicuro. Inizialmente, arrivati davanti al portone del Palazzo, il servo di Lorenzo, Poliziano, non lo riconobbe, ma in un secondo momento, udendo le grida disperate e di dolore di Lorenzo, capì, e aprì la porta ai due. Con Lorenzo al sicuro, Ezio tornò nel campo di battaglia, con l'intenzione di uccidere Francesco de' Pazzi, sotto richiesta dello stesso Lorenzo.[2] [4]


Quattro Bersagli 2

Ezio parla con Lorenzo sul Ponte Vecchio.


Lorenzo incontrò nuovamente Ezio sul Ponte Vecchio, dove raccontò a quest'ultimo una storia del padre, che lo salvò dall'annegamento nell'Arno quando aveva sei anni. Inoltre, diede ad Ezio i nomi di diversi congiurati, lasciando ad Ezio il compito di rintracciarli ed ucciderli.[2] [5]


Nel 1479, Ezio tornò a Firenze e si recò a Palazzo Medici per informare Lorenzo dei suoi progressi. Arrivato, notò una croce rossa su una delle porte del Palazzo, ed una volta entrato, trovò i cadaveri dei servi di Lorenzo. Ben presto, scoprì che delle guardie ancora fedeli ai Pazzi, si erano introdotte all'interno del Palazzo per uccidere Lorenzo. Ezio si fece strada, combattè contro di loro, li uccise uno ad uno, e al fine trovò Lorenzo nascosto all'interno di una delle sue stanze del tesoro. Come ringraziamento per averlo salvato di nuovo, Lorenzo permise ad Ezio di prendere ciò che gli serviva dalla stanza. Dopo aver preso la sua ricompensa, Ezio salutò Lorenzo, e continuò la sua ricerca di Jacopo de' Pazzi.[2]


La collaborazione con Ezio

Un lungo viaggio 2

Lorenzo dona ad Ezio la Cappa Medicea.


Nel 1480, Ezio trovò ed uccise con successo Jacopo de' Pazzi, concludendo la sua missione, poichè tutti i congiurati erano definitivamente caduti. Al fine di informare Lorenzo del suo successo, egli tornò a Palazzo Medici. Lorenzo incontrò Ezio nel cortile del Palazzo, lo ringraziò, e gli donò la Cappa Medicea.[2] [6]


Ezio continuò a lavorare con Lorenzo svolgendo per lui alcuni omicidi, che riguardavano principalmente i congiurati minori dei Pazzi.[2]


Morte

Il 9 Aprile del 1492, Lorenzo morì a causa di una uricemia ereditaria che era degenerata in un infezione, che provocò una cancrena alla gamba. La sua morte segnò il crollo della fragile pace tra i vari stati italiani, che egli cercò di mantenere per tutta la durata della sua vita.[1]


Curiosità

* Al fine di garantire al giocatore la possibilità di concludere tutte le missioni secondarie del gioco, i contratti di assassinio di Lorenzo potranno esser giocati anche dopo il 1492, data della sua morte. Inoltre, la location segreta all'interno di Palazzo Medici, potrà esser completata anch'essa dopo la morte di Lorenzo.

* Anche se i cittadini di Firenze lo amano ancora oggi, Lorenzo sembra esser stato abbastanza "malvisto" dagli altri poteri dominanti in Italia. Oltre ai Templari e alla Famiglia dei Pazzi, egli era un nemico di Girolamo Riario, signore di Forlì, e di Giovanni Mocenigo, doge di Venezia. Inoltre, secondo Lineage e affidabili documenti storici, anche il Papa non vedeva di buon occhio Lorenzo, supportando i movimenti di Rodrigo Borgia contro i Medici.

* Nella sua voce nel Database, viene rivelato che Lorenzo amava scrivere poesie.

* Secondo resoconti storici, l'intera popolazione era così devastata dalla morte prematura di Lorenzo, che l'intera città partecipò ai suoi funerali. La sua figura rimane ancor oggi come una delle principali della cultura e dell'arte Italiana.

* Poco dopo la missione in cui Ezio ottiene la Cappa Medicea, si potrà trovare Lorenzo camminare per le strade di Firenze. Inoltre, attivando l'Occhio dell'aquila, egli sarà colorato di blu, anche se si potrà uccidere come un normale civile.

* Se i contratti di assassinio di Lorenzo saranno completati in ordine, i problemi di ogni città risulteranno più evidenti. A Firenze e nella Toscana, la maggior parte delle missioni ruoterà attorno agli ultimi sostenitori dei Pazzi. A Forlì, ruoteranno attorno alla figura di Girolamo Riario, cercando di impedire a quest'ultimo di causare problemi, mettendo in evidenza la sua affiliazione con i Templari. A Venezia, i compiti diventeranno più banali, poichè si dovrà uccidere, per esempio, qualcuno che sta molestando un amico di Lorenzo, oppure un giudice che commissionava dipinti che lo rendevano più importante di quanto lo era in realtà. Completati tutti i contratti, Lorenzo non manderà più compiti ad Ezio, probabilmente perchè capirà che stava abusando delle capacità del suo amico, mettendolo anche in pericolo di vita.


Note


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