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"Non mi accontento di riprodurre il mondo. Voglio cambiarlo."
―Leonardo da Vinci[src]

Leonardo di ser Piero da Vinci (15 aprile 1452 - 2 maggio 1519), comunemente noto come Leonardo da Vinci o semplicemente come Leonardo, è stato un pittore, scultore, disegnatore, cartografo, anatomista, botanico, scienziato, architetto, ingegnere e matematico italiano durante il Rinascimento.

Considerato come uno dei più grandi geni dell'umanità, si interessò ai più disparati campi dell'arte e della conoscenza scientifica e tecnologica. Inoltre, è stato il migliore amico dell'Assassino Ezio Auditore da Firenze.

Leonardo potrebbe forse essere considerato l'artista più rappresentativo del Rinascimento italiano, insieme al suo principale collega e rivale fiorentino Michelangelo.

Nel 1499 venne costretto da Cesare Borgia a progettare delle macchine belliche al fine di rinforzare il suo esercito. Cinque anni dopo, venne catturato dagli ermetisti, capitanati da Ercole Massimo, poiché volevano avere informazioni preziose sull'ubicazione del tempio di Pitagora. Successivamente però, venne ritrovato e liberato da Ezio.

Biografia[]

Primi anni[]

Leonardo nacque ad Anchiano, nei pressi di Vinci, vicino Firenze, in Toscana. Era il figlio illegittimo di un notaio fiorentino, Piero da Vinci, e di una donna di nome Caterina. Trascorse la sua infanzia nelle campagne toscane.[1][2]

Dato che i genitori non erano sposati, non avrebbe potuto frequentare l'università e ricoprire cariche pubbliche. Tuttavia, Leonardo aveva un'abilità innata nel dipingere. Fu così che all'età di 14 anni divenne apprendista del celebre pittore Andrea del Verrocchio. Durante quegli anni, Leonardo collaborò con il suo maestro a diverse opere, tra cui il Battesimo di Cristo.[1][2]

Vita a Firenze[]

"È stato un piacere conoscerti, Ezio. Spero di rivederti presto."
―Leonardo dopo aver fatto la conoscenza di Ezio[src]

A vent'anni Leonardo fu nominato Maestro della Gilda di San Luca, ed aprì il suo primo laboratorio a Firenze, dove continuò a collaborare con il suo vecchio maestro. Durante questo periodo, fece amicizia con la famiglia Auditore, soprattutto con Maria Auditore da Firenze, poiché quest'ultima comprava molti dei suoi dipinti e li appendeva nel palazzo di famiglia.[2]

Amico di famiglia 2

Ezio e Leonardo si incontrano per la prima volta.

Nel dicembre 1476 la nobildonna fece visita al poliedrico artista insieme al secondogenito Ezio, così che potesse ritirare dei quadri che sua madre aveva commissionato. Leonardo parlò con Ezio delle sue opere, della sua ispirazione nella pittura e del suo apprezzamento per altri tipi di studi.[3]

Tuttavia, Ezio pensava che Leonardo non sarebbe andato molto lontano, anche perché era incapace di mantenere la sua bottega pulita e in ordine dato il suo essere prolifico in più commissioni. Con il tempo però Ezio si ricredette su di lui, dicendo che forse era solo il cosiddetto "artista alle prime armi".[3]

Collaborazione con Ezio[]

"Ah! Ezio Auditore! Non... Non mi aspettavo certo di rivederti dopo tutto quello che è successo. Bah! Perdona i miei modi! Bentornato! [...] Bene. Che posso fare per te?"
―Leonardo rivede Ezio[src]

Pochi giorni dopo, Leonardo seppe che in piazza della Signoria erano stati condannati a morte Giovanni, Federico e Petruccio Auditore. La famiglia ne fu fortemente condizionata e Leonardo incontrò ancora una volta Ezio, che gli chiese di riparare la lama celata che quest'ultimo aveva recuperato da una scatola in una stanza segreta dello studio del padre. Leonardo rimase subito affascinato dalla composizione e dalla meccanica dell'arma, che sembrava essere molto più sofisticata ed avanzata di quel tempo, anche se l'arma era stata costruita parecchio prima.[4]

L'Asso Nella Manica 6

Leonardo si prepara a tagliare l'anulare di Ezio.

In un primo momento, Leonardo non ebbe idea di come aggiustare la lama, ma grazie alla pagina del Codice di Altaïr Ibn-La'Ahad, portata da Ezio insieme alla lama, riuscì a decifrarne le scritte e ad ultimare la riparazione di essa.[4]

Tuttavia, Leonardo impiegò diverse ore per ripristinare l'arma, e pertanto Ezio si addormentò su una sedia per via della lunga attesa. Una volta finito svegliò il suo amico, donandogli il marchingegno ma avvisandolo che per il suo corretto funzionamento era necessaria l'amputazione dell'anulare. Seppur riluttante, Ezio acconsentì; Leonardo tuttavia rivelò di aver scherzato e che l'amputazione era necessaria solo alcuni secoli prima.[4]

Mentre parlavano una guardia cittadina si presentò alla bottega di Leonardo, il quale stava cercando l'Assassino; poiché Leonardo continuava a negare, dicendo di non aver avuto nessun contatto con l'uomo che stava cercando, iracondo, il soldato iniziò a picchiarlo violentemente al fine di estorcergli le informazioni che cercava.[4]

Fortunatamente intervenne Ezio, che vedendo il suo amico in difficoltà uscì prontamente dalla bottega e si avventò sulla guardia, uccidendola con la sua nuova lama. Il corpo della guardia fu portato all'interno della bottega insieme ad un altro mucchio di cadaveri, che Leonardo confessò di farsi fornire dalla Signoria stessa della città per i suoi studi dell'anatomia umana.[4]

Teoria E Pratica 2

Leonardo studia una pagina del Codice.

Nel 1478 Leonardo pubblicò un'altra opera molto nota delle sue collezione, il Ritratto di donna, identificata nella nobile toscana Ginevra de' Benci.[1] Lo stesso anno tornò a fargli visita Ezio, con una nuova pagina del Codice datagli da suo zio Mario. Leonardo decifrò la pagina, che parlava di nuovi modi per assassinare. Ezio non perse tempo e andò nel cortile dietro la bottega, dove si esercitò con delle nuove tecniche anche grazie a dei manichini di paglia, i quali erano stati posizionati da uno degli aiutanti di Leonardo, Vincenzo.[5]

In seguito, Leonardo costruì una seconda lama celata per Ezio, che senza perder tempo fece subito pratica con essa, prima di andare alla ricerca di Francesco de' Pazzi. Leonardo, dopo aver saputo quale persona Ezio cercava, disse all'amico, con discrezione, di cercare un uomo di nome La Volpe. Leonardo assicurò che "La Volpe" aveva gli occhi su tutta la città, e che sapeva tutto di tutti, anche se nessuno lo aveva mai visto. Inoltre, Leonardo consigliò all'amico di iniziare le ricerche dell'uomo al mercato Vecchio avvertendolo anche di fare attenzione.[5]

Dopo che Ezio mise fine alla congiura dei Pazzi, andò nuovamente a far visita a da Vinci, il quale era preoccupato della recente confusione che si era creata a Firenze a causa della guerra contro il casato dei Medici. La preoccupazione fu presto alleviata da un'altra pagina del Codice, che Ezio aveva ricevuto da Lorenzo de' Medici in persona.[6]

Il progetto parlava di una lama capace di iniettare del veleno con discrezione al bersaglio scelto. Leonardo la costruì rapidamente, per poi consegnarla all'amico.[6]

Partenza per Venezia[]

"Quello è il traghetto. Venezia ci aspetta."
―Leonardo parla ad Ezio[src]
Vacanza in Romagna 1

Ezio e Leonardo sugli Appennini.

Nel 1480, Leonardo ricevette un incarico da un nobile veneziano, che si offrì di pagargli il viaggio in nave fino a Venezia, oltre che di fornirgli una bottega in città. Leonardo incontrò nuovamente Ezio sugli Appennini, mentre cercava di cambiare una ruota della diligenza rotta. Leonardo chiese ad Ezio di sollevare insieme ai suoi assistenti la diligenza, in modo da poter cambiare la ruota. Mentre teneva il carro sollevato, Ezio intravide al suo interno un oggetto già visto nella bottega di Firenze, e da cui era molto attratto.[7]

Incuriosito, egli chiese a Leonardo cosa fosse, e quest'ultimo gli spiegò che quella era una sua invenzione, una specie di macchina volante. Leonardo ammise che non aveva detto niente a nessuno riguardo ad essa, e che avrebbe voluto studiarla ancora a lungo prima di comunicare la sua invenzione. Ezio rimase divertito dallo strano oggetto, e si offrì di guidare il carro.[7]

Tutti a bordo 8

Leonardo ed Ezio sulla nave per Venezia.

Durante il viaggio, la diligenza venne attaccata dai soldati di Rodrigo Borgia, lo Spagnolo, che minacciarono la loro vita con spari di pistole e frecce. Durante l'attacco, Leonardo rimase ben nascosto all'interno della diligenza, ma prima di arrivare al porto Ezio consegnò a Leonardo le redini del carro. L'Assassino scese dalla diligenza e affrontò i soldati, permettendo un viaggio piacevole e privo di guai per la Romagna al suo amico.[7]

Ezio si salvò e uccise tutte le guardie, così i due si incontrarono di nuovo al porto, prima della partenza della nave che li avrebbe portati a Venezia.[8]

Permanenza a Venezia[]

Ezio: Allora, come funziona?
Leonardo: Hai mai osservato un uccello in volo? Non si tratta di essere più leggeri dell'aria. È questione di grazia ed equilibrio. Bisogna usare il peso del proprio corpo per controllare elevazione e direzione. Buona fortuna.
―Leonardo ed Ezio parlano del volo con la macchina volante[src]
Benvenuto 9

Leonardo ed Ezio davanti alla bottega.

Al loro arrivo a Venezia, Ezio e Leonardo fecero un tour per la città guidati da un uomo chiamato Alvise da Vilandino, che li portò anche alla nuova bottega del pittore. Durante il tour, i tre si fermarono anche al mercato, dove alcune guardie stavano molestando il proprietario di un chiosco sotto il comando di Emilio Barbarigo. Alvise si affrettò a dire loro che quello era un evento isolato che avveniva poco frequentemente all'interno della città.[9]

Al mercato, Leonardo vide un oggetto interessante, ma purtroppo al suo seguito non aveva soldi per acquistarlo. Fu così che chiese ad Ezio di prestargli del denaro, e quest'ultimo accettò. Tuttavia, in quell'istante un ladro passò velocemente, derubando l'Assassino dei suoi soldi.[9]

Arrivati alla bottega, Ezio disse a Leonardo che sarebbe tornato a "visitare" il palazzo della Seta. L'amico lo invitò a tornare ogni qualvolta avrebbe avuto bisogno di lui, oppure se doveva decifrare una nuova pagina del Codice. Quindi, i due si separarono con un abbraccio amichevole.[9]

Nel 1485, Ezio andò a far visita a Leonardo, ma questa volta non era per decifrare una delle pagine del Codice, poiché chiese informazioni riguardo la macchina volante, dato che era intenzionato ad usarla per entrare nel Palazzo Ducale, in modo da salvare il doge Giovanni Mocenigo dal Templare Carlo Grimaldi.[10]

Chi Non Risica, Non Rosica 2

Ezio chiede a Leonardo se la sua macchina funziona.

Tuttavia, Leonardo si trovò contrario alla richiesta del suo amico, dicendo che prima doveva testarla e trovare un uomo che si sarebbe lanciato dall'alto di una torre con la macchina. Ezio insistette, riuscendo a convincere Leonardo. Dopo un test di volo fallito, Leonardo, in un impeto di rabbia, considerò la sua macchina inutile, lanciando tutti i progetti di essa nel fuoco.[10]

Fu così che a Leonardo venne un'idea. Ispirato dai progetti bruciati che svolazzavano con il calore del fuoco, egli arrivò ad una conclusione. Al fine di far arrivare Ezio a destinazione, servivano dei grandi fuochi accesi in punti prestabiliti nella città, in modo che Ezio ci passasse sopra e, con il calore, la macchina si alzasse quanto bastava per arrivare al falò successivo.[10]

La Mela dell'Eden[]

"Beh, la fortuna ti arride! C'è il carnevale in città. Il periodo in cui tutti girano a volto coperto!"
―Leonardo parla ad Ezio riguardo la maschera da prestare[src]
Persona Non Gradita 1

Ezio e Leonardo durante il Carnevale.

Nel 1486, dopo esser stato accusato per l'omicidio del doge, Ezio tornò da Leonardo con una nuova pagina del Codice e con l'intenzione di chiedere una maschera di Carnevale, in modo da non essere notato, poiché voleva infiltrarsi durante la festa nel sestiere di Dorsoduro. La nuova pagina rivelò una nuova polsiera per Ezio, una specie di piccola arma da fuoco, delle dimensioni di un "colibrì", come la descrisse Leonardo.[11]

Dopo aver testato la nuova arma, Ezio prese la maschera datagli da Leonardo e si diresse, sotto indicazione dell'amico, da suor Teodora Contanto e Antonio de Magianis, in modo da poter organizzare un complotto contro il Templare e neo eletto doge, Marco Barbarigo.[11] Poco prima dell'inizio della festa del Doge, Leonardo riconobbe la vecchia fidanzata di Ezio, Cristina Vespucci, che era al Carnevale con suo marito Manfredo Soderini. Leonardo informò l'amico della sua presenza, ma lo avvisò anche della presenza di suo marito. Ezio pensò che a causa del suo mantello non sarebbe stato riconosciuto in ogni modo, per cui andò contro l'avviso di da Vinci.[12]

Dopodiché, Leonardo ritornò a Milano per continuare a svolgere le sue funzioni nella corte del duca, dove, nel tempo libero, studiava in segreto le copie delle pagine del Codice. Studiandole, si accorse che le parole sul retro formavano delle frasi, che parlavano di una cripta e di un profeta. Il giorno prima dell'arrivo dei Templari da Cipro, Leonardo parlò con Ezio delle sue scoperte, e soggiornò nuovamente per poco tempo a Venezia.[13][14]

Un caldo benvenuto (prologo) 4

Leonardo guarda i simboli della Mela.

Durante il suo soggiorno, ricevette la visita di Ezio, Mario Auditore e di Niccolò Machiavelli, ricevendo la Mela dell'Eden ottenuta poco tempo prima da Rodrigo Borgia. Cercando di dare un senso alla Mela, Leonardo ne rimase affascinato, e l'attivò accidentalmente. Capendo che era troppo pericolosa, gli Assassini e Leonardo decisero di trasportarla a Forlì, dove regnava un'alleata degli Assassini, Caterina Sforza. Mario, intanto, gli propose di soggiornare a Monteriggioni nel caso ritornasse a Firenze. Leonardo, successivamente, rimase a Milano fino alla conquista della città da parte di Luigi XII, re di Francia.[15][14]

Al servizio dei Borgia[]

"Perdonami. I Borgia hanno richiesto i miei servigi. Avrebbero potuto uccidermi se mi fossi rifiutato."
―Leonardo parla ad Ezio[src]
Visita Inaspettata 3

Leonardo incontra Ezio a Roma.

Nel 1499, Leonardo venne costretto a progettare delle macchine belliche per Cesare Borgia, il figlio di Rodrigo, che successivamente furono utilizzate durante l'assedio di Monteriggioni all'inizio del 1500. Leonardo fu costretto anche a costruire delle pistole, tra cui una di queste fu usata da Cesare per uccidere Mario Auditore. Vennero utilizzate anche dalle guardie papali e nuovamente da Cesare durante l'assedio di Viana. Nonostante questa sua collaborazione con i Borgia, Leonardo rimase un alleato degli Assassini.[16]

Nel 1502, Leonardo chiamò Ezio da dentro una panca per non essere notato. Dopo essersi rivisti, Leonardo gli chiese di distruggere le macchine belliche che aveva progettato e costruito per Cesare, e realizzò per Ezio una seconda lama celata, la pistola celata e la lama avvelenata, armi che l'Assassino aveva perso durante l'assedio di Monteriggioni. Inoltre, ideò i dardi avvelenati e un guanto da scalata, che permetteva all'Assassino di effettuare il salto ascensionale.[17]

Su richiesta di Ezio, ideò anche la balestra celata per Francesco Vecellio.[18] Quando Ezio ebbe distrutto tutte le macchine belliche, Leonardo gli regalò il paracadute. Tuttavia, a causa dello sfruttamento nei suoi confronti da parte dei Templari, egli doveva chiedere ad Ezio i soldi per acquistare le materie prime.[16]

Il Tempio di Pitagora[]

"Quelli non sono simboli Pitagorici. 43 39 19 N 75 27 42 W. Nulla. Il culto di Ermete si sbaglia. Il numero non ha senso."
―Leonardo dimostra lo sbaglio del culto di Ermete[src]

Quando ritornò a Roma nel 1506, Leonardo entrò in contatto con il culto di Hermes, e spesso visitò la biblioteca personale del capo, Ercole Massimo. Lì, studiò Pitagora, un brillante matematico che aveva a che fare con un Frutto dell'Eden, e il suo omonimo tempio. Dopo averlo localizzato, Leonardo dipinse con un inchiostro invisibile qualche pezzo della mappa dietro alcuni dei suoi dipinti. Successivamente però, Leonardo venne rapito dagli Ermetisti, i quali volevano sapere dal pittore l'ubicazione del Tempio.[19]

Con l'aiuto dell'apprendista e amante di Leonardo, Salaì, Ezio riuscì a recuperare tutti e 5 i dipinti che erano stati presi dai Borgia durante l'assedio di Monteriggioni. Usando l'occhio dell'aquila, l'Assassino riuscì a ricomporre alcuni dei pezzi della mappa, che furono utili a localizzare il Tempio.[20]

Il Tempio Di Pitagora 10

Ezio e Leonardo escono dal Tempio di Pitagora.

Intanto, Leonardo venne interrogato dagli ermetisti al fine di conoscere il modo per aprire una porta che conduceva al Tempio. Successivamente, arrivò Ezio, il quale uccise gli Ermetisti vicino a Leonardo, tra cui Ercole Massimo, e salvò l'amico. Nonostante le ferite riportate a causa delle violenze subite, il pittore volle continuare con Ezio il percorso per arrivare alla stanza finale.[21]

Arrivati a destinazione, l'Assassino riconobbe l'architettura ed un piedistallo della stanza, raffiguranti alcuni simboli della Prima Civilizzazione. Anche se Ezio conosceva quei simboli, egli disse a Leonardo che sarebbe stato meglio andare via.[21]

Ultimi anni[]

Dopo il salvataggio, lo stesso anno Leonardo viaggiò in Spagna con Niccolò ed Ezio alla ricerca di Micheletto Corella, per impedirgli di salvare Cesare, che intanto era stato imprigionato in terra spagnola. Dopo essere sopravvissuto a mari in tempesta, lunghe passeggiate a cavallo, e alle costruzioni di bombe, Leonardo decise di ritornare a Roma, lasciando di fatto Niccolò ed Ezio in preda alle navi da guerra dei Borgia.[14]

Dopo che Ezio uccise Cesare durante l'assedio di Viana, egli incontrò nuovamente il suo amico, giusto in tempo per festeggiare il suo quarantottesimo compleanno. L'Assassino propose a Leonardo un posto nell'Ordine, ma quest'ultimo lo rifiutò, dicendo che voleva vivere una vita solitaria e senza pressioni esterne.[14]

Successivamente, Leonardo fece tappa di nuovo a Milano, per poi recarsi nel 1513 ad Amboise, in Francia. Con lui si portò anche la sua opera più famosa: La Gioconda.[1] Leonardo trascorse gli ultimi anni della sua vita ad Amboise, in una casa datagli dal re di Francia, Francesco I. Nell'aprile del 1519, gli fecero visita Ezio e Niccolò Machiavelli, preoccupati per la sua salute. Leonardo si rallegrò molto dopo aver visto i suoi amici, infatti gli offrì dei dolci e del vino. Morì la sera del 2 maggio 1519, mentre parlava con i due.[22]

Eredità[]

Leonardo è conosciuto principalmente per la sua pittura. Due delle sue opere, La Gioconda e L'Ultima Cena, sono quelle più famose. Inoltre, un altro suo disegno, L'Uomo Vitruviano, è considerato un'icona culturale. Solo una quindicina dei suoi dipinti sono rimasti intatti, a causa delle sue sperimentazioni di nuove tecniche, e della sua procrastinazione cronica. Tuttavia, nei suoi quaderni ci sono tutt'ora le idee che ha avuto nel corso della sua vita: esse sono state, sono e saranno un prezioso contributo alle generazioni successive di artisti.[1]

Leonardo è anche famoso per la sua ingegnosità tecnologica, infatti ha concepito un elicottero, un carro armato, una calcolatrice, l'energia solare concentrata e il doppio scafo. Inoltre, ha delineato una teoria rudimentale della tettonica a zolle. Come scienziato, ha notevolmente avanzato lo stato delle conoscenze nel campo dell'anatomia, dell'ingegneria civile, dell'ottica e dell'idrodinamica.[1]

Connor usa macchina volante

Connor utilizza la macchina volante.

Grazie all'amico Ezio, tutti i progetti di Leonardo furono presto conosciuti in tutto il mondo. Durante la guerra di indipendenza americana, il falegname Lance O'Donnell tentò di costruire una macchina volante per l'Assassino Ratonhnhaké:ton, sulla base di copie di alcuni piani di Leonardo in Francia, ma il suo tentativo non riuscì.[23]

Secondo alcuni critici letterari, Leonardo si dimostrò anche inventore nella scrittura, poiché appariva più moderno rispetto ai suoi predecessori e ai suoi contemporanei. La sua opera più importante fu il Trattato della pittura. Leonardo non fu solo un bravo ingegnere, inventore e scrittore, ma fu anche un profondo conoscitore dell'arte musicale: i progetti più interessanti furono la viola organista e la clavi-viola.[1]

Caratteristiche e personalità[]

"Come vuoi. Ma se dovessi aver del tempo libero o un'altra pagina del Codice, vienimi a trovare. La mia porta è sempre aperta."
―Leonardo, davanti alla sua nuova bottega, parla ad Ezio[src]

Leonardo era un uomo molto allegro e ottimista. Ezio era il suo migliore amico, lo trattava come un fratello e faceva di tutto per proteggerlo, anche se successivamente gli disse che il coraggio non era il suo forte, così come la sua memoria e l'attenzione per le cose che non gli interessavano. Oltre ad essere un artista affermato e rispettato, Leonardo era anche molto pigro. Inoltre, quando Ezio gli portava le pagine del Codice, diventava insaziabilmente curioso e molte volte l'Assassino neanche poteva comunicare con lui.

L'Asso Nella Manica 4

Leonardo incuriosito da una pagina del Codice.

La maggior parte delle sue opere vennero terminate dopo molti anni dal loro inizio, mentre alcune non vennero neanche finite, poiché Leonardo non sentiva il suo lavoro abbastanza importante per dedicarci una vita intera. Un esempio è quando descrisse la Monna Lisa in modo critico ad Ezio. Ma la madre di quest'ultimo a suo tempo era molto fiduciosa sul futuro della sua carriera pittorica, tanto che vi si complimentò molte volte dicendo anche che avrebbe dovuto avere più fiducia in se stesso.

Denotabile in lui anche un sottile aspetto da burlone, tanto che si fece beffa di Ezio riguardo all'amputazione dell'anulare per corretto funzionamento di una lama celata. Leonardo sembrava essere omosessuale, come accennato dagli storici, e aveva una sospetta relazione con il suo assistente, Salaì. Un'altra particolarità di Leonardo è che molte delle sue note mostravano disprezzo verso gli uomini della Chiesa. Questo derivava dal fatto che lui era molto scettico nei confronti della religione.[1]

Curiosità[]

  • Di Leonardo non sappiamo il cognome, infatti "da Vinci" rappresenta solamente la sua città natale, cioè Vinci.
  • Storicamente, Leonardo divenne un caro amico ed un prezioso alleato di Cesare Borgia.
    • Sempre storicamente, Leonardo era molto abile nella scrittura a specchio.
  • Leonardo e Giovanni Auditore sono gli unici personaggi a saper tradurre le pagine del Codice.
  • Otto dipinti su trenta collezionabili da Ezio sono di Leonardo.
  • In Assassin's Creed II, Leonardo disegna con la mano destra, mentre in Assassin's Creed: Brotherhood e nella realtà, era mancino.
  • Si può uccidere Leonardo nei ricordi "Amico di famiglia" e "Bisogna saper aspettare".
  • In Assassin's Creed: Rinascimento, Leonardo aveva due assistenti, Agniolo e Innocento.
  • In Assassin's Creed: Embers, Ezio prosegue nella sua stanza la realizzazione del dipinto di Leonardo Salvator Mundi, che storicamente è noto per essere stato perso tra il 1513 e il 1649.

Galleria[]

Apparizioni[]

Fonti[]

  1. 1,0 1,1 1,2 1,3 1,4 1,5 1,6 1,7 Leonardo da Vinci su Wikipedia
  2. 2,0 2,1 2,2 Assassin's Creed II
  3. 3,0 3,1 Assassin's Creed II - Amico di famiglia
  4. 4,0 4,1 4,2 4,3 4,4 Assassin's Creed II - L'asso nella manica
  5. 5,0 5,1 Assassin's Creed II - Teoria e pratica
  6. 6,0 6,1 Assassin's Creed II - Una lama che punge
  7. 7,0 7,1 7,2 Assassin's Creed II - Vacanza in Romagna
  8. Assassin's Creed II - Tutti a bordo
  9. 9,0 9,1 9,2 Assassin's Creed II - Benvenuto
  10. 10,0 10,1 10,2 Assassin's Creed II - Chi non risica, non rosica
  11. 11,0 11,1 Assassin's Creed II - Sapere è potere
  12. Assassin's Creed: Brotherhood - Persona non gradita
  13. Assassin's Creed II - Bisogna saper aspettare
  14. 14,0 14,1 14,2 14,3 Assassin's Creed: Fratellanza
  15. Assassin's Creed II - Un caldo benvenuto
  16. 16,0 16,1 Assassin's Creed: Brotherhood
  17. Assassin's Creed: Brotherhood - Visita inaspettata
  18. Assassin's Creed: Project Legacy - Roma: Capitolo 3 - Francesco Vecellio
  19. Assassin's Creed: Brotherhood - La Scomparsa di Da Vinci - Un lancio di dadi
  20. Assassin's Creed: Brotherhood - La Scomparsa di Da Vinci - Decodificare Da Vinci
  21. 21,0 21,1 Assassin's Creed: Brotherhood - La Scomparsa di Da Vinci - Il tempio di Pitagora
  22. Assassin's Creed: Revelations (romanzo)
  23. Assassin's Creed III - Idea vincente

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