La veglia del Mentore è la rappresentazione virtuale di una delle memorie genetiche di Ezio Auditore da Firenze, rivissuta da Desmond Miles nel 2012 attraverso l'Animus.
Descrizione[]
In seguito alla morte di Al Mualim, Altaïr Ibn-La'Ahad lascia la Mela dell'Eden nello studio, e brucia il corpo di Al Mualim. Il gesto provoca dei tumulti tra gli Assassini, e Abbas Sofian ne approfitta per rubare la Mela.
Dialoghi[]
Altaïr Ibn-La'Ahad, dopo aver ucciso Al Mualim, riflette sugli ultimi avvenimenti. Ricorda quindi che il Mentore lo aveva immobilizzato con la Mela, ma che era comunque riuscito a sconfiggerlo ed a ucciderlo.
- Altaïr: Avevate il fuoco in pugno, vecchio. Dovevate distruggerlo.
- Al Mualim: Distruggere l'unica cosa in grado di fermare le crociate e portare la vera pace? Giammai!
- Altaïr: Perdonatemi per questo, Mentore, ma la Mela vi ha corrotto e attraverso voi avrebbe corrotto anche noi. Dovevate morire, perché potessimo vivere.
Altaïr raggiunge l'atrio della fortezza di Masyaf, dove ha messo il corpo senza vita di Al Mualim, e un Assassino lo raggiunge.
- Assassino: È davvero finita? Quello stregone è morto?
- Altaïr: Non era uno stregone, solo un uomo capace di comandare le illusioni. Hai preparato la pira?
- Assassino: Certo, ma, Altaïr, gli uomini non accetteranno una cosa simile.
- Altaïr: Me ne occupo io.
Altaïr prende in braccio il corpo di Al Mualim per portarlo alla pira funeraria mentre continua a parlare con l'Assassino.
- Altaïr: Riesci a viaggiare?
- Assassino: Ce la faccio, si.
- Altaïr: Ho chiesto a Malik di portare a Gerusalemme la notizia della morte di Al Mualim. Tu vuoi recarti ad Acri e fare lo stesso?
- Assassino: Ma certo.
Mentre porta il corpo di Al Mualim alla pira, Altaïr incontra l'Assassino Abbas Sofian.
- Abbas: Cosa è accaduto qui?
- Altaïr: Il Mentore ci ha ingannati. Era corrotto dai Templari.
- Abbas: Quali prove hai di ciò?
- Altaïr: Accompagnami, Abbas, e ti spiegherò.
- Abbas: E se troverò le tue risposte inadeguate?
- Altaïr: Parlerò fino a che non ti avrò persuaso.
Ricordi il manufatto che strappammo a Roberto di Sable sotto il Tempio di Salomone? - Abbas: Quello che tu dovevi recuperare ma che altri consegnarono?
- Altaïr: Si. È uno strumento dei Templari, il Frutto dell'Eden. Evoca illusioni e controlla la mente degli uomini: un arma micidiale.
- Abbas: E tu ritieni che Al Mualim fosse stregato?
- Altaïr: Si, oggi ha usato la Mela per assoggettare Masyaf. L'hai visto con i tuoi occhi.
- Abbas: Non lo so che cosa ho visto.
- Altaïr: Ascolta, la Mela è al sicuro nello studio di Al Mualim. Quando avrò finito qui, ti mostrerò tutto quello che so.
Altaïr pone il corpo morto di Al Mualim sulla pira funeraria e gli dà fuoco.
- Abbas: Altaïr! No!
- Altaïr: Devo assicurarmi che non possa tornare.
- Abbas: Ma è contro i nostri usi! Bruciare il corpo di un uomo è proibito!
- Cittadino: Sacrilegio!
Altaïr si rivolge alla folla accorsa alla pira funeraria di Al Mualim.
- Altaïr: Ascoltatemi! Questo corpo potrebbe essere un altro dei fantasmi di Al Mualim! Devo esserne certo!
Abbas interviene.
- Abbas: Menzogne! Per tutta la vita ti sei fatto beffe del nostro Credo! Tu pieghi le regole ai tuoi capricci, sminuendo e umiliando coloro che ti circondano!
- Cittadino: Prendetelo!
- Assassino: Non l'hai sentito? Al Mualim è stregato!
Sfruttando la distrazione di Altaïr, che ascolta le voci della folla, Abbas lo scaglia giù dalla rupe su cui si trova la pira, verso la folla, e si dirige verso la fortezza. Dopo un piccolo scontro tra gli Assassini sostenitori di Altaïr e quelli che invece sostengono la tesi di Abbas, questo attira l'attenzione dei combattenti urlando da una torre della fortezza con il Frutto dell'Eden tra le mani.
- Abbas: Che cosa ti avevo detto, Altaïr?
- Altaïr: Abbas! Fermo!
- Abbas: Cosa credevi sarebbe successo quando hai ucciso il nostro amato Mentore?
- Altaïr: Tu amavi Al Mualim meno di chiunque! Lo incolpavi di tutte le tue sventure, persino del suicidio di tuo padre!
- Abbas: Mio padre era un eroe!
- Altaïr: Non è il momento di discutere del passato. Dobbiamo decidere che cosa fare di quell'arma!
- Abbas: Di qualunque cosa sia capace, non sei degno di avere questo manufatto!
- Altaïr: Nessuno lo è!
- Abbas: Ah, è davvero splendida, non è vero?
Il potere della Mela sopraffae Abbas che cade a terra. Altaïr così, dopo essersi arrampicato sulla torre sulla quale si trova Abbas per aiutarlo, lo trova a terra sofferente con la Mela dell'Eden ancora in mano.
- Abbas: (Urla di dolore) Ah...
Altaïr prende la Mela dell'Eden dalle mani di Abbas che è a terra agonizzante e gli Assassini, rimasti alla base della torre sulla quale si trovano i due, parlano tra di loro.
- Assassino: Che cosa è stato? Sono morti?
Abbas, ancora a terra, vede Altaïr.
- Abbas: Ah... Perdonami... Io... Non... Sapevo...
Altaïr si rivolge direttamente al manufatto.
- Altaïr: Hai qualcosa da insegnarci? O ci condurrai tutti alla rovina?
Epilogo[]
Dopo aver visto l'episodio della vita di Altaïr Ibn-La'Ahad mostrato dalla Chiave di Masyaf, Ezio Auditore da Firenze riflette sul suo scopo.
- Ezio: Altaïr, appena ventiseienne, e già diventato Mentore a capo di un Ordine scisso. Come si fa a convivere con una tale responsabilità? E con un tale potere?
Ezio prosegue la sua ricerca a Costantinopoli.
Risultato[]
Altaïr si assicura che Al Mualim sia davvero morto bruciando il suo corpo ed entra in possesso della Mela dell'Eden.
Curiosità[]
- Il ricordo si colloca subito dopo gli avvenimenti di Assassin's Creed.
- Se si osserva il giardino in cui Altaïr ed Al Mualim hanno combattuto, si possono notare i corpi degli Assassini che Al Mualim ha utilizzato durante lo scontro.