La maledizione degli Athingani è la rappresentazione virtuale di una delle memorie genetiche di Ezio Auditore da Firenze, rivissuta da Desmond Miles nel 2012 attraverso l'Animus.
Descrizione[]
Ezio Auditore da Firenze si reca al covo degli Athingani dove conosce il loro capo, con cui discute su una cassa di denaro che i Templari hanno rubato a loro. Lei chiede ad Ezio di incoraggiare le voci che vedono gli Athingani come stregoni, in modo da renderli famigerati tra la gente. Ezio così decide di aiutare gli Athingani avvelenando chiunque tocchi lo scrigno rubato.
Dialoghi[]
Ezio Auditore da Firenze incontra il capo degli Athingani.
- Ezio: Ho visto gente più allegra sul patibolo.
- Athingana: Ah, risparmiatevi l'ironia, efendi. Oggi i Bizantini ci hanno rubato i guadagni di sei mesi.
- Ezio: Mi dispiace. Posso aiutarvi?
- Athingana: Forse. Per secoli la mia gente è stata diffamata e insultata. Ci hanno chiamati streghe e stregoni. E allora sia. Non rifuggeremo più questi epiteti, ma li accoglieremo. Incoraggiamo queste voci, giacché è meglio essere famigerati che ignorati.
- Ezio: L'idea mi pare buona.
- Athingana: Ecco il piano: chiunque abbia toccato quella cassa di denaro deve morire. Ma con discrezione. Come se fosse stato maledetto. La maledizione Athingana sarà la nostra benedizione. Forse allora si decideranno a lasciarci in pace.
Seguendo il piano della rappresentante degli Athingani, Ezio elimina, grazie all'aiuto di un gruppo di donne Athingane, uno ad uno gli uomini della pattuglia Bizantina incaricata di occuparsi dello scrigno rubato, che alla fine recupera.
- Athingana: (Risata) I vecchi trucchi sono sempre i migliori. State attento, Ezio. Ho saputo che la cassa è "maledetta".
- Ezio: Dove andiamo, mia bella signora?
- Athingana: Di qua. E state in guardia.
Ezio e il capo degli Athingani riportano la cassa recuperata al loro campo base in città facendosi strada tra le guardie Bizantine che, alla vista della donna e della cassa, fuggono terrorizzati.
- Athingana: Avete mai sentito il termine "gitano"?
- Ezio: Di frequente, sì.
- Athingana: Sapevate che questa parola deriva dall'errata convinzione che la mia gente provenisse dall'Egitto?
- Ezio: E lo trovate offensivo?
- Athingana: Ah, lo trovo buffo! Il mio popolo proviene dalla Persia orientale, ma in qualche modo siamo diventati cittadini di una terra che non abbiamo mai visto.
- Ezio: La gente è lesta a giudicare e lenta a correggersi.
- Athingana: Psh... la gente è stupida.
- Ezio: Talvolta.
- Athingana: Ezio, la risposta più semplice è sempre la migliore.
Ezio e la donna Athingana raggiungono il campo base dei gitani con lo scrigno.
- Ezio: Dovreste controllare. Assicurarvi che ci sia tutto.
- Athingana: Vi siamo riconoscenti, Ezio. E d'ora in poi potete contare su di noi: per qualunque cosa, quando volete.
- Ezio: Sta bene. Se per caso dovessi aver bisogno di denaro, lo chiederò a voi.
Ezio lascia il campo degli Athingani.
Risultato[]
Ezio conosce e diventa amico della fazione degli Athingani.