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Jacopo de' Pazzi (Firenze, 1421 - San Gimignano, 1480) fu lo zio di Francesco de' Pazzi e prozio di Vieri de' Pazzi. Egli fu anche il capo della banca di famiglia. Mentre Francesco guidò la famiglia nel complotto contro i Medici e gli Auditore, Jacopo si descrisse come "la voce della ragione" del gruppo.

Biografia[]

Nacque a Firenze da Andrea de' Pazzi, ed era legato ai Medici dal matrimonio del nipote con la sorella di Lorenzo de' Medici. Si scontrò con la famiglia Medici per questioni ereditarie e per questioni politiche. Jacopo era infatti uno dei cittadini più ricchi ed illustri di Firenze.

Tramite il nipote Francesco de' Pazzi, tesoriere di Sisto IV, fu finanziata la congiura. Il 26 aprile 1478, tramite dei sicari ed il nipote, venne ucciso Giuliano de' Medici e ferito il fratello Lorenzo durante la Messa; la congiura però fallì. Jacopo viene visto da Ezio Auditore da Firenze per la prima volta a San Gimignano, assieme ai nipoti Francesco e Vieri, ed il Gran Maestro dei Templari Rodrigo Borgia. Fu visto da Ezio, durante una riunione sotto a Santa Maria Novella a Firenze, dove lui e Francesco parlavano assieme a quattro sicari (Stefano da Bagnone, Francesco Salviati, Antonio Maffei e Bernardo Baroncelli) e Rodrigo dell'omicidio di Lorenzo de' Medici. Jacopo fu poi visto in Piazza della Signoria, dove, a cavallo, incitava la gente a ribellarsi per la libertà. Tuttavia, dopo aver visto il corpo di Francesco pendere da Palazzo della Signoria, fuggì dalla città.

Ezio Auditore in seguito, dopo aver ucciso i suoi sottoposti, pedinò Jacopo ad un incontro con i altri congiurati Templari nell'Antico Teatro Romano, fuori da San Gimignano. Qui, Jacopo fu sgridato e poi ferito gravemente da Rodrigo Borgia ed Emilio Barbarigo. Jacopo rimase vivo per miracolo, fino a quando Ezio, dopo, pose fine alla sua sofferenza.

Caratteristiche e personalità[]

Come membro dell'ordine dei Templari e cospiratore contro i Medici, Jacopo era pragmatico nella sua pianificazione. Egli non è stato presuntuoso ed era pratico quando parlava dei suoi nemici, ricordando a Francesco che gli Assassini erano una minaccia per loro dopo l'assassinio di Vieri. Egli è stato anche razionale, quando fuggì da San Gimignano, scelse di rimanere nascosto fino alla riunione con i suoi alleati.

Jacopo era anche un uomo apologetico, che rispettava i suoi superiori, nonostante ogni tanto lasciava che il suo comportamento potesse sfuggire di mano. Parlava a bassa voce ed era timido verso Rodrigo, rimanendo fedele e obbediente al Gran Maestro, anche sul letto di morte, dicendo a Rodrigo che poteva risolvere la questione di Firenze. Anche se Jacopo esibi un comportamento sensibile, il suo comportamento è stato spesso considerato come vigliaccheria dai suoi compagni Templari, così come i Medici. Tuttavia, dopo essere stato chiamato codardo da Emilio, Jacopo cominciò subito a litigare con lo stesso, dando al membro de Pazzi la colpa per la loro incapacità di agire a Firenze.

Ultime parole[]

  • Rodrigo: Ci siamo fidati della vostra famiglia e ci avete ripagato con inazione e incompetenza! Quindi chiamato a rispondere del vostro fallimento vi inventate scuse e ci insultate?! Come vi aspettate che reagisca?
  • Jacopo: Non saprei...
  • Rodrigo: Sta bene. Lo so io.

Rodrigo estrae un pugnale e lo pianta nel petto di Jacopo.

Con amici così 3

Rodrigo pugnala Jacopo.

  • Jacopo: (Urla di dolore) No... Vi prego... Non...
  • Emilio: (Risata) "Vi prego non" che cosa?

Emilio spinge Jacopo, che cade a terra.

  • Jacopo: Posso... rimediare. Solo... risparmiatemi...
  • Rodrigo: No.

Rodrigo estrae la spada e colpisce Jacopo al collo. In seguito lascia il teatro con Emilio. Ezio raggiunge Jacopo e lo finisce.

  • Ezio: Vai, amico, libero da fardelli e paure. Requiescat in pace.

Curiosità[]

  • Egli è l'unico personaggio di Assassin's Creed II in sella ad una cavallo all'interno di una città.
  • Storicamente, Jacopo fu scagliato da una finestra, cadendo in una folla inferocita fiorentina. E' stato poi trascinato nudo per le strade, e poi gettato nell'Arno.
  • Jacopo è stato personificato da Arthur Grosser, che ha anche interpretato il Papa Sisto IV in Assassin's Creed: Lineage.
  • In Assassin's Creed: Rinascimento, Ezio baciò la fronte di Jacopo prima di essere ucciso dallo stesso pugnalandolo con la sua lama celata al cuore.

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