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Versione delle 19:08, 11 dic 2015

AC2D Isabella I di Castiglia

Isabella I di Castiglia.

Isabella I di Castiglia (22 aprile 1451 - 26 novembre 1504) anche nota come Isabella di Trastámara e soprannominata la Cattolica è stata una famosa monarca rinascimentale spagnola, regnante sui territori di Castiglia e León. In quanto moglie di Ferdinando II di Aragona divenne anche regina consorte di molti territori della penisola iberica occidentale e del sud Italia. Favorì inoltre la piaga inquisitoria e per via delle sue alleanze con l'Ordine dei Templari divenne un bersaglio del ramo spagnolo della Confraternita degli Assassini.

Biografia

Erede al trono

Originaria del potente casato catalano dei Trastámara, era figlia del re Giovanni II di Castiglia e della principessa Isabella del Portogallo. Nacque a Madrigal de las Altas Torres circa un decennio dopo il fratellastro Enrico IV, il quale salì al trono in seguito alla morte del padre. Giovanni infatti era morto quando Isabella era ancora molto piccola, lasciando lei e suo fratello minore il principe Alfonso delle Asturie alle cure della madre - la quale però in preda alla depressione per la morte del consorte decise di rinchiudersi al castello di Arévalo.

Quando nel 1455 Enrico IV ebbe una figlia con Giovanna del Portogallo, che venne chiamata come sua madre e designata come legittima erede al trono castigliano. Tuttavia una parte dell'aristocrazia già riveriva Alfonso quale principe delle Asturie e sfruttando l'apparente impotenza di Enrico diffusero la diceria che la principessa Giovanna fosse in realtà figlia di uno dei suoi migliori amici: Beltrán de la Cueva, che in quegli anni aveva fatto una rapida carriera alla corte castigliana.

L'atto suscitò uno scandalo che costrinse il re a riconoscere l'illegittimità della principessa Giovanna. In queste circostanze Isabella venne designata come legittima erede al trono di Castiglia in successione alla morte di suo fratello Alfonso, firmando però una clausola secondo cui avrebbe preso in matrimonio il re portoghese Alfonso V. Tuttavia la preferenza della regina cadde sul cugino Ferdinando II di Aragona, che sposò segretamente e senza l'approvazione del fratellastro. Questi irritato dalla scelta del regina, Enrico diseredò Isabella e dichiarò la legittimità della principessa Giovanna nominandola sua erede.

Guerra di successione castigliana

La proclamazione di Giovanna come principessa ereditaria durante la cerimonia de la val de Lozoya, causò una serie di conflitti interni all'aristocrazia tra chi appoggiava la principessa Giovanna e chi Isabella. Con la morte improvvisa di Enrico IV si scatenò una guerra improvvisa tra i due partiti, finché nel 1474 avvenne il riconoscimento di Isabella come regina di Castiglia e di Ferdinando come principe consorte col nome di Ferdinando V; la principessa Giovanna avrebbe invece preso in matrimonio re Alfonso.

Quest'ultimo predispose subito i preparativi per l'invasione della Castiglia, in modo da riconoscere alla moglie la legittima ereditarietà al trono nonostante Isabella e suo marito fossero già stati incoronati ufficialmente. L'insediamento della loro corte a Toro causò l'ira di Ferdinando, che mettendo i militi d'Aragona al comando di sua moglie, sbaragliarono le truppe portoghesi vincendo definitivamente la guerra di successione. La pace venne firmata a Viana do Alentejo nel 1479 e controfirmata a Toledo l'anno successivo.

Guerra di Granada

Dopo il conflitto di successione, venne legittimata l'unione delle corone di Castiglia e Aragona, sebbene venne applicato un contratto secondo cui i due regni si univano culturalmente e religiosamente, non politicamente. A partire dal 1481 Ferdinando e Isabella avviarono un processo di conquista della Spagna musulmana, ed in particolare contro il piccolo regno di Granada di Muhammad XII. La guerra si protrasse a lungo ed entrambi i sovrani furono protagonisti di mediazioni politiche e atti militari contro i mori. Isabella in particolare iniziò a praticare con molta convinzione la sua fede cattolica, confessandosi abitualmente presso il convento domenicano di Tomás de Torquemada.

La regina approvò l'inquisizione contro gli eretici, già in atto da diversi anni. Tuttavia non sapeva che Torquemada era stato manipolato dal cardinale Rodrigo Borgia, segretamente Gran Maestro dell'Ordine dei Templari, perché braccasse e uccidesse i membri del ramo spagnolo della Confraternita degli Assassini. Questi si erano già prontamente infiltrati alle corte reali spagnole: Luis de Santángel svolgeva il ruolo di ministro delle finanze, mentre Raphael Sánchez era il tesoriere personale della regina. Nel 1491 proprio Santángel presentò alla regina l'esploratore genovese Cristoforo Colombo.

Questi espose a Isabella il suo progetto di navigare oltre i mari d'occidente alla scoperta di nuove terre da esplorare ed eventualmente conquistare; la regina si dimostrò interessata al progetto e promise di prenderlo in considerazione. Tuttavia la questione della guerra di Granada si rivelò molto più urgente, in quanto i Templari avevano catturato Muhammad XII imprigionandolo al castello di Alhambra: così facendo non avrebbe potuto dichiarare pubblicamente la resa dei mori al dominio castigliano, lasciando la guerra in una situazione di stallo.

Fortunatamente nel 1492 l'Assassino italiano Ezio Auditore da Firenze liberò il re musulmano persuadendolo a firmare il trattato di resa. A guerra terminata la regina decise di incontrare personalmente Ezio per ringraziarlo; l'italiano le chiese dunque di finanziare il viaggio di Colombo. Alla fine, persuasi da Sanchez e Santángel, Isabella e suo marito acconsentirono e stanziarono tre navi e una parte dei fondi per il viaggio dell'esploratore genovese.

Ultimi anni e morte

La vittoria della corona spagnola sui mori del regno di Granada si rivelò molto importante per il futuro della penisola iberica: in primo luogo venne confermata la potenza della Spagna come monarchia assoluta ed inoltre Isabella e suo marito Ferdinando ricevettero l'onore cattolico dallo Stato Pontificio. Per ringraziare l'onorificenza ricevuta i re cattolici donarono a Rodrigo Borgia - divenuto pontefice con il nome di Alessandro VI - il primo oro giunto dalle spedizioni di Colombo, il quale aveva sottomesso i popoli indigeni delle Americhe. Resa la corona spagnola una delle maggiori potenze del mondo allora conosciuto, Isabella iniziò ad ammalarsi lentamente.

Infatti l'Assassino Luis de Santángel aveva deciso di ucciderla come rappresaglia per aver approvato l'inquisizione che aveva decimato la Confraternita. Pertanto iniziò ad avvelenare lentamente la sovrana, morendo però prima di portare a termine la sua missione. Per sua fortuna, nel 1503 un gruppo di Assassini italiani mandati dal neo Mentore Ezio Auditore ritrovò i suoi diari e il suo ricettario di veleni, iniettando ad Isabella una dose letale di veleno che la portò sul suo letto di morte al castello di Medina del Campo. La regina si spense il 26 novembre 1504, lasciando il trono alla sua terzogenita Giovanna la Pazza.

Fonti