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L'Iran, precedentemente riconosciuto nello stato della Persia, è un paese del continente asiatico situato nel Medio Oriente. L'Iran ospitò anche i primi insediamenti umani sin dal Paleolitico, tra le più antiche al mondo.

Storicamente, l'Iran fu uno stato che influì costantemente nella storia umana, grazie anche alla sua posizione strategica essendo un punto di crocevia tra l'Europa, il Medio Oriente e l'Asia Orientale.

Storia[]

Antichità[]

Nel 550 a.C. Ciro il Grande riuscì a sottomettere l'esistente impero medo per fondare l'impero achemenide. Ciò successe a causa delle azioni dell'ultimo re medo Astiage, che portò malcontento tra i popoli sottomessi nel suo impero che iniziarono a ribellarsi, guidati da Ciro il Grande.

Attraverso nuove campagne militari siadi Ciro sia dei suoi successori portarono al neo impero persiano l'annessione di varie regioni e province, tra cui Babilonia, l'Antico Egitto, la Lidia e territori a ovest del fiume Indo.

Nel V secolo a.C., l'Ordine degli Antichi, un organizzazione proto-Templare fu presente nell'impero persiano. Qui supportarono un ufficiale degli Immortali, il futuro Dario I di Persia, per rovesciare l'usurpatore del trono Gaumata.

Durante i regni di Dario I e di suo figlio Serse I, l'impero persiano tentò due volte di invadere la Grecia, cercando di sottomettere le libere città-stato greche. Puntando sulla superiorità numerica e segretamente del supporto dell'Ordine degli Antichi, i persiani sottovalutarono costantemente il nemico. Infatti, uniti per combattere il loro nemico comune, grazie anche alle ottime strategie dei generali e guidate dalle polis principali: Atene e Sparta, i greci riuscirono a vincere entrambe le invasioni. Nel 465 a.C. Darius, un proto-Assassino assassinò Serse con la lama celata, il primo uso documentato della misteriosa arma.

Qualche secolo più tardi, Dario III di Persia venne sconfitto, nel 331 a.C nella battaglia di Gaugamela da Alessandro Magno. Ciò causò la veloce disgregazione dell'impero persiano, ormai sotto l'impero macedone. Ma la morte di Alessandro, lasciò l'impero senza un vero erede, dato che il figlio non era ancora nato, per governare l'impero i suoi amici decisero di affidare ad uno dei generali il ruolo di reggente. Alla fine, a causa della mancanza di un potere centrale, i generali macedoni e amici di Alessandro Magno si divisero l'impero e assettati di potere si combatterono per anni tra di loro.

Nel II secolo a.C. il popolo dei Parti si ribellò al regno ellenico della Persia, da cui fondò l'impero partico. L'impero partico durò quattro secoli, periodo che gli succedette il neo impero sasanide. Entrambi gli imperi si scontrarono costantemente con l'impero romano per ben sette secoli. Nell'ultimo periodo l'impero bizantino e l'impero sasanide, indeboliti dalla guerra, vennero sconfitti e conquistati dagli arabi, anche se quello bizantino resistette fino al 1453.

Medioevo[]

La conquista della Persia da parte degli arabi portò una lunga e graduale islamizzazione nella regione. La Persia subì il governo di vari califatti, tra i quali spicca quello degli Abbasidi, raggiunto il potere grazie alla ribellione dei musulmani persiani, discriminati dal governo precedente. Qualche secolo più tardi i domini arabi si disgregarono portando alla formazione di stati arabi indipendenti. Ciò portò a sviluppare nuovamente la cultura persiana nei vari campi artistici e scientifici, infatti la lingua persiana divenne eguale quanto quella araba.

Infatti nel VIII secolo uno studente persiano di nome Hammad Ar-Rawiya scrisse il libro "Mu'allaqat", una raccolta di varie poesie arabe pre-islamiche. Nel X secolo, il poeta persiano Ferdowsi scrisse lo "Shahnameh"("Il libro dei re"), una monumentale epopea sulla storia della Persia dalla sua creazione fino alla conquista dagli arabi.

Intanto nel 1050, la città di Alamut divenne la fortezza principale della nota e temuta Confraternita degli Assassini di Ḥassan-i Ṣabbāḥ. Nel 1162 Hassan il Giovane, mentore degli Assassini dell'epoca, inviò un suo allievo, Al Mualim, per stabilire un'altra fortezza degli Assassini a Masyaf, tra le montagne An-Nusayriyah. Durante il suo esilio volontario del 1227 Altaïr Ibn-La'Ahad si stabilì con la sua famiglia ad Alamut, dove scoprì attraverso la Mela dell'Eden in suo possesso, il Tempio su cui fu costruito la fortezza degli Assassini, che conteneva alcuni dei sigilli della memoria.

In quegli stessi anni la Persia subì l'invasione mongola di Gengis Khan che portò una tale distruzione del paese, che non riuscì a rimarginare le ferite fino al XX secolo. Lo stesso nipote di Gengis Khan, Hülegü Khan distrusse la città di Alamut. Infatti l'erudito e poeta itinerante Attar di Nishapur, dopo essere ritornato in Persia per diffondere le conoscenze apprese durante i suoi viaggi, si stabilì nella sua terra natia, che subì l'invasione mongola nell'aprile del 1221. Quindi tutti gli abitanti di Nishapur, Attar compreso, vennero massacrati.

Tempi moderni[]

Con l'affievolirsi dell'impero mongolo, in Persia si susseguirono varie dinastie regnanti, la più importante fu quella safavide. Questa dinastia si ritrovò continuamente in guerra contro l'impero ottomano, che la portò ad allearsi spesso con le potenze europee. Nel 1739, la dinastia safavide era in decadenza venendo sostituita verso il 1779 dalla dinastia Qajar. In quell'anno Nāder Shāh, attraverso il saccheggio del Taj Mahal, si ritrovò tra le mani il Koh-i-Noor, un frutto dell'Eden. Nel 1747, venne ucciso dall'Assassino persiano Salah Bey, ma riuscì a passare il Koh-i-Noor ad Ahmad Shāh Durrānī, un capo afgano. Salah, quindi, continuò la sua missione di riprendersi il frutto dell'Eden. Tuttavia, esso rimase tra le mani di Ahmad.

Nel 1953, lo scià di Persia, Mohammad Reza Pahlavi permise alla Abstergo Industries ed alla Cia di rovesciare il Primo Ministro persiano Mohammad Mosaddegh per proteggere i loro interessi personali sulle risorse petrolifere presenti nello stato. Quattro anni dopo, aiutarono lo scià a fondare SAVAK, i servizi segreti iraniani per controllare il popolo. Nel 1979, il popolo si sollevò contro il potere dello scià nella Rivoluzione iraniana, proclamando la Repubblica. Tolto il potere dello scià la SAVAK venne sciolta.

Fonti[]

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