Ippocrate (460 a.C. circa - 370 a.C. circa) è stato un medico greco, considerato "padre della medicina" per i suoi contributi nel campo. Rivoluzionò la medicina ponendola sotto studi sistematici al di fuori della religione, scontrandosi con le posizioni ortodosse della Grecia del suo tempo.
Biografia[]
Primi anni[]
Nato nella Città di Stampalia sull'isola di Kos, Ippocrate venne cresciuto da Asclepiade, un gruppo di persone che affermavano di discendere dal dio della medicina Asclepio.
Ippocrate lavorò in gioventù come assistente medico e incontrò una donna spartana chiamata Myrrine, in cerca di aiuto medico per salvare suo figlio Alexios. Per via della sua inesperienza Ippocrate fu però costretto a rifiutare la richiesta, consigliandola di rivolgersi al Santuario di Asclepio in Argolide. Questo incontro lasciò il segno su Ippocrate, che promise di non rifiutare mai più di aiutare qualcuno. Entro lo scoppio della Guerra del Peloponneso Ippocrate divenne un medico esperto e riconosciuto per i suoi contributi alla medicina. Aprì una scuola di medicina sulla sua isola natale e una clinica ad Argo.
Incontro con Kassandra[]
Mentre Ippocrate si faceva un nome all'interno del mondo greco, la sua filosofia e la sua teoria che le malattie fossero di origine naturale incontrarono l'opposizione dei sacerdoti di Asclepio, tra cui la sacerdotessa Criside, che continuavano a confidare nelle cure tradizionali tramite sacrifici e preghiere. Un giorno, dopo che Ippocrate partì dalla clinica per andare a curare i malati vicino alla Grotta di Pan, il suo studente Sostrato venne minacciato dalla sacerdotessa, che pretendeva la sottomissione agli dei di Ippocrate.
Durante la discussione intervenne la misthios Kassandra, figlia di Myrrine venuta in cerca di sua madre. Sostrato le disse dove si trovasse Ippocrate, chiedendole di portargli alcuni strumenti dimenticati. Kassandra raggiunse Ippocrate per porgli alcune domande, ma Ippocrate acconsentì di risponderle solo se avesse recuperato degli appunti rubati e portati al Forte di Tirinto.
Gli appunti di Ippocrate erano stati bruciati dalle guardie del forte, pertanto Kassandra tornò insieme a un altro medico chiamato Dimante, che li aveva memorizzati prima che prendessero fuoco. Dopo aver chiesto a Dimante di riscriverli, Ippocrate parlò con Kassandra del suo incontro con Myrrine avvenuto molti anni prima. Le suggerì di rivolgersi ai sacerdoti anziani del Santuario di Asclepio, dove avrebbe potuto scoprire di più.
Peste di Atene[]
Quando scoppiò un'epidemia ad Atene intorno nel 429 a.C. Ippocrate si recò in città per dare una mano. Scoprì che il contagio si diffondeva attraverso le feci degli infetti e che la cosa migliore da fare con i morti fosse di bruciare i loro corpi. Tuttavia, venne opposto dai Seguaci di Ares e quando incontrò Kassandra in città le chiese il suo aiuto per affrontarli.
In seguito, Ippocrate partì con Socrate alla ricerca di Kassandra per avvertirla della sparizione di Pericle. I due trovarono la misthios mentre piangeva la morte della sua piccola amica Febe, uccisa pochi minuti prima dalla Setta di Cosmos. Insieme partirono poi alla ricerca dell'ateniese nel Partenone, dove lo videro morire per mano di Alexios, che fuggì subito. Kassandra chiese poi a lui e Socrate di dare una degna sepoltura a Febe.
Lavoro a Tebe[]
Tempo dopo, Ippocrate lasciò Atene per recarsi a Tebe in Beozia, dove aprì un'altra clinica temporanea. Un uomo venne alla clinica per raccontargli di aver sentito delle urla nei boschi fuori città, sospettando che un gruppo di cacciatori fosse stato attaccato dalla loro preda. Per aiutare dei possibili sopravvissuti, Ippocrate si rivolse a Kassandra. Seguendo le sue indicazioni trovò una coppia di orsi intenta ad attaccare un uomo a sud della roccia a testa di serpente. Kassandra salvò l'uomo e lo portò da Ippocrate.
Ippocrate riconobbe lo schiavista Galeo e divenne riluttante ad aiutarlo. Accettò di salvarlo solo se in cambio Kassandra avesse liberato tutte le sue vittime. La misthios accettò, liberando gli schiavi tenuti prigionieri nell'Accampamento di Melanippo.
Ippocrate e Kassandra si recarono poi da un altro paziente, Penteo, che lo chiamò per farsi aiutare a morire, in modo da smettere di soffrire. Ippocrate si rifiutò tuttavia di accettare la sua richiesta, mentre Kassandra accettò di assicurare a suo figlio una tranquilla ascesa a capofamiglia colpendo la loro famiglia rivale. Penteo chiese poi a Kassandra di convincere Ippocrate ad ascoltarlo.
Ippocrate chiese a Kassandra di rimediargli della cicuta, con cui avrebbe alleviato il dolore del paziente, rifiutandosi di andare oltre. Quando Kassandra fu di ritorno le fece macinare l'erba medicinale, ponendole involontariamente la scelta tra alleviare il dolore di Penteo o porre fine alle sue sofferenze.
Curiosità[]
- Il Giuramento di Ippocrate, che prescrive l'etica da seguire da parte dei medici, prende il nome da lui. Tra i principi affermati al suo interno c'è l'astensione dal causare volontariamente danno ai pazienti.
Galleria[]
Appare in[]