Intervento è la rappresentazione virtuale di una delle memorie genetiche di Ezio Auditore da Firenze, rivissuta da Desmond Miles nel 2012 attraverso l'Animus.
Descrizione[]
Micheletto Corella confessa ad Ezio Auditore da Firenze che, per essere sicuro della morte di Pietro Rossi, lo ha avvelenato. Ezio, dopo aver risparmiato la vita del sicario, ordina ai suoi apprendisti di far scendere Pietro dalla croce a cui era appeso. Incapace di camminare da solo a causa dell'effetto del veleno ingerito, Ezio porta di peso l'attore dal medico più vicino per cercare di salvargli la vita. Come ringraziamento per il suo gesto, Ezio ottiene una chiave che apre una delle porte di Castel Sant'Angelo. In quel momento, Ezio nota un ladro che si aggira nei pressi del Colosseo, che ricorda di avere visto tempo prima durante l'assedio di Monteriggioni. Incuriosito dalla sua presenza a Roma, Ezio rincorre il ladro, che infine si rivela essere il traditore che forniva informazioni riservate ai Templari. Ezio corre allora verso l'Isola Tiberina, dove impedisce a La Volpe di uccidere Niccolò Machiavelli, informandolo su chi fosse il vero traditore dell'Ordine.
Dialoghi[]
Ezio Auditore da Firenze, dopo aver risparmiato la vita a Micheletto Corella, si avvicina con i suoi apprendisti Assassini alla croce a cui è appeso Pietro Rossi.
- Ezio: (Ai suoi apprendisti) Fatelo scendere!
- Pietro: Questo non c'era nelle prove!
Due apprendisti lanciano dei pugnali verso le corde che legano Pietro alla croce.
Caduto dalla croce ed essendo Pietro incapace di alzarsi e camminare a causa del veleno ingerito, Ezio lo solleva da terra.
- Ezio: (Ai suoi apprendisti) Trattenete le guardie.
Ezio, passando in mezzo alla folla nel panico presente al Colosseo, si dirige verso il medico più vicino.
Ad un certo punto, un gruppo di mercenari arriva in suo aiuto.
- Mercenario: Ezio, siamo qui per aiutarvi!
- Ezio: Fermate le guardie!
Ezio raggiunge l'esterno del Colosseo.
- Pietro: Voi chi siete?
- Ezio: Il vostro salvatore.
Ezio raggiunge il bancone di un medico, su cui posa Pietro.
- Ezio: (Al medico) L'hanno avvelenato.
- Medico: (Ad Ezio, osservando Pietro) Quel pallore. Cantarella.
(A Pietro, prendendo una ampolla) Bevete questo.
Il medico porge la ampolla a Pietro.
- Ezio: Presto!
- Medico: (Ad Ezio) Dategli un momento.
Pietro beve il liquido contenuto nella ampolla, mentre Ezio indossa le sue vesti.
- Pietro: Mi sento un po' meglio.
- Medico: Le sanguisughe vi guariranno del tutto.
- Pietro: (Stringendo la mano del medico) Non potrò mai ringraziarvi abbas-
- Ezio: (Interrompendo i due) La chiave di Castel Sant'Angelo. Subito.
- Pietro: Di che cosa state parlando? Io sono solo un povero attore.
- Ezio: Cesare sa tutto di Lucrezia e voi.
- Pietro: Tenete.
Pietro consegna la chiave ad Ezio.
Subito dopo, Ezio nota un ladro a lui familiare, ricordando subito di averlo visto a Monteriggioni durante l'assedio.
- Ezio: (Al ladro) Un momento! Tu eri a Villa Auditore durante l'attacco!
Il ladro inizia a fuggire, urlando alle guardie circostanti di attaccare Ezio.
Tuttavia, Ezio riesce ad evitarle e a raggiungere ed atterrare il ladro.
- Ezio: Perché sei fuggito?
- Paganino: (Tenendo in mano una lettera) Io-
Ezio prende la lettera che il ladro tiene in mano, su cui nota il sigillo dei Borgia, rendendosi conto che era Paganino colui che aveva tradito l'Ordine degli Assassini.
- Ezio: Sei tu il traditore, non Machiavelli.
Ezio punta la sua lama celata alla gola di Paganino.
- Paganino: Lunga vita ai Borgia!
Paganino si conficca la lama celata di Ezio nella gola, suicidandosi.
- Ezio: Diavolo! Avevo ragione. Devo impedire alla Volpe di uccidere Machiavelli.
Ezio corre all'Isola Tiberina per impedire alla Volpe di uccidere Machiavelli.
Ezio raggiunge la Volpe, pronto ad attaccare Machiavelli alle spalle da un momento all'altro.
- Ezio: Ho scoperto chi è il traditore.
- Volpe: Cosa?
- Ezio: Uno dei nostri uomini. Era alla Villa durante l'attacco. (Porgendo a La Volpe la lettera recuperata) Aveva con sé questa lettera.
- Volpe: (Leggendo la lettera) Mio Dio!
Machiavelli sia avvicina ad Ezio e a La Volpe.
- Machiavelli: Buone nuove?
- Ezio: Più di quanto tu non creda.
- Volpe: Ti sono di nuovo debitore, Ezio.
- Ezio: Quale debito può esserci tra amici che si fidano l'uno dell'altro?
- Volpe: (Ad Ezio) Giusto. Grazie d'avermi portato il messaggio in tempo.
(A Machiavelli) Vieni, Niccolò. È tanto che noi due non parliamo.
Machiavelli e La Volpe iniziano a passeggiare.
- Machiavelli: So che alla rappresentazione al Colosseo c'è stato un fuori programma.
- Volpe: Davvero?
- Machiavelli: Pare che Gesù Cristo sia... resuscitato con tre giorni di anticipo.
Ezio osserva i due amici passeggiare insieme.
Risultato[]
Ezio ottiene la chiave di Castel Sant'Angelo. Inoltre, dopo aver scoperto il vero traditore dell'Ordine, impedisce a La Volpe di assassinare Machiavelli.
Curiosità[]
- Proprio come successe a suo padre, Giovanni Auditore da Firenze, anche ad Ezio accade di vedere un uomo suicidarsi con la sua lama celata.