In fuga dai debiti è la rappresentazione virtuale di una delle memorie genetiche di Ezio Auditore da Firenze, rivissuta da Desmond Miles nel 2012 attraverso l'Animus.
Descrizione[]
Dopo aver saputo da Claudia Auditore da Firenze dove poter trovare il senatore Egidio Troche, Ezio Auditore da Firenze raggiunge il Campidoglio per chiedergli dove può trovare il Banchiere. Dopo aver salvato il senatore da alcune guardie del Banchiere che volevano ucciderlo, Ezio lo accompagna per le strade di Roma fino ad un luogo sicuro.
Dialoghi[]
Ezio Auditore da Firenze incontra la sorella a La Rosa in Fiore.
- Claudia: Che cosa vuoi?
- Ezio: Avevi accennato a un senatore.
- Claudia: Puoi trovarlo al Campidoglio, non hai bisogno di me.
- Ezio: Una volta ucciso il Banchiere, voi ragazze dovete riprendervi il suo denaro.
- Claudia: Bene.
- Ezio: State pronte.
Ezio raggiunge il Campidoglio per trovare il senatore Egidio Troche.
- Ezio: Allora, dov'è questo senatore?
- Cittadino: Perché dovremmo dare del denaro a Egidio? Sappiamo bene che cosa vuole fare.
Dopo aver sentito le parole del cittadino, Ezio vede Egidio parlare con tre guardie fedeli alla famiglia Borgia.
- Guardia 1: Basta con le ciance.
- Guardia 2: Pagate il debito.
- Egidio: Fate un'eccezione per un pover'uomo.
- Guardia 1: No.
- Guardia 3: Il Banchiere ci ha mandato a riscuotere.
- Egidio: Avrò il suo denaro molto presto.
- Guardia 2: È troppo tardi.
Mentre due guardie trattengono Egidio, la terza inizia a picchiarlo.
Ezio interrompe il pestaggio e salva Egidio eliminando tutti e tre i soldati.
- Egidio: Un buon samaritano a Roma? Credevo fossero tutti estinti.
- Ezio: Senatore Egidio Troche.
- Egidio: Non dovrò del denaro anche a voi, vero?
- Ezio: Sto cercando il banchiere di Cesare.
- Egidio: Ah. Cesare Borgia. E voi sareste?
- Ezio: Un amico di famiglia.
- Egidio: Cesare ultimamente ha molti amici. Purtroppo io non sono tra questi.
- Ezio: Posso pagarti.
- Egidio: (Con tono sarcastico) Ma che meraviglia! Sconfigge le guardie e mi dà anche del denaro. Dove siete stato per tutta la mia vita?
- Ezio: Sarà meglio allontanarci.
- Egidio: So dove possiamo andare.
Ezio scorta il senatore per le strade di Roma verso un luogo sicuro.
- Egidio: Dovrete proteggermi però. Le guardie non sono molto collaborative, non so se ci siamo intesi.
- Ezio: (Sospiro) Qualcuno vi vuole morto.
- Egidio: Qualche mese fa, mio fratello Francesco, il Ciambellano del Papa, lo so, non mi fate parlare, mi ha rivelato i piano di Cesare per la Romagna. Ho scritto all'ambasciatore di Venezia per avvisarlo. Una delle mie missive deve essere stata intercettata. Ormai il Senato è inutile visto che tutto il potere è in mano ai Borgia. Sapete che vuol dire non avere nulla ad fare? Ti cambia dentro. Lo confesso, ho iniziato a scommettere e a bere-
- Ezio: E andare a puttane.
- Egidio: (Con tono ironico) Ma siete un mago. L'avete capito dal profumo sulla manica?
- Ezio: Qualcosa del genere.
- Egidio: Un tempo i senatori proponevano petizioni su problemi seri: crudeltà illegale, abbandono infantile. Ore legiferiamo sulla misura giusta delle maniche femminili.
- Ezio: Non voi. Voi chiedete soldi per cause false così da ripagare i debiti di gioco.
- Egidio: Cause false? Sono intenzionato a perseguirle finché sarò finanziariamente in grado di farlo. Avete mai guardato una tomba e pensato "È la cosa migliore che avrò fatto in vita mia?"
Ezio ed Egidio raggiungono il luogo sicuro indicato dal senatore e lo trovano pattugliato da un gruppo di guardie.
- Ezio: Qui non è sicuro. Continuiamo a muoverci.
I due si dirigono verso il secondo nascondiglio proposto da Egidio.
Una volta raggiunto il luogo, vedono un gruppo di soldati di guardia anche a quello.
- Ezio: Non possiamo fermarci qui. Troppe guardie.
Egidio ed Ezio si dirigono verso il terzo luogo sicuro indicato dal senatore. Una volta raggiunto il posto e averlo valutato sicuro, i due entrano nel cortile interno dell'abitazione.
- Egidio: Maledette missive. Non avrei mai dovuto spedirle all'ambasciatore. Adesso Cesare mi ucciderà. Benvenuto a casa di mio fratello, Francesco. Grazie a Dio non è qui, non ci parliamo da quando ha saputo delle lettere. Che cosa è che volevate?
- Ezio: Il Banchiere di Cesare.
- Egidio: Giusto. Devo presentarmi con il denaro. Il problema è che non ne ho.
- Ezio: Vedrete il Banchiere? Dove?
- Egidio: Lo saprò quando sarò lì. Io vado in uno dei tre luoghi e i suoi amici mi portano da lui.
- Ezio: Vi porterò il denaro che gli dovete.
- Egidio: (Con tono sarcastico) Sul serio? Dovete smetterla però. Così mi date delle speranze.
Ezio lascia l'abitazione e va a procurarsi il denaro da prestare al senatore per pagare il suo debito con il Banchiere.
Risultato[]
Ezio riesce a portare il senatore Egidio Troche in un luogo sicuro.