Il pomo della discordia è la rappresentazione virtuale di una delle memorie genetiche di Ezio Auditore da Firenze, rivissuta da Desmond Miles nel 2012 attraverso l'Animus.
Descrizione[]
Ezio Auditore da Firenze va alla ricerca del monaco con nove dita che gli ha rubato la Mela dell'Eden in una abbazia nelle paludi romagnole, come consigliato da Caterina Sforza. Lì salva il monaco irlandese Darby O'Callahan da un gruppo di guardie che lo stavano minacciando, che gli consiglia di cercare colui che cerca nell'abbazia di San Mercuriale, nel centro di Forlì. Una volta arrivato all'abbazia, un monaco riconosce Ezio come l'uccisore di Stefano da Bagnone e cerca di fuggire. Ezio riesce a fermarlo e gli chiede del monaco con nove dita che sta cercando. Il monaco riconosce nella descrizione fornita da Ezio, Girolamo Savonarola, e gli consiglia di andare a cercarlo a Firenze.
Dialoghi[]
Cercando il monaco con nove dita che ha rubato la Mela dell'Eden nella abbazia che si trova nelle paludi romagnole, come consigliatogli da Caterina Sforza, Ezio Auditore da Firenze vede un monaco minacciato da alcune guardie. Ezio salva il monaco, Darby O'Callahan, dai soldati che lo minacciavano.
- Darby: Dio vi benedica.
- Ezio: Grazie. Mi chiedevo se potevate aiutarmi.
- Darby: Che state cercando?
- Ezio: Un monaco mantello nero a cui manca un dito della mano.
- Darby: Hmmm... A frate Guido manca da un piede. Sicuro non fosse un piede?
- Ezio: Sicurissimo.
- Darby: E poi c'è frate Luca, ma a lui manca l'intero braccio sinistro.
- Ezio: Come vi dicevo, era un dito.
- Darby: Hmmm... Però aspettate un momento, me lo ricordo un monaco vestito dio nero con nove dita. Ma certo, si, all'ultima festa di San Vincenzo, nell'abbazia.
- Ezio: Sì, conosco il posto. Proverò lì. Grazie.
- Darby: Vai in pace.
- Ezio: Come sempre.
Ezio si dirige verso l'abbazia di San Mercuriale, a Forlì.
Una volta lì, Ezio si avvicina all'abate, che sta parlando con alcuni monaci.
- Ezio: Perdonatemi, fratello. Mi chiedevo se potevate-
- Abate: (Interrompendo Ezio) Empio demonio! Vattene via!
- Ezio: Che avete?
- Abate: (Indicando Ezio) Tu hai ammazzato frate Stefano!
(Agli altri monaci) Fratelli! L'uccisore di monaci è tornato!
L'abate e gli altri monaci fuggono impauriti da Ezio, che però riesce a raggiungere e a fermare l'abate.
- Abate: No! Per pietà! Non voglio morire!
- Ezio: Uccido solo chi uccide gli altri, come il tuo frate Stefano. Sono sicuro che tu non sei così. Ora sta' a sentire. Cerco un monaco vestito di nero. Gli manca un dito della mano.
- Abate: Gli manca un dito? Intendi dire... come fra' Savonarola?
- Ezio: Savonarola?! E chi è? Lo conosci?
- Abate: Sì... È stato uno di noi. Per un periodo.
- Ezio: E poi?
- Abate: Gli consigliammo di ritirarsi per un lungo eremitaggio.
- Ezio: Mi dispiace ma temo non sia più un eremita. Dove potrebbe essere andato?
- Abate: Oddio... Santo Spirito, a Firenze, ha studiato lì. Potrebbe esserci tornato.
- Ezio: Ti ringrazio. Vai con Dio, frate.
Ezio si dirige verso la città di Firenze.
Risultato[]
Ezio scopre che il monaco con nove dita è un uomo chiamato Girolamo Savonarola, che si trova probabilmente a Firenze.