Halfdan Ragnarsson (790 ca. – 877) è stato un comandante vichingo della grande armata danese che invase l'Inghilterra anglosassone durante il IX secolo. Era figlio di Ragnar Lothbrok e fratello di Ivarr e Ubba Ragnarsson.
Halfdan era inoltre la reincarnazione dell'Isu Thor, il quale continuò ad essere venerato dai norreni come dio del tuono e delle tempeste.
Biografia[]
Halfdan era il figlio maggiore del leggendario Ragnar Lothbrok. Nell'865, insieme ai fratelli Ubba e Ivarr, comandò la grande armata danese nell'invasione dell'Inghilterra. Al suo fianco aveva il suo capoguerra, Faravid. Halfdan conquistò l'Anglia orientale e incaricò Finnr di fare da reggente e trovare un nuovo re sassone da far sposare con una danese tra i thegn locali.
Halfdan si spinse poi a nord, in Northumbria, dove una volta conquistata la zona affidò a re Ricsige la gestione della città di Jorvik, mentre lui si stabilì a Donecaestre. Nel corso del tempo, Halfdan venne a sapere di Eivor Varinsdottir, una guerriera che aveva aiutato i suoi fratelli a mettere Ceolwulf II sul trono di Mercia e aiutato Finnr a far salire re Oswald al trono dell'Anglia orientale, prima di aiutare anche Ricsige sventando un complotto a Jorvik.
Mentre era impegnato nella guerra contro i pitti, una popolazione che viveva a nord del Vallo di Adriano, Halfdan fece chiamare Eivor chiedendole di raggiungerlo al suo accampamento. Halfdan conobbe quindi Eivor al termine di una battaglia contro i pitti, in cui Eivor aveva assistito Faravid e le sue forze. Dopo essersi presentati, Halfdan le chiese di raggiungerlo a Donecaestre.
Lì Halfdan venne visitato sia da Eivor che da Faravid, che giunse per donargli un calice recuperato tra i beni dei pitti sconfitti. Quando poi Faravid se ne andò, Halfdan confessò a Eivor di sospettare un tradimento di Faravid nei suoi confronti, chiedendole di indagare su di lui: Halfdan temeva infatti che Faravid stesse tentando di avvelenarlo. Dopo un breve periodo al suo fianco, Eivor tornò a fare rapporto ad Halfdan, chiedendogli anche informazioni su Moira, un'erborista che preparava spesso misture per lui. Tuttavia, Halfdan le disse di fidarsi di lei, e chiese a Eivor di raggiungerlo al tempio di Brigantia, dove secondo il ricognitore Olav si nascondevano dei traditori che avevano rubato dei tesori di guerra.
Al tempio Halfdan non vide nessun ricognitore, ma Eivor riuscì a trovarlo, seppur ferito mortalmente. Halfdan decise quindi di far seguire le tracce degli assalitori al suo cane, Beonton. Seguendo Beonton i due arrivarono alle rovine di Petuaria, dove trovarono parte del bottino nascosta nelle fogne. Sentendo dei passi all'esterno, i due uscirono e trovarono Ulf, un uomo di Faravid, insieme ad altri soldati. Ulf disse che il bottino in loro possesso fosse semplicemente la loro parte, ma Halfdan non li perdonò per l'affronto e la morte di Olav.
Halfdan venne a sapere che Faravid avesse intenzione di attaccare i pitti nella fortezza di Magnis, così decise di raggiungerlo. Avvicinandosi alle mura per chiedere una tregua, scoprirono però che Ricsige li avesse traditi schierandosi a favore dei pitti e si prepararono alla battaglia. La battaglia ebbe esito favorevole ma il contrattacco dei pitti, determinati a riprendersi la fortezza, non tardò ad arrivare. Le forze di Halfdan respinsero il loro tentativo ed Eivor uccise Ricsige mentre tentava di fuggire. Halfdan decise quindi di regnare da lì in poi in solitaria.
Tornati a Jorvik, Halfdan, Faravid e i loro uomini festeggiarono la vittoria sui pitti, ma durante i festeggiamenti Eivor si accorse che il calice da cui beveva Halfdan fosse di un metallo strano. Moira notò che si trattasse di piombo, un metallo capace di avvelenare con lentezza. Halfdan esplose quindi di rabbia, prendendosela con Faravid poiché era stato lui a donarglierlo.
Trovatosi solo al comando e senza né Faravid né i suoi fratelli al suo fianco, Halfdan venne pervaso dalla paranoia e dalla tristezza. Mentre vagava sulla strada per Scarborough con Beonton, Halfdan perse il suo martello, convinto che ce l'avesse il suo cane. Halfdan si fermò poi a Picheringa, dove incontrò Eivor e le chiese di ritrovarlo. Eivor gli riportò il martello e il cane al faro di Scarborough, e le raccontò della storia del martello, donatogli da suo padre Ragnar quando aveva quattordici anni. Halfdan chiese poi a Eivor di parlargli della morte di Ivarr, ucciso da Eivor per vendicare la morte del giovane Ceolbert. Eivor convinse poi Halfdan a tornare alla sala del trono, così Halfdan, dopo averle chiesto di accendere il faro, la ringraziò per il suo supporto.
Curiosità[]
- La scelta finale di Eivor non mostra né la colpevolezza né l'estraneità di Faravid dall'avvelenamento. Se si salva Faravid, Halfdan chiederà anche a Eivor di andarsene, mentre se lo si affronta Halfdan offrirà la sua alleanza. Entrambe le scelte non hanno tuttavia conseguenze sulla trama del gioco.
Apparizioni[]
- Assassin's Creed: Valhalla
- Assassin's Creed: Valhalla - La saga di Geirmund
- Assassin's Creed: Valhalla - Blood Brothers
Fonti[]
- Assassin's Creed: Valhalla
- Assassin's Creed: Valhalla - La saga di Geirmund
- Assassin's Creed: Valhalla - Blood Brothers
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