Grand Bahama è una delle isole più settentrionali dell'arcipelago delle Bahamas e, tra le isole più grandi, la più vicina alle coste degli Stati Uniti d'America.
La grande secca dell'Atlantico. Qui l'insidiosa barriera corallina che circonda l'isola ha attirato in fallo più di una nave, rendendola facile preda dei pirati.
Nel febbraio 1717, Samuel Bellamy guidò un attacco contro la Whydah, una nave di schiavi di Laurens Prins, aiutato da altri due pirati, Alonzo Batilla e Olivier Levasseur. I pirati riuscirono nella loro impresa e saccheggiarono la stiva della nave, dove trovarono finalmente il frammento dell'Eden. Consci che i Templari si sarebbero messi ad inseguirli, Alonzo e La Buse decisero di proteggere Bellamy, il quale sarebbe rimasto sulla Whydah con il frammento. Sfortunatamente, i loro timori si rivelarono veritieri e durante il loro tragitto furono intercettati dalla King George, capitanata dal Templare Francis Hume. Nonostante il loro avversario fosse più forte, i pirati riuscirono comunque a sconfiggerlo grazie al tempestivo intervento di Edward Thatch, il quale danneggiò abbastanza la nave avversaria tanto da permettere ad Alonzo di porre fine allo scontro, affondando la nave.
Terminato lo scontro e dopo aver ringraziato Thatch, Bellamy decise di affidare alla fine il frammento ad Alonzo, mentre lui sarebbe fuggito il più lontano possibile trascinando i Templari in un lungo inseguimento. Ciò avrebbe dato il tempo necessario ad Alonzo di nascondere il frammento in modo tale che nessuno lo trovasse. Alonzo accettò la sua nuova missione e La Buse, invece, avrebbe aiutato quest'ultimo a nasconderlo.
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