- "Una marea nera si alza da est, un'armata tanto grande e potente da far tremare la terra stessa. A guidarli è Temujin, meglio noto con il nome di Gengis Khan. Spazza le pianure come una furia, conquista e sottomette chiunque gli sbarri la strada."
- ―Altaïr Ibn-La'Ahad nella ventinovesima pagina del suo Codice[src]
Temujin (1162 - 18 agosto 1227), meglio noto con il nome di Gengis Khan, è stato un leggendario generale mongolo e il fondatore e il primo Gran Khan dell'impero mongolo. È ricordato principalmente per aver posseduto una delle preziosissime Spade dell'Eden, manufatti risalenti alla Prima Civilizzazione grazie al quale creò uno dei più grandi imperi della storia.
Biografia[]
Campagna militare[]
Dopo aver unificato le tribù mongole, fondando l'impero mongolo, le condusse alla conquista della maggior parte dell'Asia centrale, della Cina, della Russia, della Persia, del Medio Oriente e di parte dell'Europa Orientale, dando vita, anche se per breve tempo, al più vasto impero terrestre della storia umana.[1]
Scontro con gli Assassini[]
Dal 1217, l'impero mongolo di Gengis Khan si stava espandendo rapidamente da est e stava rallentando l'espansione dell'Ordine degli Assassini in quella direzione. Oltre a questo, Altaïr Ibn-La'Ahad credeva che il Gran Khan aveva un Frutto dell'Eden conosciuto come Spada. Così, Darim, suo padre Altaïr e sua madre Maria Thorpe partirono immediatamente per assassinare l'imperatore, mentre suo fratello minore Sef era rimasto a Masyaf per prendersi cura di sua moglie e dei figli. Durante la sua assenza, il braccio destro di Altaïr, Malik Al-Sayf, fu messo a capo dell'Ordine fino al loro ritorno.[1]
Agli inizi del 1227, avevano raggiunto la Mongolia ed avevano incontrato uno degli Assassini locali, Qulan Gal. Insieme a lui, raggiunsero Xingping, dove avevano localizzato Gengis Khan, in quel momento alla guida delle sue truppe in un assedio durante l'invasione della Cina. Qulan Gal si infiltrò nel campo di Gengis Khan con Altaïr. Quest'ultimo aveva perso gran parte della sua furtività invecchiando, e fu rilevato e gravemente ferito da una delle guardie, ma fu salvato da Qulan Gal. Aiutò poi Altaïr a fuggire dal campo e gli Assassini si raggrupparono per formulare un nuovo piano.[1]
Morte[]
Rendendosi conto di essere in grave pericolo, Gengis Khan cercò di fuggire a cavallo, tuttavia Qulan Gal si aspettò questo, e mise a punto un piano per eliminare Khan. L'Assassino mongolo procedette ad abbattere il cavallo di Khan, mentre Darim finì Khan stesso con la sua balestra. Dopo dieci anni, il gruppo aveva compiuto la loro missione, e Darim ed i suoi genitori finalmente tornarono a casa.[1]
Il nipote di Gengis Khan, Hülegü Khan, nella sua campagna nell'Asia sud-occidentale, distrusse la maggior parte delle roccaforti degli Assassini nel Levante per vendicare la morte del nonno e un fallito attentato alla sua vita da parte di quest'ultimi nel 1256, eliminando efficacemente il potere degli Assassini nel Levante.[2]
Dopo la morte di Gengis Khan, fu scritta un'opera letteraria su Gengis e la sua famiglia. Una copia dell'opera fu successivamente acquistata dal Mentore degli Assassini italiani, Ezio Auditore da Firenze, a Costantinopoli agli inizi del XVI secolo.[3]
Curiosità[]
- Rebecca Crane stimò che Gengis Khan avesse con ogni probabilità sedici milioni di discendenti in vita.[4]
Galleria[]
Apparizioni[]
- Assassin's Creed II (citato)
- Assassin's Creed: Revelations (citato)
- Assassin's Creed: Memories
- Assassin's Creed: La Crociata Segreta
- Assassin's Creed: Last Descendants - La Tomba dei Khan (citato)
- Assassin's Creed: Reflections
Fonti[]