- "Approfitto delle conoscenze di mio fratello a Firenze per importare dell'arte raffinata. Ho creato una piccola galleria nella Villa. Gli artisti di Monteriggioni sono sempre i benvenuti per studiarla."
- ―Mario Auditore[src]
Una galleria è uno spazio dedicato all'espozione di opere d'arte. Durante il Rinascimento Ezio Auditore da Firenze costituì la sua propria collezione, come molti nobili dell'epoca, per decorare le proprie abitazioni.
La sua prima collezione fu conservata nella Villa Auditore a Monteriggioni, mentre la seconda fu conservata nel covo degli Assassini sull'Isola Tiberina a Roma.
Collezioni di Ezio Auditore[]
Villa Auditore[]
Ezio Auditore da Firenze nacque in una famiglia di nobili fiorentini che apprezzava l'arte: per esempio, sua madre Maria commissionò nel 1476 dei dipinti al giovane Leonardo da Vinci.[1] Dopo essersi stabilito a Monteriggioni, borgo governato dallo zio Mario Auditore, Ezio si dedicò a partire dal 1478 alla ristrutturazione del borgo impoveritosi negli anni. Tra i suoi investimenti figurarono delle collezioni, conservate nella residenza della famiglia, Villa Auditore. Alcuni dipinti decoravano il piano superiore dell'atrio della villa, mentre altri erano conservati in una stanza apposita, creata nel XIV secolo da Domenico Auditore.[2]
Ezio acquistò i dipinti dai mercanti d'arte nelle città in cui fu attivo nell'ultimo quarto nel XV secolo: Monteriggioni, Firenze, San Gimignano, Forlì e Venezia. In totale collezionò 30 dipinti, tra cui dei capolavori dei migliori artisti del suo tempo, quali Sandro Botticelli, Raffaello Sanzio, Tiziano e ovviamente Leonardo da Vinci.[2]
Oltre alla sua collezione pubblica, Ezio tenne per sé, nella sua camera all'ultimo piano della villa, una serie di nove ritratti delle sue vittime: i bersagli Templari che uccise per vendicare la morte del padre e dei fratelli.[2]
Durante il suo soggiorno nella villa negli ultimi anni del secolo, Leonardo nascose dei frammenti di mappa sulle sue opere, grazie a dell'inchiostro invisibile, per indicare la posizione delle catacombe di Roma dove si trovava il tempio di Pitagora.[3]
Durante l'assedio di Monteriggioni, il 2 gennaio 1500, da parte dell'esercito dello Stato Pontificio comandato da Cesare Borgia, alcuni dipinti furono distrutti dalle fiamme, mentre altri furono presi come bottino. I dipinti di Leonardo furono dati alla sorella di Cesare, Lucrezia.[3]
Nel 1506, quando Leonardo fu rapito dagli Ermetisti, Ezio collaborò con l'assistente ed amante del pittore, Salaì, per ritrovare i dipinti di Leonardo e scoprire la posizione del tempio di Pitagora, e rientrò così in possesso dei quadri di Leonardo che aveva acquistato per la villa, escludendo Leda col cigno, distrutto durante l'assedio, e il Ritratto di dama, in realtà opera di Salaì.[3]
Immagine | Titolo e pittore | Acquisto | Note |
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Madonna col Bambino, Filippo Lippi |
Firenze, 320 ƒ | Databile al 1452-1453. Dietro alla Madonna seduta con il figlio, due scene diverse: la nascita della Vergine e l'incontro di Gioacchino e Anna. Conservato nella Galleria Palatina di Palazzo Pitti, a Firenze. | |
Battesimo di Cristo, Andrea del Verrocchio e bottega, tra cui Leonardo da Vinci |
Firenze, 280 ƒ | Databile tra il 1475 ed il 1478. Si deve a Leonardo, all'epoca ancora nella bottega del Verrocchio, l'angelo di profilo, che impressionò il maestro. Conservato nella Galleria degli Uffizi, a Firenze. | |
La Primavera, Sandro Botticelli |
Firenze, 2950 ƒ | Databile per il 1480 circa. Larga composizione che raffigura dei personaggi della mitologia classica, tra cui Venere, Flora, Mercurio e le tre Grazie. Conservato nella Galleria degli Uffizi, a Firenze. | |
Pallade e il centauro, Sandro Botticelli |
Firenze, 3050 ƒ | Databile al 1482-1483. In questo dipinto realizzato per un committente vicino a Lorenzo de' Medici, la cui impresa araldica ricorre nel quadro, la dea Atena sottomette un centauro in una scena allegorica. Conservato nella Galleria degli Uffizi, a Firenze. | |
Annunciazione, Leonardo da Vinci |
Firenze, 429 ƒ | Databile tra il 1472 e il 1475. Una delle prime committenze dell'artista, mentre era ancora nella bottega del Verrocchio. A differenza dell'iconografia tradizionale, questa Annunciazione si svolge in un giardino. Conservato nella Galleria degli Uffizi, a Firenze. | |
San Giovanni Battista, Leonardo da Vinci |
Firenze, 1608 ƒ | Il modello per il santo è Salaì. Il dipinto fu distrutto durante l'assedio, ma Leonardo ne dipinse un'altra versione dopo il 1506. Conservato nel museo del Louvre, a Parigi. | |
Ritratto di musico, Leonardo da Vinci |
Firenze, 20 ƒ | Databile al 1485 circa. L'uomo tiene in mano uno spartito. Conservato nella Pinacoteca Ambrosiana, a Milano. | |
Francesco delle Opere, Perugino |
Firenze, 1492 ƒ | Databile al 1494. Ritratto di un artigiano fiorentino. Conservato nella Galleria degli Uffizi, a Firenze. | |
Dama con l'ermellino, Leonardo da Vinci |
Monteriggioni, 73 ƒ | Databile al 1488-1490. Ritratto di Cecilia Gallerani, amante del duca di Milano Ludovico Sforza. Conservato nel nel Museo Czartoryski, in Polonia. | |
San Crisogono, Michele Giambono |
Monteriggioni, 2797 ƒ | Databile al 1450 circa. Il santo è raffigurato armato e a cavallo. Conservato nella chiesa di San Trovaso, vicino allo squero ononimo a Venezia. | |
L'estasi di San Francesco, Giovanni Bellini |
Monteriggioni, 494 ƒ | Databile al 1480 circa. Raffigura Francesco d'Assisi che riceve le stimmate. Conservato nella Frick Collection, a New York City. | |
La Città Ideale, Francesco di Giorgio Martini e Piero della Francesca |
Monteriggioni, 2423 ƒ | Databile tra il 1480 e il 1490. Una città dall'architettura rinascimentale, a prospettiva centrale. L'attribuzione è incerta. Conservato nella Galleria Nazionale delle Marche, a Urbino. | |
Battista e Federico, Piero della Francesca |
Monteriggioni, 1053 ƒ | Databile tra il 1465 e il 1472. Il dittico rappresenta Federico da Montefeltro, duca di Urbino, e la moglie Battista Sforza. Conservato nella Galleria degli Uffizi, a Firenze. | |
La nascita di Venere, Tiziano |
San Gimignano, 7220 ƒ | Databile al 1520 circa. Venere che sorge dalle acque, ispirato dal tema classico della Venere Anadiomene. Conservato nella National Gallery of Scotland, a Edimburgo. | |
La Venere dormiente, Giorgione |
San Gimignano, 9175 ƒ | Databile al 1507-1510 circa. Completato da Tiziano dopo la morte di Giorgione, il dipinto ebbe un'enorme influenza sulle raffigurazioni successive di nudi femminili distesi. Conservato nella Gemäldegalerie, a Dresda. | |
Venere allo specchio, Mabuse |
San Gimignano, 1035 ƒ | Venere, veduta frontalmente, si ammira in uno specchio. | |
Simonetta Vespucci, Piero di Cosimo |
San Gimignano, 125 ƒ | Databile al 1480 circa. Ritratto di Simonetta Vespucci, nota bellezza che fu amante di Giuliano de' Medici, nelle vesti di Cleopatra con un aspide attorno al collo. Conservato nel Museo Condé, a Chantilly. | |
Ritratto di dama, Attribuito a Leonardo da Vinci |
San Gimignano, 525 ƒ | Databile al 1490 circa. Opera di Salaì, che lo vendette facendo credere fosse l'opera di Leonardo.[3] Attualmente attribuito a Giovanni Ambrogio de Predis. Conservato nella Pinacoteca Ambrosiana, a Milano. | |
Federico da Montefeltro, Pedro Berruguete |
San Gimignano, 325 ƒ | Databile al 1475 circa. Ritratto di Federico da Montefeltro, duca di Urbino, con il figlio Guidobaldo. Il duca è rappresentato con i simboli del suo potere e del suo prestigio. Conservato nella Galleria Nazionale delle Marche, a Urbino. | |
La nascita di Venere, Sandro Botticelli |
Forlì, 14800 ƒ | Databile al 1485 circa. In questo celebre capolavoro, la dea avanza su una conchiglia dopo essere nata dal mare, adottando la posa dell'Afrodite pudica delle statue antiche. Conservato nella Galleria degli Uffizi, a Firenze. | |
Giove e Io, Correggio |
Forlì, 6969 ƒ | Databile al 1532-1533 circa. Giove rende visita alla sacerdotessa di Era, Io, nascondendosi sotto la forma di una nuvola. Conservato nel Kunsthistorisches Museum, a Vienna. | |
La Fornarina, Raffaello Sanzio |
Forlì, 32 ƒ | Databile al 1520 circa. La donna sarebbe l'amante del pittore, figlia di un fornaio romano, da cui il nome del quadro. Conservato nella Galleria Nazionale d'Arte Antica di Palazzo Barberini, a Roma. | |
Leda e il cigno, Leonardo da Vinci |
Forlì, 200 ƒ | Databile al 1505-1510. Giove seduce Leda nella forma di un cigno. A terra, quattro dei figli di Leda: Castore e Polluce, Elena e Clitennestra. Distrutto nell'assedio di Monteriggioni,[3] ma conosciuto tramite le copie degli allievi di Leonardo. | |
Le Tre Grazie, Raffaello Sanzio |
Forlì, 500 ƒ | Databile al 1503-1504 circa. Le tre dee tengono in mano i pomi delle Esperidi. Conservato nel Museo Condé, a Chantilly. | |
Eva, Albrecht Dürer |
Forlì, 800 ƒ | Datato al 1507. Parte di un dittico raffigurante Adamo ed Eva. Conservato nel Museo del Prado, a Madrid. | |
San Girolamo, Leonardo da Vinci |
Venezia, 53 ƒ | Databile al 1480 circa. Rappresenta san Girolamo penitente nel deserto. Come altre opere di Leonardo, il dipinto non fu mai ultimato. Conservato nella Pinacoteca Vaticana. | |
Adorazione dei Magi, Leonardo da Vinci |
Venezia, 1290 ƒ | Databile tra il 1481 e il 1482. Leonardo non terminò mai questa pala d'altare dopo essere partito per la prima volta da Firenze. Conservato nella Galleria degli Uffizi, a Firenze. | |
San Sebastiano, Antonello da Messina |
Venezia, 163 ƒ | Databile al 1478 circa. Il martirio di san Sebastiano offre un'opportunità di dipingere un nudo maschile. Conservato nella Gemäldegalerie, a Dresda. | |
San Girolamo nello studio, Antonello da Messina |
Venezia, 4300 ƒ | Databile al 1474-1475 circa. San Girolamo è rappresentato come il padre della Chiesa che tradusse la Bibbia, all'interno di uno studio. Conservato nella National Gallery, a Londra. | |
Amor sacro e Amor profano, Tiziano |
Venezia, 6295 ƒ | Databile al 1515 circa. Rappresentazione dell'amore nuziale e dei molteplici ruoli della sposa, talvolta interpretato come l'opposizione tra la Venere terrena (vestita) e la Venere celeste (nuda). Conservato nella Galleria Borghese, a Roma. |
Covo dell'Isola Tiberina[]
Dopo l'assedio di Monteriggioni, la Confraternita italiana degli Assassini spostò la propria sede a Roma, centro del potere dei Borgia, per sconfiggerli definitivamente e liberare la città dalla loro influenza. Niccolò Machiavelli ottenne da Fabio Orsini un magazzino sull'Isola Tiberina, che fu trasformato per diventare il nuovo covo a Roma, nonché il quartier generale degli Assassini, da dove pianificare la caduta dei Templari.[4]
Così come a Villa Auditore, una stanza fu trasformata in una galleria per esporre delle opere d'arte. Ezio acquistò solo dei dipinti di Raffaello Sanzio. A differenza di quanto faceva in precedenza, Ezio espose i ritratti delle sue vittime nello stesso spazio: i quadri, più grandi di quelli che conservava nella sua stanza della villa, erano quindi pubblicamente esposti per essere visti da tutti i membri della confraternita, compresi gli apprendisti reclutati da Ezio stesso a Roma.[4]
Immagine | Titolo | Note |
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Resurrezione di Cristo | Databile tra il 1499 e il 1502 circa. Una delle prime opere note di Raffaello. Cristo esce dalla tomba, con gran stupore delle guardie che la sorvegliano. Conservato nel Museo d'arte di San Paolo, in Brasile. | |
Angelo | Databile al 1500-1501. Quest'angelo è uno dei frammenti della Pala Baronci, parzialmente distrutta nel 1789. Conservato nella Pinacoteca Tosio Martinengo, a Brescia. | |
Angelo | Databile al 1500-1501. Quest'angelo è uno dei frammenti della Pala Baronci, parzialmente distrutta nel 1789. Conservato nel Museo del Louvre, a Parigi. | |
Madonna Solly | Databile tra il 1500 e il 1504. L'attenzione della Madonna è concentrata sul libro, simbolo del Vangelo. Il cardellino nelle mani del Cristo evoca la Passione. Conservato nella Gemäldegalerie, a Berlino. | |
San Sebastiano | Databile al 1501-1502. Il santo, raffigurato vestito, tiene in mano una delle frecce del suo martirio. Conservato nell'Accademia Carrara, a Bergamo. | |
Crocifissione Gavari | Databile al 1502-1503. Ai piedi della croce appaiono Maria, san Girolamo, la Maddalena e l'apostolo Giovanni. Conservata nella National Gallery, a Londra. | |
Ritratto di giovane | Databile al 1503-1504 circa. Alcuni identificano l'uomo ritratto con Pietro Bembo. Conservato nel Museo di belle arti di Budapest. | |
Sposalizio della Vergine | Datato 1504. Le nozze di Maria, madre di Gesù, con Giuseppe. Malgrado la grande influenza del Perugino, Raffaello comincia ad affermare il proprio stile. Si tratta di una delle opere più celebri dell'artista. Conservato nella Pinacoteca di Brera, a Milano. | |
Sogno del cavaliere | Databile al 1503-1504 circa. Un cavaliere sogna della scelta tra la Virtù e il Piacere. Probabilmente faceva parte di un dittico con le Tre Grazie. Conservato nella National Gallery, a Londra. | |
Ritratto di giovane con la mela | Databile al 1505 circa. Tradizionalmente considerato il ritratto di Francesco Maria Della Rovere, futuro duca di Urbino. Conservato nella Galleria degli Uffizi, a Firenze. | |
San Michele e il drago | Databile al 1505 circa. L'arcangelo Michele sconfigge un drago infernale. Faceva forse parte di un dittico con il San Giorgio e il drago di Parigi, di identiche dimensioni. e conservato nel Museo del Louvre, a Parigi. | |
San Giorgio e il drago | Databile al 1505 circa. San Giorgio ha rotto la propria lancia nel petto del drago e si appresta ad ucciderlo con la spada. Faceva forse parte di un dittico con il San Michele e il drago, di identiche dimensioni. Conservato nel Museo del Louvre, a Parigi. | |
Cristo benedicente | Databile tra il 1502 e il 1504 circa. Gesù porta la corona di spine e mostra le ferite della crocificissione. Conservato nella Pinacoteca Tosio Martinengo, a Brescia. | |
Autoritratto | Databile al 1504-1506 circa. Autoritratto di Raffaello. Conservato nella Galleria degli Uffizi, a Firenze. | |
Madonna del Cardellino | Databile al 1506 circa. Sotto lo sguardo della Vergine, Giovanni Battista porge a Cristo un cardellino, simbolo della Passione. L'influenza leonardesca è evidente nella composizione. Conservato nella Galleria degli Uffizi, a Firenze. |
Immagine | Vittima | Data di morte | Note |
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Lucrezia Borgia | Imprigionata a Castel Sant'Angelo nel 1501. | Ezio ottenne il dipinto dopo aver incontrato Lucrezia durante la liberazione di Caterina Sforza. | |
Juan Borgia il Maggiore | 1 agosto 1503 | Ezio uccise il cardinale e banchiere alla sua stessa festa. | |
Octavian de Valois | Agosto 1503 | Il barone fu ucciso quando Ezio accompagnò le truppe di Bartolomeo d'Alviano all'assalto del Castro Pretorio. | |
Micheletto Corella | Confrontato nell'agosto 1503. | Ezio impedì che Micheletto uccidesse Pietro Rossi, l'amante di Lucrezia. | |
Rodrigo Borgia | 18 agosto 1503 | Il papa fu ucciso dal suo stesso figlio con una mela avvelenata con la cantarella. | |
Cesare Borgia | 12 marzo 1507 | Ezio uccise Cesare durante l'assedio di Viana, facendolo cadere dalle mura di Castel Viana. |
Altre collezioni[]
Il pirata Edward Kenway entrò in possesso di alcuni dipinti nel corso delle sue avventure nelle Indie occidentali, tra il 1715 e il 1722, trovandoli in scrigni o ottenendoli grazie alla sua flotta. In questo periodo, Edward conservò i quadri nella sua villa a Great Inagua.[5]
Dopo la purga degli Assassini coloniali, il Mentore Achille Davenport conservò nella cantina della sua tenuta i ritratti dei principali membri del Rito coloniale dei Templari. Dopo essere diventato un Assassino, Connor sfigurò i quadri dei bersagli che aveva ucciso. Nel 1783, dopo aver finito la sua caccia, Connor bruciò i dipinti.[6]
Curiosità[]
- La presenza di alcuni dipinti nella galleria di Monteriggioni è storicamente impossibile, in quanto furono realizzati dopo il periodo rappresentato in Assassin's Creed II.
Note[]
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