- Bellamy: Finalmente... È mio! È qui dentro! IL FRAMMENTO DELL'EDEN!
- Alonzo: Un frammento dell'Eden?
- Bellamy: Un congegno dotato di volontà propria, così forte da far piegare i nemici e plasmare il destino!
- Alonzo: Potremmo usarlo noi! Saremo i padroni del mare!
- Bellamy: È quello che farebbero i miei nemici: usarlo per assicurarsi il potere! Diffonderebbero una schiavitù assai più subdola della tratta di persone, ma altrettanto funesta!
- —Samuel Bellamy spiega i poteri del frammento dell'Eden, febbraio 1717[src]
Il frammento dell'Eden è stato un antico manufatto creato dalla Prima Civilizzazione e possedeva poteri molto simili a quelli di una Mela dell'Eden. Inoltre, poteva anche migliorare le capacità di un determinato oggetto, come una nave, potenziandone la velocità e la potenza di fuoco.
Storia[]
XVIII secolo[]
Il frammento dell'Eden molto probabilmente si trovava in Africa agli inizi del XVIII secolo, in quanto i Templari per trasportarlo fino alle Indie occidentali decisero di affidarlo a Laurens Prins, un loro alleato, il quale grazie ai suoi traffici di schiavi eseguiva diverse volte la rotta dalle Indie occidentali all'Africa e viceversa. Prins accettò l'incarico e prese con sé il frammento e a bordo della sua nave, la Whydah, navigò su una rotta che aveva tracciato segretamente in modo tale da non venir disturbato da terze parti, come pirati o Assassini.[1]
Gli Assassini osservavano da tempo i Templari e avvisarono il loro agente presente nelle Indie occidentali, Samuel Bellamy, che agiva sotto copertura tra i pirati. Tuttavia, Bellamy non venne informato della rotta che Prins avrebbe percorso. Di conseguenza, Bellamy scoprì che al porto di L'Avana vi era un mercante che era a conoscenza della rotta di Prins. Perciò, nel gennaio 1717, inviò Alonzo Batilla, un pirata che lo stava aiutando nella sua impresa, a cercare il mercante al porto di L'Avana e interrogarlo. Alonzo riuscì nell'impresa e trovò il mercante che riconobbe essere una sua vecchia conoscenza, Barnes, un uomo che lo aveva catturato e tenuto prigioniero quasi un anno fa. Barnes, pur di avere salva la vita, consegnò ad Alonzo una mappa in cui era tracciata la rotta di Prins.[2]
Alonzo ritornò da Bellamy dopo averlo salvato da un'imboscata ordita dai Templari, scoperta mentre origliava un incontro tra Francis Hume e il suo Gran Maestro, e lo informò che aveva completato il suo compito ottenendo la mappa della rotta.[2]
Il mese dopo, Bellamy e Alonzo si prepararono ad attaccare la nave di Prins. Mentre Bellamy avrebbe raggiunto il luogo d'incontro, Alonzo salvò l'amico Olivier Levasseur e, alla fine, lo convinse ad unirsi con lui e Bellamy per ottenere un ricco bottino. I due pirati si ricongiunsero con Bellamy e insieme iniziarono a mettere su un piano per riuscire ad attaccare la Whydah. Bellamy informò i suoi compagni che Prins sarebbe fuggito appena avrebbe visto delle bandiere nere e dato che la Whydah era considerata la nave più veloce delle Indie occidentali sarebbe risultato impossibile inseguirla. Perciò, Alonzo avanzò l'idea di tendere un'agguato a Prins: mentre due di loro si sarebbero posizionati in un passaggio per poter bloccare la via di fuga a Prins, un altro lo avrebbe dovuto inseguire e condurlo a sua insaputa nel passaggio della trappola. Gli altri pirati accettarono il piano di Alonzo.[3]
Alonzo dette inizio al piano ed inseguì Prins. Alla fine, lo schiavista venne condotto inconsapevolmente alla trappola dei pirati, ritrovandosi senza alcuna via di fuga. Alonzo, tuttavia, non aspettò che i suoi alleati lo raggiunsero e attaccò subito la Whydah, ottenendo da Prins la resa solo dopo aver danneggiato la nave considerevolmente. Una volta a bordo della Whydah, Bellamy chiese di sapere da Prins dove fosse, ma quest'ultimo non glielo disse. Quindi, ordinò ai suoi uomini di cercare nella stiva. Fu lì che Bellamy trovò finalmente il frammento dell'Eden. Inoltre, spiegò il reale potere del manufatto e in che modo sarebbe stato usato per i loro scopi dai Templari ai suoi compagni. Aggiunse anche che i Templari erano coloro che li avevano ostacolati fino a quel momento e che non avrebbero smesso di farlo, soprattutto ora con il manufatto in loro possesso.[3]
Bellamy prese il comando della Whydah in modo tale da sfruttare la sua velocità per raggiungere al più presto un posto sicuro, ma a causa dei danni ricevuti era temporaneamente impossibilitata a difendersi. Quindi, La Buse e Alonzo lo scortarono in un luogo sicuro. Durante il tragitto, purtroppo, i pirati vennero intercettati dalla King George comandata dal Templare Francis Hume. Alonzo e La Buse si scontrarono con Hume, mentre Bellamy rimase fuori dal combattimento. Tuttavia, il combattimento si svolse perlopiù a sfavore dei pirati che riuscirono a contrattaccare soltanto grazie al tempestivo intervento esterno di Barbanera. Alla fine, Alonzo dette il colpo di grazia alla nave avversaria, facendola affondare e uccidendo Hume.[3]
Dopo aver ringraziato e salutato Barbanera, i restanti pirati decisero sul da farsi. Bellamy decise di fuggire e, conscio del fatto che i Templari lo avrebbero inseguito, anche tendergli un tranello. Infatti, affidò il frammento ad Alonzo e lo incaricò di nasconderlo. Tutto ciò per lasciare che i Templari continuassero a credere che fosse Bellamy ad avere il frammento. Quando Bellamy se ne andò, La Buse decise di aiutare Alonzo a nascondere il frammento.[3]
A maggio 1717, Alonzo e La Buse giunsero nelle vicinanze della repubblica pirata di Nassau, convinti che l'isola libera dall'influenza spagnola e inglese potesse essere un ottimo posto per nascondere il frammento. Dopo aver ricevuto uno spiacevole benvenuto dal pirata Charles Vane, Alonzo e La Buse attraccarono al porto di Nassau, venendo accolti da Christopher Condent, capo della repubblica al posto di Hornigold e Barbanera, temporaneamente allontanatisi.[4]
Sfortunatamente, Condent richiese l'aiuto dei nuovi arrivati in quanto in città vi era una carenza di risorse di prima necessità come cibo, acqua e rum. Alonzo accettò di aiutarlo, mentre La Buse rimase sull'isola per proteggere il frammento. Dopo aver rifornito la città e salvato Vane da un assalto suicida, Alonzo scoprì da Condent che il suo amico era fuggito in tutta fretta da Nassau, ma gli aveva lasciato una mappa per rintracciarlo. Alonzo iniziò a cercarlo attraverso il ritrovamento di tutti gli indizi che La Buse lasciava dietro di sé per guidarlo.[4]
La ricerca lo portò fino a La Bocca del Diavolo, dove si imbatté nel relitto della nave di La Buse, Le Postillon. Credendo che il suo amico fosse stato ucciso e il frammento rubato, Alonzo iniziò la ricerca del suo assassino e trovò un sospetto vascello nelle vicinanze. Avvicinandosi, comunque, riconobbe il suo capitano, Barbanera, che lo aveva aiutato mesi prima ad uccidere Francis Hume. I due capitani parlarono e si rivelarono a vicenda brutte notizie. Barbanera seppe della morte di La Buse e Alonzo quella di Bellamy.[5]
Pensando che le mrti fossero collegate, Alonzo indagò ulteriormente sul relitto di La Buse e scoprì che i responsabili della sua morte erano i Templari. Barbanera decise di ritornare a Nassau, ma prima di lasciare Alonzo gli consigliò di controllare un forte situato dall'altra parte della montagna. Alonzo ascoltò il consiglio e, preso dalla rabbia, lo assaltò, distruggendolo. Inoltre, inseguì una cannonniera che tentò inutilmente la fuga. Catturata, Alonzo interrogò il capitano, scoprendo che era Barnes. Quest'ultimo pur di salvarsi la vita rivelò tutto ad Alonzo, informandolo che stava per catturare La Buse, ma utilizzando il potere del frammento era riuscito a fuggire con una delle loro navi dopo aver ucciso il suo equipaggio. Inoltre, consegnò ad Alonzo un libro che aveva rubato da La Buse ma che era incomprensibile. Alonzo lasciò andare Barnes e con il libro ricevuto riuscì a decrittare un messaggio lasciatogli da La Buse, in cui lo informava che stava andando a Mayaguana per lasciare i Caraibi e sfuggire ai Templari.[5]
Dopo una brutta esperienza a Mayaguana, dove scoprì che Hornigold e Condent erano Templari e rincontrò Barnes, Alonzo giunse ad Harbor Island, su indicazione di Barnes stesso, per trovare La Buse.[6] Venne informato da Richard Thompson che La Buse si era imbarcato sulla ciurma di Barbanera, ma che quest'ultimo stava salpando per Charleston alla ricerca di una cura per un'epidemia. Quindi, Alonzo riuscì appena in tempo ad incontrarsi con Barbanera, nella cui ciurma trovò La Buse, il quale gli chiese aiuto nel trovare una nave che gli garantisse di fuggire dai Caraibi.[7]
I due amici navigarono fino alle isole Caicos, dove Alonzo catturò un galeone portoghese e lo consegnò all'amico, con il quale avrebbe potuto attraversare l'Atlantico. Poi, si diressero verso l'isola in cui La Buse aveva temporaneamente nascosto il frammento e lo recuperarono all'interno di una grotta gigantesca. Tuttavia, all'uscita della grotta, i due pirati si imbatterono in un enorme vascello al comando di Condent. Quest'ultimo gli offrì salva la vita se gli avessero consegnato il manufatto, ma Alonzo rifiutò l'offerta e si preparò allo scontro.[8]
Su suggerimento di La Buse, Alonzo sfruttò il potere del frammento per migliorare la propria nave, aumentandone la velocità e la potenza di fuoco. Di conseguenza, sebbene la nave di Condent fosse molto più forte, Alonzo riuscì ad affondarla e ad uccidere Condent. Purtroppo, in lontananza apparve una flotta della Royal Navy posta sotto il comando del cacciatore di pirati, Woodes Rogers, e incaricata di sradicare la minaccia dei pirati. A corto di tempo, Alonzo decise di affrontare da solo la flotta per rallentarla e consentire a La Buse di fuggire per nascondere il frammento. La Buse accettò la decisione dell'amico e lo informò che se qualcosa fosse andato storto gli avrebbe fatto sapere in qualche modo dove fosse nascosto il frammento.[8]
La Buse fuggì sulla propria nave, mentre Alonzo iniziò a scontrarsi contro le navi della Royal Navy, riuscendo anche ad affondare alcune di esse. Tuttavia, fu costretto ad affrontare in un ultimo scontro direttamente Woodes Rogers, che era al comando di un potentissimo vascello. Immerso in uno scontro impari a causa della sua minore potenza di fuoco, Alonzo sfruttò tutta la sua abilità per sopportare il maggior tempo possibile lo scontro, riuscendoci pienamente. Quindi, fuggì dallo scontro e, fortunatamente, Rogers non ordinò di inseguirlo ritenendo prioritario raggiungere Nassau.[8]
Tempi moderni[]
Nel 2014, la Abstergo Entertainment fece analizzare i ricordi di Alonzo Batilla e rivivere ad un loro analista di ricerca, al fine di trovare la posizione del tesoro di Olivier Levasseur. Alla fine, scoprirono che i suoi ricordi erano inutili alla loro ricerca.
Galleria[]
Apparizioni[]
Fonti[]
- ↑ Assassin's Creed: Pirates - Documenti perduti
- ↑ 2,0 2,1 Assassin's Creed: Pirates - A caccia
- ↑ 3,0 3,1 3,2 3,3 Assassin's Creed: Pirates - Il segreto della Whydah
- ↑ 4,0 4,1 Assassin's Creed: Pirates - La repubblica pirata
- ↑ 5,0 5,1 Assassin's Creed: Pirates - La Bocca del Diavolo
- ↑ Assassin's Creed: Pirates - Tra i pirati
- ↑ Assassin's Creed: Pirates - Il Re dei Mercanti
- ↑ 8,0 8,1 8,2 Assassin's Creed: Pirates - La via di fuga
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