- Questo è l'articolo inerente al ricordo di Assassin's Creed II. Potresti aver cercato l'omonimo ricordo di Assassin's Creed III.
Nella tana del lupo è la rappresentazione virtuale di una delle memorie genetiche di Ezio Auditore da Firenze, rivissuta da Desmond Miles nel 2012 attraverso l'Animus.
Descrizione[]
Dopo aver scoperto la posizione della Cripta grazie al Codice, Ezio Auditore da Firenze si reca a Roma, per uccidere Rodrigo Borgia e recuperare il Bastone dell'Eden. Arrivato ai piedi di Castel Sant'Angelo, Ezio inizia la sua arrampicata, proseguendo per il passetto di Borgo, dove viene affrontato da molte guardie.
Ezio, dopo aver ucciso le guardie, continua a farsi strada verso il Vaticano a cavallo. Raggiunta la Basilica di San Pietro, riesce ad entrare nella Cappella Sistina, dove Rodrigo sta recitando il Credo di Nicea.
Ezio riesce a raggiungere Rodrigo e lo assassina. Quando l'Assassino gli offre la possibilità di redimersi prima di morire, come aveva fatto con tutti i suoi precedenti bersagli, Rodrigo utilizza il Bastone per spingere via Ezio, sottomettendo tutti gli altri presenti in sala.
Tuttavia, Ezio è immune agli effetti del Bastone, per via del suo prolungato possesso della Mela dell'Eden. In seguito, Ezio crea cloni di se stesso, come aveva fatto quasi 400 anni prima Al Mualim con l'Assassino Altaïr Ibn-La'Ahad, al fine di vincere il suo combattimento contro Rodrigo.
Rodrigo, quando sta per essere sconfitto, utilizza il Bastone per immobilizzare l'Assassino, e dopo aver preso la Mela pugnala Ezio allo stomaco, per poi entrare nella Cripta. Ezio riesce a rimettersi in piedi e usando l'occhio dell'aquila individua l'entrata segreta.
Entrato nella Cripta, Ezio vede Rodrigo disperato che cerca di aprire la porta della camera interna. L'Assassino sfida il Gran Maestro dell'Ordine dei Templari, proponendogli un combattimento senza inganni, cioè senza l'uso di armi o di antichi manufatti, che Rodrigo accetta. Dopo averlo sconfitto, Ezio lo lascia andare, risparmiandogli la vita, poiché ucciderlo non avrebbe riportato indietro la sua famiglia. Quindi, utilizzando il Bastone e la Mela insieme, Ezio apre la Cripta, dicendo che Rodrigo non era il "prescelto", e che non lo era mai stato. Entra nella camera interna, dove riceve un messaggio dall'ologramma di Minerva, un membro della Prima Civilizzazione.
Dialoghi[]
Ricordo[]
Dopo aver scalato i bastioni di Castel Sant'Angelo, Ezio Auditore da Firenze è notato dalle guardie.
- Guardia 1: Assassino! Assassino!
Ezio salta su un cavallo per percorrere il passetto di Borgo.
- Guardia 2: Chiudete i cancelli, fermate l'intruso!
I cancelli delle torri di guardia vengono chiusi, obbligando Ezio a continuare a piedi.
Raggiunto il palazzo apostolico, Ezio si mimetizza tra i prelati per non essere scoperto dalle guardie.
Ezio si infiltra nella Cappella Sistina, dove Rodrigo Borgia sta celebrando la messa.
- Rodrigo: Credo in unum Deum, Patrem omnipotentem, factorem caeli et terrae, visibilium omnium et invisibilium. Et in unum Dominum Iesum Christum, Fílium Dei Unigenitum, et ex Patre natum ante omnia saecula. Deum de Deo, lumen de lumine, Deum verum de Deo vero, genitum, non factum, consubstantialem Patri: per quem omnia facta sunt. Qui propter nos homines et propter nostram salutem descendit de caelis. Et incarnatus est de Spiritu Sancto ex Maria Virgine, et homo factus est. Crucifíxus etiam pro nobis sub Pontio Pilato; passus et sepultus est, et resurrexit tertia die, secundum Scripturas, et ascendit in caelum, sedet ad dexteram Patris. Et iterum venturus est cum gloria, iudicare vivos et mortuos, cuius regni non erit finis. Et in Spiritum Sanctum, Dominum et vivificantem: qui ex Patre Filioque procedit. Qui cum Patre et Fílio simul adoratur et conglorificatur: qui locutus est per prophetas. Et unam, sanctam, catholicam et apostolicam Ecclésiam. Confiteor unum baptisma in remissionem peccatorum. Et exspecto resurrectionem mortuorum, et vitam venturi saeculi. Amen.
Ezio raggiunge Rodrigo Borgia e lo colpisce.
- Ezio: Pensavo... di aver superato tutto questo. E invece no. Ho atteso troppo a lungo. Perso troppe cose. Requiescas in pace, bastardo!
Ezio estrae la lama celata per uccidere il Papa.
- Rodrigo: Non credo proprio.
Rodrigo usa il Bastone su tutti i presenti all'interno della Cappella Sistina, che crollano al suolo. Tuttavia Ezio riesce a riprendersi e a rialzarsi.
- Rodrigo: Come puoi resistere?
Rodrigo nota la sacca contenente la Mela, appesa alla cintura di Ezio.
- Rodrigo: Capisco. Grazie di avermi portato la Mela. Ora dammela!
- Ezio: Vai a farti fottere.
- Rodrigo: (Risata) Sempre combattivo. Come tuo padre. Beh, gioisci pure, ragazzo, perché lo rivedrai molto presto. Tu la darai a me!
- Ezio: Come vuoi.
Ezio usa il manufatto per creare copie fasulle di se stesso.
- Rodrigo: Affascinante. Un potere immenso, ma se credi che ti possa salvare, sei un illuso!
Ezio e le sue copie combattono con Rodrigo, che usa il Bastone come se fosse una lancia.
- Rodrigo: Fai bene a temermi!
Non puoi fermarmi!
Ti farò a pezzi, Assassino!
Un trucco astuto, ma inutile.
Quanto credi di poter continuare così?
Ezio riesce a sconfiggere Rodrigo.
- Rodrigo: No, non l'avrai mai!
- Ezio: È finita, Rodrigo! Smetti di combattere, e fai in modo che la tua morte sia rapida.
- Rodrigo: Davvero, Ezio? E tu al posto mio ti daresti per vinto così facilmente?!
Rodrigo usa il Bastone per atterrare Ezio, che perde la spada.
- Rodrigo: Vediamo di scoprirlo.
Ezio si riprende, ma Rodrigo usa il Bastone per diventare invisibile. Mentre Ezio prende la Mela, Rodrigo ricompare e, dopo aver fatto cadere la Mela dalle mani di Ezio, se ne impossessa.
- Rodrigo: Finalmente.
Rodrigo mette la Mela sopra il Bastone.
- Rodrigo: E ora mi occuperò di te.
Rodrigo usa il Bastone per sollevare Ezio da terra, poi tira fuori un pugnale e lo accoltella nello stomaco. Ezio cade al suolo, svenuto perché l'armatura di Altaïr ha impedito che fosse un colpo mortale.
Quando rinviene, Ezio usa l'occhio dell'aquila per individuare il passaggio segreto usato da Rodrigo Borgia mentre lui era privo di sensi. Dopo aver aperto il passaggio, Ezio scende la scalinata che porta in una struttura della Prima Civilizzazione.
- Ezio: Che luogo è mai questo?
Ezio trova Rodrigo nell'anticamera della Cripta che prende a pugni una porta chiusa e lo raggiunge.
- Rodrigo: Apriti, maledetta! Apriti!
- Ezio: È finita, Rodrigo. Niente più trucchi, niente più antichi manufatti, niente più armi. Vediamo di che pasta sei fatto, vecchio.
- Rodrigo: E va bene. Se è questo che vuoi.
Ezio e Rodrigo ingaggiano un combattimento a mani nude.
- Ezio: Che cos'è che vuoi dalla Cripta, Rodrigo?!
- Rodrigo: Non sai che cosa è custodito all'interno? Vuoi dirmi che il grande e potente Assassino non c'è ancora arrivato?
- Ezio: Arrivato a che cosa?
- Rodrigo: Dio! Lì dentro c'è Dio!
- Ezio: E ti aspetti che io creda che Dio vive sotto il Vaticano?
- Rodrigo: Una locazione più logica di un regno tra le nuvole, ne convieni? Circondato dai cori degli angeli. Un'immagine deliziosa, certo. Ma la verità è mille volte più interessante.
- Ezio: Supponiamo che io ti creda. Che cosa pensi che farà quando aprirai quella porta?
- Rodrigo: Non mi importa. Non voglio approvazioni. Voglio il potere.
- Ezio: E credi che vi rinuncerà?
- Rodrigo: Qualunque cosa attenda oltre quel muro, non potrà resistere al Bastone e alla Mela. Sono creati apposta.
- Ezio: Dio dovrebbe essere onnisciente. E onnipotente. E tu credi che due vecchie reliquie possano nuocergli?
- Rodrigo: Tu non sai nulla, ragazzo. La tua immagine dei creatori viene da un vecchio libro. E bada bene, è un libro scritto da uomini!
- Ezio: Ma se sei Papa! Come puoi rinnegare il testo centrale della tua fede?!
- Rodrigo: (Risata) Non ti facevo così ingenuo. Sono diventato Papa perché mi dava l'accesso. Mi dava il potere! Tu pensi che io creda a una singola, maledetta parola di quel libro ridicolo? Tutte menzogne, superstizioni, come ogni altro testo religioso scritto negli ultimi diecimila anni!
Ezio afferra Rodrigo per il collo, soffocandolo, per poi gettarlo a terra.
- Rodrigo: Non puoi! Non puoi! È il mio destino! Il mio! Io sono il Profeta!
- Ezio: Non lo sei mai stato...
- Rodrigo: Falla finita, allora.
- Ezio: No. Ucciderti non mi ridarà la mia famiglia. Ho finito con te. Nulla è reale, tutto è lecito. Requiescat in pace.
Ezio si avvicina al Bastone e lo tocca, attivandolo. Dal manufatto fuoriescono dei raggi luminosi che formano la stessa immagine proiettata sulle pagine del Codice e che rivelano l'ubicazione di una porta nascosta. Dopodiché, la porta si apre.
Epilogo[]
Ezio Auditore da Firenze entra nella Cripta, dove gli appare l'ologramma di un membro della Prima Civilizzazione.
- Minerva: Salute, profeta. È un bene che tu sia giunto. Vediamola. Per renderti grazie.
Ezio mostra la Mela dell'Eden in suo possesso alla figura apparsa davanti a lui, che la sfiora. Dopodiché l'ologramma si rivolge a Desmond attraverso Ezio.
- Minerva: Dobbiamo parlare.
Ezio, non capendo a chi la figura si sia rivolta, le pone una domanda.
- Ezio: Chi sei?
- Minerva: Ho molti nomi. Quando morii, era Minerva. Prima Merva, e Mera. E così via. (Mostrando delle statue presenti all'interno della Cripta) E anche gli altri: Giunone, un tempo chiamata Uni; e Giove, un tempo chiamato Tinia.
- Ezio: Voi siete... gli dei.
- Minerva: (Risata) No. Non dei. Siamo solo venuti... prima. Anche mentre camminavamo sulla Terra, la tua razza cercava di comprenderci. Eravamo... più avanti nel tempo. Le vostre menti non erano pronte. (Torna a rivolgersi a Desmond) E nemmeno ora, forse mai. Non importa. Magari non comprenderete noi. Ma comprenderete il nostro monito. Dovete.
- Ezio: Fatico a comprendere ciò che dici.
Minerva è costretta a rivolgersi di nuovo ad Ezio.
- Minerva: Le nostre parole non sono rivolte a te.
- Ezio: Ma che stai dicendo? Non c'è nessun altro qui!
- Minerva: Basta! Non intendo parlare con te, bensì attraverso di te. Tu sei il profeta. La tua parte l'hai fatta. Tu sei il suo tramite ma, ti prego, taci! Lasciaci comunicare.
Minerva torna a rivolgersi a Desmond.
- Minerva: Ascolta.
(Mostra delle immagini di ciò che racconta) Quando eravamo ancora carne e la nostra casa ancora intera, la tua razza ci tradì. Noi che vi avevamo creato! Che vi avevamo dato la vita! Noi eravamo forti. Ma voi eravate tanti. E bramavamo entrambi la guerra. Eravamo così concentrati sulla terra che trascurammo di guardare il cielo. E quando lo facemmo... il mondo bruciò finchè non restò altro che cenere. Doveva finire lì e basta. Ma vi avevamo fatti a nostra immagine. Fatti per sopravvivere. E così facemmo noi. Eravamo in pochi. Sia noi sia voi. Ci volle sacrificio. Forza. E compassione. Ma ricostruimmo. E mentre la vita tornava sul mondo... cercammo di assicurarci che questa tragedia non si ripetesse. Ma ora stiamo morendo... e il tempo è contro di noi. La verità si è fatta mito e leggenda. Ciò che creammo viene frainteso. Possano le mie parole preservare il messaggio e ricordare ciò che abbiamo perduto. Ma possano anche portare speranza. Devi trovare gli altri templi. Costruiti da chi sapeva rifiutare la guerra. Volevano proteggerci, salvarci dal fuoco. Se li trovi... Se la loro opera verrà preservata... lo sarà anche il nostro mondo. Fai in fretta, il tempo stringe. Sta' in guardia contro la Croce, saranno molti i tuoi nemici.
È finita. Il messaggio è recapitato. Ora lasceremo questo mondo. Tutti noi. Non possiamo fare di più. Il resto è in mano tua, Desmond. - Ezio: Che cosa? Chi è Desmond? Non capisco! Ti prego, aspetta! Mi restano mille domande!
L'ologramma di Minerva scompare davanti agli occhi di Ezio.
Risultato[]
Rodrigo Borgia viene risparmiato, ed Ezio parla con Minerva, dove apprende l'esistenza del suo popolo, insieme ad un imminente tragedia che colpirà l'umanità. Ezio viene lasciato senza risposte, e l'ologramma di Minerva scompare.
Curiosità[]
- Se sconfitte, le copie di Ezio scompaiono.
- Nonostante questo ricordo abbia luogo poco prima dell'inizio di Assassin's Creed: Brotherhood, l'architettura degli edifici circostanti, e quella degli stessi monumenti, è totalmente diversa da come viene rappresentata in Brotherhood.