- Questo è l'articolo inerente al ricordo di Desmond Miles. Potresti aver cercato l'omonimo ricordo di Ezio Auditore.
Fuga è la rappresentazione virtuale di ricordi di Desmond Miles, rivissuti da Desmond stesso all'interno della Camera Nera dell'Animus nel 2012.
Descrizione[]
Desmond Miles esplora l'interno dell'Animus, e ricorda quando egli fuggì dalla Fattoria, stanco della propria vita.
Dialoghi[]
Desmond Miles entra nel cuore dell'Animus.
- Voce dell'Animus: Sequenza mnemonica attivata. Ricalibratura dei parametri di stasi dell'Animus.
Desmond supera un portale che lo porta in una stanza dove ricorda la malinconia che provava alla Fattoria.
- Desmond: Volevo andarmene. Volevo una vita mia. Vivere a modo mio.
Desmond esce dalla prima stanza ricreata dall'Animus ed entra nella successiva.
- Desmond: Sedici anni. E dove stavo andando? Chissà. Mi bastava andarmene. Quello era il piano. Non un granché, lo ammetto.
Desmond continua la sua riflessione.
- Desmond: Non potevano immaginare che intenzioni avessi, perché non lo sapevo nemmeno io. Mi allontanai e basta. Qualcuno capì che me n'ero andato. Gridarono. Io cominciai a correre.
Desmond ricorda la voce del padre, William Miles, e della madre che lo cercano.
- William: Desmond! Desmond!
Dopo aver superato un'ostacolo, Desmond cambia stanza, e continua a ricordare la sua fuga dalla Fattoria..
- Desmond: Correvo e correvo e correvo. Tutto quell'addestramento finalmente serviva a qualcosa. Dio, era così buio quando partii. E la foresta... infinita. Non osavo avventurarmi per le strade.
- Mamma: Desmond, dove sei?
- Desmond: Mia madre, che mi chiamava. M'implorava di restare. Ma io non volevo.
Desmond raggiunge una nuova stanza ricreata dall'Animus, continuando il suo racconto.
- Desmond: Scesi dalla collina. Giù, finché non incontrai un ruscello. Lo segui fino a un fiume, e dal fiume a una vecchia strada.
Desmond raggiunge una stanza che ricorda i momenti in cui seguì il corso del fiume durante la sua fuga.
- Desmond: Camminai per ore quel giorno. Il sole estivo mi tenne caldo fino a tarda sera.
Desmond arriva in una stanza buia.
- Desmond: Quando fece buio trovai una radura. Mi addormentai sotto le stelle. Mai passato una notte più tranquilla. Né prima né dopo. Sempre a piedi, troppa paura per fare l'autostop. Che stavo facendo? Perso nelle Badlands per un giorno. Sembrò una settimana. Un oceano infinito di terra erosa. Non potevo credere che un posto potesse essere così morto.
Desmond richiama alla mente le esatte parole che disse in quei momenti.
- Desmond: Morirò, vero? Morirò qui.
Desmond ricorda come riuscì a salvarsi.
- Desmond: Alla fine incontrai delle ragazze dell'Illinois. Così vivaci, gentili. Un giorno di macchina per Omaha. Un altro per Chicago.
Desmond in una stanza ricorda la conversazione con un uomo.
- Desmond: Poi, in qualche posto, qualcuno mi disse...
- Uomo: Se non hai niente, va' a New York. Così, se te vai a mani vuote, nessuno ti chiede perché. E se te ne vai con qualcosa, sei un fortunato figlio di puttana.
- Desmond: Così è lì che andai. New York City. In mezzo a grattacieli e metropolitane. Fra la sporcizia e la follia. Fra la pazza folla.
Desmond raggiunge il portale che lo conduce alla Camera Nera dell'Animus.
Curiosità[]
- L'obiettivo/trofeo "Fuga a New York" si ottiene dopo aver terminato questa sequenza.