Assassin's Creed Wiki

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"Pensavo che Adha mi avrebbe spinto a fermarmi, a riporre la spada e a vivere come un uomo normale. Ma ora so che questi sogni devono rimanere confinati al sonno..."
Altaïr Ibn-La'Ahad nel suo Codice[src]

Adha (? - 1190) è stata una giovane donna chiamata anche Il Calice, un artefatto sacro simile alla Mela dell'Eden e nascosto nel tempio del Deserto. Si diceva avesse il potere di unire sotto un'unica bandiera le fazioni in guerra.

Nel 1190, il Calice fu al centro di una ricerca a tempo condotta dai Cavalieri Templari e dagli Assassini nel Levante, ignari che fosse una persona piuttosto che un oggetto. Dopo che una spedizione Templare si rivelò infruttuosa al tempio del Deserto, il Calice si trovò a Gerusalemme e venne catturata dai Templari. Fortunatamente, il suo amico, il Maestro Assassino Altaïr Ibn-La'Ahad, anch'esso alla ricerca del Calice, la trovò e la salvò dai suoi carcerieri.

Tuttavia, ella rimase diffidente nei confronti dell'amico in quanto durante la sua prigionia scoprì che i Templari avevano corrotto un Assassino rendendola una loro spia. Altaïr, innamorato di lei, decise di assassinare la spia, Harash, e allontanarsi con lei dalla Terra Santa abbandonando la Confraternita e la lotta contro i Templari. Alla fine, questo sogno non si realizzò in quanto i Templari ricatturano Adha e Altaïr non riuscì a salvarla. Tempo dopo, Adha venne assassinata dai Templari.

Biografia[]

Il Calice[]

"Abbiamo bisogno del Calice. Un oggetto di tale potere deve essere tenuto lontano dalle mani degli uomini."
―Al Mualim parla ad Altaïr del Calice, 1190[src]

Il Calice era un artefatto che, secondo Al Mualim, chi lo avesse posseduto avrebbe potuto unire tutte le fazioni sotto il suo controllo, vincendo su tutti, consentendogli di governare il paese. Sapendo del pericolo che avrebbe potuto scatenare il manufatto se fosse caduto nelle mani sbagliate come quelle dei crociati o dei saraceni, il Mentore inviò uno dei suoi Assassini, Altaïr Ibn-La'Ahad, in missione, con l'obiettivo di recuperarlo nel 1190.[1]

La sua ricerca lo portò al tempio del Deserto, dove si pensava fosse nascosto il Calice. Tuttavia lì, Altaïr scoprì solo uno scrigno d'oro totalmente vuoto e cadde in un'imboscata dei Templari. Lord Basilisk, leader dell'Ordine dei Templari, gli rivelò che il Calice era in realtà una donna e non un oggetto e lasciò l'Assassino con i suoi uomini. Altaïr sopravvisse all'attacco e fuggì dal tempio, che intanto iniziò a crollare a causa di una forte tempesta di sabbia.[1]

Questo lo spinse a recarsi a Tiro all'inseguimento di Basilisk. Dopo averlo trovato Altaïr combatté contro di lui e riuscì a sconfiggerlo. Tuttavia il Templare fermò la mano del suo avversario chiedendogli di risparmiargli la vita in cambio di informazioni. Altaïr accettò e Basilisk gli rivelò che il Calice era a villa di Don Carvaggio, a Gerusalemme. Gli rivelò anche di un complotto dei crociati di avvelenare le falde acquifere di Acri, per anticipare la fine dell'assedio, conscio che Altaïr sarebbe costretto ad andare prima ad Acri per fermare il massacro.[1]

Salvataggio e cattura[]

Sebbene Basilisk fosse convinto che Altaïr andasse prima ad Acri permettendogli a lui e alle sue forze di prendere prima il Calice, Altaïr anticipò i suoi piani e, prima di partire, appiccò il fuoco alle navi Templari attraccate al porto, distruggendo il vantaggio dell'avversario. Così quando Adha venne catturata a villa di Don Carvaggio da tre Templari, Altaïr era appena arrivato in città da poco tempo. I Templari scortarono Adha fino alle porte della città, mentre Altaïr li inseguivi dai tetti. Tuttavia, Altaïr dovette far esplodere una bomba per togliersi un ostacolo e il rumore li insospettì. Adha, invece, cercò di fermarsi per riposare e rallentare il passo, facendo infuriare Sadad, uno dei suoi rapitori.[1]

Alla fine, il gruppo raggiunse un impianto delle fognature sotto il controllo dei Templari e vi entrarono. Anche Altaïr entrò nell'impianto e iniziò una dura battaglia con alcuni di loro. Nemmeno i Templari più forti riuscirono a sconfiggerlo e ben presto anche i templari che scortavano Adha morirono, a parte Qasim, che terrorizzato da Altaïr fuggì per salvarsi la vita. Separati da un canale, Adha fu convinta da Altaïr ad entrare nelle fogne per incrociarsi e fuggire insieme. Diffidente a fidarsi di un Assassino, nonostante fosse un amico del suo passato, Adha cedette quando lui promise di non abbandonarla.[1]

Quando, alla fine, si ricongiunsero vicino all'uscita delle fogne, Adha rivelò il perché era diffidente nei suoi confronti. Durante la prigionia dai Templari, aveva sentito che erano riusciti a corrompere un'Assassino di nome Harash, Custode dell'Ordine, perché si alleasse con loro come spia. Finché la Confraternita era compromessa, per lei era pericoloso stare vicino ad Altaïr. Quest'ultimo scioccato dalla notizia, decise di credere alle parole di Adha e la aiutò dirigendosi ad Aleppo con l'intenzione di assassinare Harash. Tuttavia, senza prove certe l'assassinio di Harash sarebbe significato per Altaïr tradire la Confraternita.[1]

Adha parla con Altair

Adha parla con Altaïr.

Fu allora che i due, innamorati com'erano, decisero di partire insieme per un posto lontano dalla Terra Santa e dalla lotta degli Assassini contro i Templari per iniziare una nuova vita votata alla normalità. Pianificarono di riunirsi al porto di Tiro dopo la morte di Harash, dove sarebbero fuggiti su una nave. Prima di separarsi, Adha regalò ad Altaïr una spada migliore di quella che aveva in precedenza.[1]

La fuga fallita[]

"Uccidilo, Altaïr e verrò con te. Ci nasconderemo, andremo il più lontano possibile."
―Adha ad Altaïr sui loro piani insieme, 1190.[src]

Mentre Altaïr raggiunse in gran segreto la cittadella di Aleppo, Adha si nascose su una nave a Tiro. A sua insaputa, i Templari la scoprirono prima che Altaïr avesse completato la sua missione. I Templari, sospettando che stesse aspettando Altaïr, speravano di poter usare Adha come esca per catturare facilmente il nemico che gli aveva dato tanto filo da torcere. Quindi, temporeggiarono evitando che lei scoprisse la loro presenza.[1]

Dopo che Altaïr assasinò Harash, i Templari abbandonarono il piano attuale e catturarono Adha. Altaïr, consapevole che Adha era in pericolo dopo aver assistito ad un incontro tra Harash e un Templare, si precipitò al porto di Tiro venendo accolto da un esercito di Templari guidati da Lord Basilisk. Mentre i Templari scortarono Adha fino alle loro navi e a farla salire su una di esse, Altaïr si fece strada tra i soldati nel disperato tentativo di raggiungerla in tempo. Alla fine, Altaïr salì sulla nave vicina a quella di Adha, ma gli fu impedito di continuare da Basilisk. Non riuscendo ad aggirare Basilisk, Altaïr fu costretto ad affrontarlo in combattimento, mentre Adha lo osservava accerchiata dai suoi rapitori sul ponte dell'altra nave.[1]

Come nelle precedenti volte, Altaïr sconfisse Basilisk grazie alla sua agilità, ma questa volta riuscì ad ucciderlo. A fine incontro, i Templari fecero schiantare una nave incendiaria tra la nave di Altaïr e quella su cui era Adha e i suoi rapitori. Nell'esplosione la nave di Adha prese il largo, mentre quella su cui era Altaïr affondò. Quest'ultimo fece un tuffo in qcqua per fuggire dalla confusione e raggiunse la riva. Lì, poté osservare impotente la nave Templare allontanarsi in mare aperto. Mentre scompariva all'orizzonte, Altaïr la chiamò e si promise di ritrovarla e salvarla.[1]

Morte[]

"Pensavo che Adha mi avrebbe spinto a fermarmi, a riporre la spada e a vivere come un uomo normale. Ma ora so che questi sogni devono rimanere confinati al sonno..."
―Altaïr nel suo Codice[src]

Altaïr si mise per molti giorni e molti notti all'inseguimento della nave attraverso il mar Mediterraneo, invano. Alla fine, quando aveva quasi raggiunto Adha, quest'ultima venne giustiziata dai Templari, e Altaïr non poté far altro che stringere tra le sue braccia il corpo senza vita della sua amata.[2]

La morte di Adha lo perseguitò successivamente mentre si imbarcò in una missione di vendetta, dando la caccia a tutti gli uomini responsabili della sua morte. Una missione che eseguì così accuratamente che nessun crociato che ebbe un collegamento con il suo omicidio rimase in vita. Nonostante ciò, la vendetta e le morti dei responsabili non gli procurarono conforto e ritornò tra gli Assassini intorpidito e affranto dalla tragedia.[2]

Eredità[]

Nonostante avesse ucciso Harash, un membro d'alto rango della Confraternita, gli Assassini non punirono Altaïr, anzi, lo accolsero a braccia aperte e rimase un membro rispettato dell'Ordine. Tuttavia, Altaïr iniziò a disprezzare anche il Credo, alimentato in parte dall'amarezza per la sua impossibilità di avere una vita normale con Adha.[3]

Il disprezzo verso l'Ordine si manifestò in pieno durante la missione al tempio di Salomone per recuperare la Mela dell'Eden nel 1191, dove sfidò il Credo violando tutti e tre i suoi principi. A causa di ciò, Altaïr perse tutto all'interno dell'Ordine, finché l'esperienza acquisita nella caccia ai nove e nella lotta contro il suo Mentore traditore, lo portò a riavere il suo rango e la sua passione nella causa degli Assassini.[3]

Ovviamente, la notizia di Adha non era arrivata alle orecchie di tutti gli Assassini e Altaïr fu lungi a parlarne apertamente. Infatti nel 1191, mentre Altair si preparava ad assassinare Abu'l Nuqoud a Damasco, un informatore assassino gli chiese se aveva "notizie di Adha da quando aveva lasciato la missione". Altaïr rimase in silenzio, come sempre con gli informatori, ed egli continuò con un "Che tristezza. Sono sicuro che la troverai un giorno".[3]

Dopo la morte di Adha, Altaïr scrisse nel suo Codice che non avrebbe mai più provato per un'altra donna un sentimento così profondo come lo aveva provato con Adha. Tuttavia, si smentì da solo quando si innamorò di Maria Thorpe, una ex Templare, e la sposò.[2]

Curiosità[]

  • In Assassin's Creed: Altaïr's Chronicles non è esplicitamente menzionato il perché Altaïr e Adha si conoscono già prima di incontrarsi a Gerusalemme. Questo suggerisce che si erano già incontrati una volta.
  • Nonostante non fosse un'Assassina, Adha era abile nella corsa acrobatica come dimostrò durante la fuga nelle fogne insieme ad Altaïr.
  • In una e-mail nel computer delle Abstergo Industries si cita il Calice e si domanda se quello era o no un vero Frutto dell'Eden. Si rileva inoltre che la ricerca sarebbe stata terminata poiché non si avevano ulteriori prove della sua esistenza, quindi potrebbe non essere stato trovato.
  • Adha in arabo significa "sacrificio".

Galleria[]

Note[]

  1. 1,0 1,1 1,2 1,3 1,4 1,5 1,6 1,7 1,8 1,9 Assassin's Creed: Altaïr's Chronicles
  2. 2,0 2,1 2,2 Assassin's Creed II
  3. 3,0 3,1 3,2 Assassin's Creed

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