Fiasco fiorentino è la rappresentazione virtuale di una delle memorie genetiche di Ezio Auditore da Firenze, rivissuta da Desmond Miles nel 2012 attraverso l'Animus.
Descrizione[]
Nove anni dopo gli eventi di Forlì, Ezio Auditore da Firenze, scoperto che Girolamo Savonarola si è impossessato della Mela dell'Eden, torna nella città natale. Arrivato a Firenze, incontra Niccolò Machiavelli, che gli spiega la situazione.
Dialoghi[]
Ezio Auditore da Firenze entra a Firenze, e si dirige verso il distretto di Oltrarno, dove deve incontrare Niccolò Machiavelli. Mentre cammina, sente degli stralci di conversazione dei cittadini.
- Cittadino 1: ...Se Piero valesse un decimo di suo padre, avremmo ancora un posto da chiamare casa...
- Cittadino 2: ...Mai avrebbe dovuto accogliere in città quel monaco pazzo. Guarda come ci ha ridotto...
- Cittadino 3: ...Non capisco perché abbiano accettato di buon grado questa oppressione...
- Cittadino 4: ...Cacciati come bestie! Hanno detto che adesso tutti i nostri beni appartengono alla chiesa di San Marco...
- Cittadino 5: ...Persino Botticelli sta con quel mostro. Stregoneria, non c'è altra spiegazione...
- Cittadino 6: ...A volte vorrei che l'Assassino tornasse a Firenze, a liberarci da questa tirannia...
Ezio raggiunge Niccolò Machiavelli nel distretto di Oltrarno.
- Machiavelli: Salute, Ezio. Bel momento hai scelto per tornare a casa.
- Ezio: Dunque è vero? Savonarola ha preso il controllo di Firenze?
- Machiavelli: Sì. Certamente con l'aiuto di quell'empio manufatto.
- Ezio: Dobbiamo darci da fare e ritrovarlo.
- Machiavelli: Può essere più complicato di quanto tu creda.
- Ezio: Ah! E quando non lo è? Dai, aggiornami sulla situazione.
- Machiavelli: Camminiamo.
Ezio e Machiavelli si inoltrano nel distretto di Oltrarno, seguiti dai mercenari di Machiavelli.
- Machiavelli: Poche settimane fa, ad un tratto, l'uomo un tempo disprezzato da tutti è divenuto l'idolo della gente.
- Ezio: Ah, la Mela.
- Machiavelli: Solo in parte. Non ha affascinato tutta la città, ma solo i cittadini più influenti e facoltosi. E loro si assicurano che la gente comune sia costretta a seguire il suo volere.
- Ezio: Il popolo si comporta come se non potesse scegliere.
- Machiavelli: Raro trovare un uomo che si opponga allo status quo. E così tocca a noi aprir loro gli occhi.
I due vedono dei cadaveri di guardie, che sull'armatura hanno lo stemma dei Borgia.
- Ezio: Quei corpi portano lo stemma dei Borgia...
- Machiavelli: Sì. Lo Spagnolo continua a mandare i suoi soldati a Firenze, e Firenze continua a mandarli indietro, di solito a pezzi.
- Ezio: Quindi anch'egli sa che la Mela è qui... Non ci voleva questa complicazione.
I due raggiungono Palazzo Pitti, dove si è stabilito Savonarola.
- Ezio: Un assalto diretto sarebbe pericoloso.
- Machiavelli: Vero. Ma quali alternative abbiamo?
- Ezio: A parte i capi della città, il resto della gente non è soggiogato, giusto?
- Machiavelli: No.
- Ezio: E seguono Savonarola non per scelta, ma per costrizione e paura.
- Machiavelli: Sì.
- Ezio: Allora propongo di approfittarne. Se mettiamo a tacere i suoi luogotenenti e fomentiamo il malcontento, egli verrà distratto e io avrò modo di colpire.
- Machiavelli: Astuto. Ne parlo con La Volpe e Paola. Possono organizzare la rivolta man mano che liberi i distretti.
- Ezio: Allora è deciso. Mi occupo dei suoi aiutanti.
Risultato[]
Ezio torna a Firenze, dove apprende che Savonarola ha preso il controllo della città. Parlando con Machiavelli, decide di uccidere i luogotenenti del monaco.
Curiosità[]
- C'è una discrepanza temporale: Ezio scopre che Savonarola probabilmente è diretto a Firenze nel 1488, tuttavia raggiungerà la citta solo nel 1497, cioè ben 9 anni dopo. Un lasso di tempo decisamente lungo, data l'importanza della mela dell'Eden.