Fattorino è la rappresentazione virtuale di una delle memorie genetiche di Ezio Auditore da Firenze, rivissuta da Desmond Miles nel 2012 attraverso l'Animus.
Descrizione[]
Ezio Auditore da Firenze, dopo essere tornato a Palazzo Auditore, incontra il padre Giovanni, che gli chiede di portare una lettera a Lorenzo de' Medici. Ezio dopo aver consegnato la lettera al guardiano di Palazzo Medici, scopre che Lorenzo è fuori città e torna a riferire la notizia al padre, che è in riunione con il Gonfaloniere di Giustizia Uberto Alberti.
Dialoghi[]
Ezio Auditore da Firenze fa ritorno a Palazzo Auditore e trova il padre, Giovanni Auditore, che lo aspetta all'ingresso principale.
- Ezio: Buongiorno, padre.
- Giovanni: Vieni con me.
- Ezio: Qualcosa non va?
- Giovanni: (Con tono serio e deluso) Credi ch'io sia cieco e sordo, figlio? So tutto della scaramuccia con Vieri de' Pazzi di questa notte. E pure della visita a Cristina. La tua condotta è inaccettabile! Mi... Mi... (Con tono gioviale, mettendo una mano sulla spalla del figlio) Mi ricorda me quando avevo la tua età. Spero che queste "distrazioni" non interferiscano col tuo lavoro di oggi.
- Ezio: No, padre. Avete la mia parola.
Ezio segue il padre all'interno del suo studio.
- Giovanni: Ho preparato qui dei documenti per il signor Lorenzo de' Medici. Ho bisogno che glieli consegni.
Giovanni consegna delle lettere ad Ezio.
- Ezio: Vado subito, padre.
- Giovanni: Una volta fatto, torna da me.
Ezio raggiunge la abitazione di Lorenzo de' Medici, dove incontra Boetio, il guardiano.
- Guardiano: Ah, Ezio. Ben trovato. Come state?
- Ezio: Come sempre. Ho una lettera per Messer Lorenzo.
- Guardiano: Gliela farò avere quando sarà di ritorno.
- Ezio: Di ritorno?
- Guardiano: Sono andati alla villa di Careggi, ahimè. Non faranno ritorno prima di un giorno almeno.
- Ezio: Riferirò a mio padre.
Ezio torna a Palazzo Auditore, dove trova il fratello Federico che lo prende in giro.
- Federico: (Con tono ironico) Bravo, datti da fare.
- Ezio: Bischero!
- Federico: (Risata)
Ezio senta il padre parlare con un uomo all'interno del suo studio.
- Uberto: Ti preoccupi per nulla, Giovanni. Francesco de' Pazzi è in prigione. Non c'è più pericolo.
Ezio entra nello studio di Giovanni.
- Giovanni: Ah, salute figliolo. Ricordi il mio amico Uberto?
- Ezio: Buongiorno, Gonfaloniere Alberti.
- Uberto: Buongiorno a te, giovanotto.
- Giovanni: (A Ezio) Hai consegnato il messaggio?
- Ezio: Sì, padre. Ma pare che Lorenzo sia fuori città.
- Giovanni: Uhm, questo non l'avevo previsto...
- Uberto: Che cosa importa? Dovrai solo aspettare un paio di giorni.
- Giovanni: (A Ezio) Ascolta, tua madre e tua sorella ti stavano cercando. Avrò ancora bisogno di te più tardi, ma per adesso, vedi se puoi aiutare loro.
- Ezio: Siete sicuro?
- Giovanni: Sì, ora se vuoi scusarci...
- Uberto: È stato un piacere, Ezio.
Ezio lascia il padre e il Gonfaloniere Uberto Alberti da soli.
Risultato[]
Ezio consegna una lettera per conto del padre.