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Erodoto (484 a.C. - dopo il 430 a.C.) è stato uno storico vissuto nell'antica Grecia. Considerato "padre della storia" in Occidente, la sua opera più famosa è chiamata Storie, una cronaca della Grecia che fu poi divisa in nove libri chiamati con i nomi delle Muse. I suoi detrattori tuttavia lo chiamano "padre della bugia", per via della sua parzialità nel raccontare determinati avvenimenti.
Durante la Guerra del Peloponneso Erodoto accompagnò la misthios spartana Kassandra nelle sue avventure, documentando le sue dure prove. Questi racconti rimasero persi nel tempo fino alla loro scoperta avvenuta nel 2018 da parte di Layla Hassan, membro della Confraternita degli Assassini.
Biografia[]
Vita e opere[]
Erodoto nacque nel 484 a.C. nella città di Alicarnasso, in Asia Minore. Politicamente molto avverso al tiranno cittadino Lidgami II, che governava la città con l'appoggio del Gran Re Dario I di Persia. Accusato di congiura Erodoto venne costretto a rifugiarsi a Samo, facendo ritorno solo durante il colpo di stato che rimosse Lidgami pochi anni dopo. In seguito, Erodoto viaggiò molto per il Mediterraneo, soffermandosi anche per qualche mese in Egitto.
Prima dello scoppio della Guerra del Peloponneso Erodoto soggiornò ad Atene, stringendo amicizia con lo statista Pericle e con altri membri altolocati della società ateniese, tra cui Sofocle e Protagora.
In questo periodo Erodoto viaggiò attraverso la Grecia, documentando tutto ciò che vedeva nelle sue Storie. Nel corso dei viaggi visitò anche l'isola di Andro, dove vide una grande cripta misteriosa con simboli misteriosi scolpiti nella pietra. Non trovando modo per entrare però, Erodoto se ne andò per continuare le sue esplorazioni. Informandosi sulle storie locali venne anche a conoscenza della leggendaria lancia brandita da re Leonida alla Battaglia delle Termopili.
Incontro con Kassandra[]
Nel 431 a.C. Erodoto venne incaricato da Pericle di chiedere alla Pizia a Delfi un modo per porre fine alla guerra, ricevendo però in cambio una velata minaccia rivolta a chi cerca la pace. Uscito dal tempio incontrò il capitano dell'Adrestia, Barnaba, con cui parlò dell'incontro della sacerdotessa. Barnaba gli raccontò di essere venuto con la misthios Kassandra, in possesso della Lancia di Leonida, stupendo Erodoto. Quando lei li raggiunse, Erodoto si presentò a lei, e la avvertì di aver visto cose strane, come un gran numero di guardie e gente allontanata dal tempio.
Nonostante ciò Kassandra proseguì lo stesso nel Tempio di Apollo per chiedere alla Pizia dove trovare la sua famiglia, ma finì anche lei per venire allontanata dalle guardie. Uscita parlò di nuovo con Erodoto, raccontandogli che la Pizia conosceva bene chi fosse, e che aveva cercato di avvertirla della Setta di Cosmos. Erodoto le disse di aver sentito parlare di una Setta che stava creando scompiglio a Delfi. Lui le consigliò quindi di rivolgersi alla Pizia in privato a casa sua, nella Chora di Delfi.
Dopo averla incontrata, Kassandra parlò nuovamente con Erodoto aggiornandolo sulle sue scoperte, inclusa la posizione di una stanza segreta usata dalla Setta, nascosta sotto al Tempio di Apollo. Erodoto riconobbe la stanza dalla descrizione, indicandola come Cava di Gaia. I due si separarono quindi mentre Kassandra si occupava di recuperare la maschera e il mantello necessari per entrare cammuffata all'incontro della Setta.
Una volta travestitasi, si incontrò con Erodoto fuori dall'entrata, affidandogli il suo equipaggiamento. Alla fine dell'incontro Kassandra gli raccontò di aver scoperto i loro piani e di aver trovato ancora vivo suo fratello, entrato nella Setta con il nome di Deimos. Erodoto invitò Kassandra a viaggiare insieme verso Atene per informare Pericle delle loro scoperte. Prima di andare però Erodoto le chiese di incontrarsi al Leone di Leonida alle Termopili.
Ritorno ad Atene[]
Davanti alla statua del leone Erodoto venne raggiunto da Kassandra, a cui chiese di prendere la lancia in suo possesso. Appena Erodoto toccò la punta della lancia ai due apparve una visione dell'ultima battaglia di Leonida e della sua morte. Erodoto spiegò quindi a Kassandra gli eventi circostanti la battaglia. Lui le parlò poi di un luogo con delle strane forme sull'isola di Andro, che potrebbe essere collegata alla lancia. Kassandra accettò di seguire il suo consiglio e i due si imbarcarono verso Andro.
Quando Kassandra tornò dall'isola sull'Adrestia Erodoto le chiese freneticamente delle sue scoperte, che confermarono i suoi sospetti sull'esistenza di un'antica civlità. L'equipaggio proseguì poi verso Atene, dove Erodoto riuscì a presentare Pericle a Kassandra, riuscendo a convincere Pericle a invitarla a un simposio nella sua residenza in cambio di alcuni lavori per suo conto.
Al simposio Erodoto presentò a Kassandra gli ospiti più rilevanti presenti, come i drammaturghi Sofocle, Euripide e Ermippo, i sofisti Protagora e Trasimaco, Socrate e il nipote di Pericle Alcibiade. Erodoto si recò poi da Pericle, rimasto lontano dalla festa, per parlare con lui. Durante la conversazione arrivò a interromperli Kassandra, mandata dall'amante di Pericle Aspasia a chiamarlo. Erodoto continuò poi a seguire Kassandra nei suoi viaggi in cerca di sua madre.
Giochi olimpici[]
Tempo dopo il ricongiungimento di Kassandra con sua madre Myrrine lei venne incaricata dal re spartano Pausania di scortare il campione di pancrazio Testicle ai giochi olimpici, cosa che fece molto piacere a Erodoto. Sfortunatamente però Testicle non riuscì a raggiungere Olimpia, cadendo in mare dove venne attaccato da uno squalo. Kassandra decise quindi di competere prendendo il suo posto. A Olimpia Erodoto venne coinvolto nel litigio tra il dorico Macario e lo ionico Lelego, che si accusavano a vicenda di aver commesso un furto.
Viaggio ad Atlantide[]
Intorno al 422 a.C. Erodoto accompagnò Kassandra all'isola di Thera per incontrare suo padre, restando però sulla nave con Barnaba. Nell'attesa, i due decisero di aspettarla fuori dalla struttura in cui si era introdotta. Una volta uscita Kassandra li trovò fuori e decise di spiegare loro che suo padre non fosse niente altro che il filosofo Pitagora, rimasto in vita grazie al Bastone di Ermete Trismegisto, stupendo enormemente Erodoto. Kassandra chiese però loro di non fare mai parola con nessuno di ciò che videro, cosa con cui concordarono.
Ultimi anni[]
Quando la Lancia di Leonida di Kassandra finì il suo potere, lei gliela regalò come suo ricordo per le avventure passate insieme. La lancia venne successivamente sepolta insieme alla sua raccolta delle avventure trascorse con Kassandra, restando lì fino al 2018 quando gli oggetti vennero ritrovati da Layla Hassan.
Eredità[]
Nel 48 a.C. una copia delle Storie di Erodoto si trovava all'interno della Biblioteca di Alessandria, in Egitto.
Nel 38 a.C. alcuni scritti di Erodoto sull'Egitto vennero utilizzati dai sacerdoti del Tempio di Thot in Sinai per compiere delle ricerche. Tuttavia vennero considerati pieni di informazioni sbagliate e vecchi aneddoti, finendo per essere scartati.