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"Per anni ho solcato i mari, prendendo tutto ciò che volevo, senza curarmi minimamente delle vite altrui. E anche se... ho denaro e reputazione, non mi sento più saggio di quando ho iniziato. E quando mi volto e guardo la rotta che ho percorso... non vedo nessuno di caro al mio fianco. Non è rimasto nessuno."
―Edward Kenway, 1720[src]

Edward James Kenway (Swansea, 10 marzo 1693 - Londra, 3 dicembre 1735) è stato un corsaro, un pirata ed uno dei Maestri della Confraternita degli Assassini operante nelle Indie Occidentali all'inizio del XVIII secolo. È inoltre un antenato di WilliamDesmond Miles.

Nato nella città gallese di Swansea, Edward e la sua famiglia si trasferirono a Bristol quando il ragazzo aveva solo dieci anni. Nel pieno della sua maturità conobbe Caroline Scott, una donna di due anni più grande che divenne sua moglie. Tuttavia il loro matrimonio non durò a lungo, poiché Edward decise di partire per i Caraibi a cercare fortuna come corsaro, contrariamente al volere della consorte.

Entrato a far parte della Royal Navy, navigò per diversi mesi come corsaro in Giamaica e a Cuba. In seguito al Trattato di Utrecht divenne un pirata. La vita di Edward trovò una svolta nel 1715, quando uccise un Assassino di nome Duncan Walpole, gettandosi involontariamente nel secolare conflitto tra Assassini e Templari.

Durante questo periodo divenne il capitano della Jackdaw e, affiancato dal suo quartiermastro, Adéwalé, passò i successivi sette anni alla ricerca di un luogo dal sommo potere che lo avrebbe fatto diventare immensamente ricco, l'Osservatorio. Proprio le sofferenze patite durante questa sua avventura, lo spinsero ad unirsi agli Assassini. Grazie ad Edward, quest'ultimi misero sotto la loro protezione l'Osservatorio, erodendo l'influenza dei Templari nelle isole caraibiche.

Nel 1722, scoprì di aver avuto una figlia da Caroline, Jennifer, e della morte della donna, causata dall'egoismo di Emmett Scott, suocero di Edward. Dopo essersi vendicato dell'uomo, Edward si trasferì a Londra, dove aprì una fruttuosa attività commerciale. Successivamente, conseguì un secondo matrimonio con Tessa Stephenson-Oakley, da cui ebbe il suo secondogenito, Haytham. Morì nella residenza di famiglia per mano di Tom Smith, un mercenario Templare inviato da Reginald Birch, il Gran Maestro del ramo europeo dell'Ordine.

Nel 2013, le sue memorie vennero usate come trama per Diavoli dei Caraibi e L'era dei tagliagole, rispettivamente un prodotto cinematografico e videoludico sviluppati dalla Abstergo Entertainment di Montréal.

Biografia

Giovinezza

Edward: Posso rivedervi, mia signora? Per ringraziarvi nella maniera giusta quando sarò un po' più presentabile, magari.
Caroline: Temo che mio padre non approverebbe.
―Edward e Caroline durante il loro primo incontro[src]

Edward nacque a Swansea il 10 marzo 1693 da Bernard Kenway, di nazionalità inglese, e Linette Hopkins, di origini gallesi. Entrambi svolgevano il mestiere di fattori, mansione che il giovane ripudiò fin dalla giovinezza. All'età di dieci anni, lui e la sua famiglia si trasferirono in una nuova fattoria a Bristol. Edward, tuttavia, era solito combinare guai in città piuttosto che aiutare i suoi genitori. In particolare, passava molto tempo a scatenare risse con un giovane di nome Seth Cobleigh, il cui padre, Tom, era l'acerrimo rivale di Bernard. Dai quindici anni, iniziò a frequentare la Auld Schillelagh, una bettola molto popolare a Bristol. Divenuto un cliente abituale della taverna, Edward sviluppò un irrecuperabile debole per le bevande di alta gradazione alcolica. Una mattina, quando aveva diciassette anni, Edward notò che i Cobleigh, assistiti da un tale di nome Julian, stavano scortando una giovane del tutto ubriaca al di fuori della Auld Shillelagh. Intuendo le loro losche intenzioni, Edward li seguì, scatenando infine l'ennesima rissa.[2]

In difesa di Rose

Edward viene salvato da Caroline.

Nonostante l'iniziale abilità con cui tenne testa ai tre, il ragazzo venne sopraffatto dalla superiorità numerica degli avversari. In suo aiuto intervenne una giovane di nome Caroline Scott, che costrinse i Cobleigh a fuggire. Ella gli spiegò che la donna che aveva tentato di salvare era Rose, una delle cameriere al servizio della sua famiglia ad Hawkins Lane. Ammaliato dalla bellezza della donna, il giovane le chiese se avrebbe potuto rivederla, in maniera da poterla ripagare adeguatamente per il suo aiuto. Caroline acconsentì, avvisandolo però della gelosia del padre. Rincasato, Edward litigò con suo padre, a conoscenza dell'ennesima rissa da lui scatenata, che sarebbe andata a discapito della buona reputazione dei Kenway. Furente, Edward uscì per far pascolare le pecore, notandone due moribonde e sgozzate, evidente segno della vendetta dei Cobleigh. Noncurante ciò, andò a letto e si recò ad Hawkins Lane il mattino successivo.[2]

Lì, incontrò Rose, dalla quale apprese che Caroline passeggiava lungo il porto tutti i martedì mattina. Quindi il martedì successivo, Edward si recò in quei pressi, dove incontrò Alfred, un bambino tagliaborse, e con lui si nascose tra la folla in attesa dell'arrivo dell'ambita nobildonna. Ella si presentò insieme al suo promesso sposo, Matthew Hague, rampollo dell'omonima famiglia. Individuatala, ordinò ad Alfred di rubarle la borsa e poi di lasciare che fosse lui a recuperarla, così da far colpo su Caroline. Il piano di Edward venne però sfumato da Wilson, la guardia del corpo di Matthew, che iniziò a picchiare con violenza il povero bambino. In un vano tentativo di salvare Alfred, Edward scatenò una nuova rissa, che lo vide a rischio di morte per annegamento. Risalita la banchina del porto, vide la sua amata allontanarsi con Matthew.[2]

Assicuratosi della salute di Alfred, Edward si recò alla taverna George and Dragon. Lì, incontrò un tale di nome Dylan Wallace, che, a conoscenza del suo desiderio di diventare un ricco corsaro, gli promise di renderlo tale. Bevuto qualche sorso di rum, Edward uscì dalla taverna, dicendo all'uomo di doverci prima riflettere. Quella stessa sera, Caroline si presentò alla residenza dei Kenway, dove ringraziò Edward per aver salvato Rose e Alfred, manifestando anche disprezzo verso i modi aggressivi e altezzosi di Matthew. Quindi, Edward propose il matrimonio a Caroline, che accettò con gioia. Profondamente innamorati, i due si sposarono l'anno successivo, ignorando le proteste minacciose di Matthew e della famiglia Scott.[2]

Guerra di successione spagnola

"Ed eccomi, un uomo di classe. Con mille dobloni che mi piovono dalla tasche come gocce d'acqua. Già riesco a vedermi."
―Edward decide di partire per le Indie Occidentali[src]
Un marito scandaloso

Edward e Caroline nella loro nuova casa.

Il matrimonio di Edward e Caroline fu causa di non poche maldicenze sulla famiglia Scott, oramai considerata dalla gente di Bristol una delle tante casate nobili al pari della plebe. Ma felici di essersi sposati, i due andarono a vivere insieme in un podere di campagna nei pressi dei pascoli cittadini.[2]

Sebbene, a detta di molti, il matrimonio dei due fosse sereno, ben presto Caroline si stancò dell'incapacità di Edward di trovare un lavoro stabile e di prendersi le sue responsabilità di marito. Inoltre, la consapevolezza del giovane di non poter offrire una vita adeguata a Caroline, lo costrinsero a riconsiderare la proposta di Dylan Wallace. Questa scelta tuttavia costò ad Edward la fiducia della moglie, che lo abbandonò per tornare a vivere con genitori.[2]

Rimasto solo, Edward decise di seguire i suoi sogni, e, nell'estate del 1712, tornò da Dylan Wallace, che lo inserì tra le fila della British Royal Navy. Ottenuta una cabina sul brigantino noto come Emperor, Edward tornò a casa dei suoi, avvisandoli della sua imminente partenza. Quest'ultimi lo accusarono tuttavia di essere la rovina dei Kenway e gli ordinarono di non farsi più vedere. Vedendo che la casa dei suoi genitori era stata rasa al suolo da un incendio, Edward si recò alla Auld Shillelagh in cerca di Tom Cobleigh, che credeva essere l' autore del reato. Lì, minacciò l'oste con un coltello e successivamente ferì mortalmente sia Julian che Seth Cobleigh, entrati nella taverna poco dopo. Spaventato, Tom fuggì via, venendo però ucciso da un uomo incappucciato portante un anello crociato al dito.[2]

L'uomo immobilizzò Edward, intimandogli di imbarcarsi subito sull'Emperor. Svenuto per via di un colpo alla nuca, Edward si risvegliò il mattino dopo all'interno della sua cabina, scoprendo di essere in viaggio verso le Indie Occidentali. Da subito, Edward si adattò alla sua nuova vita da marinaio, entrando nelle grazie del capitano Alexander Dolzell, che lo rese ufficiale d'artiglieria. Passò circa tre mesi a bordo del brigantino, sbarcando successivamente a Kingston nel periodo autunnale.[2][3]

Lì, venne reclutato nell'equipaggio della Benjamin, goletta del celebre corsaro Benjamin Hornigold, con cui passò il suo primo anno da corsaro. Insieme a lui e al suo quartiermastro Edward Thatch, partecipò alla guerra di successione spagnola, rappresentando la Gran Bretagna nel Mar dei Caraibi. In quel periodo, Edward credette di aver finalmente trovato la sua strada: la vita da marinaio alla ricerca di ricchezze e priva di rimorsi. Tuttavia, nel 1713, il Trattato di Utrecht pose fine alle guerre tra le potenze europee, lasciando tutti i corsari senza un impiego. Così, Edward, Hornigold, Thatch e gli altri corsari si riunirono a Nassau, dove decisero di continuare a solcare i mari e saccheggiare in qualità di pirati. In questo stesso periodo, Edward venne trasferito dalla Benjamin al Jacobite, il brigantino del capitano Abel Bramah.[2][3]

Collaborazione con i Templari

"Ricordate sempre il nostro scopo. Guidare le anime inquiete sulla via della pace. Guidare i desideri inquieti fino a placare i cuori più ardenti. Guidare le menti inquiete a giusti e sobri pensieri. In onore del Padre della Comprensione, che l'opera abbia inizio."
―Edward viene introdotto nell'Ordine dei Templari[src]
Edward Kenway (ricordo) 5

Edward assiste all'assassinio del capitano Bramah.

Edward passò i suoi primi due anni da pirata sul brigantino del capitano Bramah, razziando con lui diverse imbarcazioni spagnole di stanza a Cuba. Nel giugno 1715, partecipò all'assalto di un convoglio reale proveniente dall'Inghilterra. Durante lo scontro il timoniere del Jacobite perì, e, sotto l'ordine del capitano Bramah, Edward prese il suo posto. Grazie alla sua abilità, la maggior parte della flotta nemica affondò, lasciando integra solo la fregata HMS Intrigue, che a bordo ospitava un misterioso individuo incappucciato. Distrutta la fregata, Edward si riunì ai compagni, aiutandoli a soffocare le fiamme che affliggevano la santa barbara. Durante l'operazione, il capitano Bramah venne ucciso dal misterioso uomo incappucciato, che subito si voltò verso Edward. Prima che l'uomo potesse colpire anche Edward, i due vennero tuttavia scaraventati fuori bordo dall'esplosione della polveriera.[4]

Edward passò diversi minuti d'incoscienza, rischiando di morire per annegamento. Tuttavia, riuscì a rinvenire ed a raggiungere la costa cubana nella zona di Capo Bonavista. Lì, scoprì che, sebbene gravemente ferito, anche l'uomo incappucciato riuscì a sopravvivere. Edward tentò di rapinare lo straniero, che provò ad ucciderlo e poi di sfuggirgli, invano; Edward riuscì infatti a raggiungerlo e ad assassinarlo. Depredando il cadavere in cerca di denaro, Edward trovò uno strano cubo di cristallo, alcune mappe indicanti diversi accampamenti ed una lettera scritta dal governatore cubano Laureano de Torres y Ayala, da cui scoprì che l'uomo che aveva appena ucciso rispondeva al nome di Duncan Walpole e che apparteneva ad un Ordine segreto. Leggendo di una lauta ricompensa in cambio del cubo di cristallo e delle mappe, Edward indossò le vesti del defunto e decise di recarsi a L'Avana al suo posto.[4]

Edward Kenway (ricordo) 24

Edward incontra Stede Bonnet.

In cerca di una maniera per raggiungere la città, Edward salvò Stede Bonnet, un mercante proveniente dalle Barbados che era stato arrestato dai soldati inglesi poiché sospettato di essere un pirata. Presentandosi come il defunto Duncan Walpole, Edward si propose di sostituire il timoniere di Bonnet, ucciso dai soldati inglesi, in cambio di un passaggio verso L'Avana. Poiché anche lui si stava recando a L'Avana per vendere il suo zucchero, Bonnet accettò la proposta di Edward ed i due si misero in viaggio.[4]

Raggiunta la città il mese successivo, Bonnet chiese ad Edward di accompagnarlo in una taverna per fargli da scorta durante una trattativa con dei mercanti spagnoli. Lì, tuttavia, scatenò una rissa con dei marinai inglesi che lo avevano riconosciuto come uno dei pirati di stanza a Nassau. Alcune guardie spagnole intervennero per sedare la rissa e, per evitare ulteriori guai, Edward si dileguò utilizzando delle bombe fumogene, lasciando Bonnet da solo. I due si rividero al porto nel pomeriggio, scoprendo che il cubo di cristallo e le mappe da consegnare al governatore erano stati requisiti dai soldati spagnoli insieme alla mercanzia di Bonnet. Intenzionati a recuperare i loro averi, i due decisero di pedinare alcune guardie spagnole per scoprire dove fossero. Quindi Edward rubò ad un comandante spagnolo la chiave del magazzino del Castillo de la Real Fuerza in cui le merci erano stato portate. Infiltratosi nel forte, Edward recuperò il cubo e le mappe, abbandonando egoisticamente la mercanzia di Bonnet.[5]

Il signor Walpole, giusto 2

Edward si presenta a Woodes Rogers.

Incontratosi nuovamente con il mercante, Edward gli disse di non essere stato in grado di recuperare la sua merce e gli rivelò il suo vero nome. Il mattino seguente, Edward si recò alla residenza del governatore cubano Laureano Torres per ricevere la sua ricompensa in cambio del cubo di cristallo e delle mappe. Accolto da due guardie spagnole, Edward, sotto il nome di Duncan Walpole, raggiunse al cortile principale della villa, dove conobbe il corsaro inglese Woodes Rogers e l'armaiolo francese Julien DuCasse, nonché due membri del segreto Ordine dei Templari. Dopo aver praticato del tiro al bersaglio, Edward ricevette da DuCasse una coppia di lame celate, che l'uomo aveva sottratto ad un nemico ucciso. Dai discorsi dei due uomini, Edward scoprì che l'Ordine dei Templari era da sempre in guerra con quello degli Assassini e che Duncan Walpole doveva recarsi a L'Avana proprio per tradire i secondi ed unirsi ai primi. Successivamente, i tre raggiunsero il governatore di Cuba Laureano Torres, che ricopriva segretamente la carica di loro Gran Maestro.[5]

Torres reclamò subito il cubo di cristallo, che Edward gli consegnò senza indugio insieme alle mappe, che scoprì indicare le gilde degli Assassini presenti nella zona caraibica. Il governatore condusse quindi i suoi ospiti in un gazebo, dove li introdusse ufficialmente nell'Ordine dei Templari, donando a loro degli anelli crociati identici a quello che Edward aveva visto prima di lasciare Bristol. Quindi, Edward partecipò ad una riunione in cui Torres rivelò ai tre ospiti l'esistenza di un tempio noto con il nome di Osservatorio, un luogo dal mistico potere che avrebbe reso immensamente potente colui che ne avesse posseduto il tesoro. Torres aggiunse tuttavia anche che per entrarne in possesso era necessaria la presenza di un uomo noto come il Saggio, l'unico a conoscenza della locazione esatta del luogo. Incuriosito da tale storia, Edward rubò uno dei documenti privati del governatore, per poi recarsi a brindare insieme al resto degli ospiti. Prima di andarsene Edward venne invitato ad un nuovo incontro, che si sarebbe tenuto al porto il mattino seguente.[5]

Un uomo chiamato Saggio 8

Edward riconduce il Saggio dai Templari.

Il mattino successivo, Edward si riunì con gli altri Templari al porto. Lì, raccolsero nel cubo di cristallo rubato da Edward il sangue del presunto Saggio, un uomo noto anche con il nome di Roberts che era stato catturato dai soldati spagnoli. Quindi, i Templari procedettero a trasportare il prigioniero alla residenza governativa, dove lo avrebbero interrogato riguardo la locazione dell'Osservatorio. Nonostante i numerosi attacchi da parte degli Assassini e il tentativo di fuga di Roberts, grazie anche all'aiuto di Edward, i Templari riuscirono a trasportare il prigioniero fino alle prigioni della villa del governatore. In quell'occasione, Torres consegnò finalmente ad Edward la ricompensa spettante a Walpole per i suoi servigi.[5]

Tuttavia, non soddisfatto del compenso ottenuto, Edward tentò di infiltrarsi nella prigione del governatore con lo scopo di convincere il Saggio a rivelargli la locazione dell'Osservatorio, promettendogli la libertà in cambio. Al suo arrivo nella prigione, Edward non trovò tuttavia il Saggio, che era già riuscito a fuggire da solo, bensì i Templari, che scoprirono così la sua vera identità. Preso in custodia da DuCasse ed El Tiburón, la guardia personale di Torres, Edward venne condotto su un galeone della flotta spagnola del tesoro diretta a Siviglia.[5]

Vita da pirata

Edward: Ho deciso, Adé. La chiamerò Jackdaw. È il nome di un uccello che adoravo da ragazzino, a Swansea.
Adéwalé: Una creatura oscura, eh?
―Edward ribattezza il brigantino catturato[src]

A bordo della nave diretta in Spagna, Edward venne incatenato insieme ad un pirata africano. Intenzionati a riconquistare la loro libertà, i due si liberarono dalle catene, facendo altrettanto con gli altri prigionieri presenti sulle navi della flotta. Aiutato dagli uomini liberati, Edward rubò un brigantino chiamato El Dorado, con cui riuscì a fuggire dalla flotta, che venne invece affondata da una violenta tempesta.[5]

Lontani dal pericolo, il pirata con cui Edward era riuscito a fuggire si presentò con il nome di Adéwalé. I due decisero così di fare rotta verso Nassau, città ormai divenuta rifugio di tutti i pirati presenti nelle Indie Occidentali. Inoltre, durante il viaggio, Edward ed Adéwalé si accordarono sui rispettivi ruoli che avrebbero avuto in futuro a bordo del brigantino catturato, che il primo ribattezzò Jackdaw.[6]

Personale cercansi 2

Edward si riunisce con Hornigold e Thatch a Nassau.

A Nassau, Edward si riunì con alcuni vecchi compagni, Benjamin Hornigold, il suo quartiermastro Edward Thatch e James Kidd, con cui riuscì a reclutare nuovi marinai nella sua ciurma. Poi, accogliendo Hornigold a bordo della Jackdaw, apprese come guidare un abbordaggio e come ridurre la propria notorietà. Grazie all'esperienza di Hornigold, Edward riuscì così a recuperare un bottino sufficiente a riparare e dotare la Jackdaw di nuova attrezzatura. Dopodiché, Edward ricevette da Hornigold e Thatch il suo primo Jolly Roger, la bandiera simbolo della libertà dagli imperi europei, da cui i pirati si erano dissociati.[6]

Successivamente, Edward si recò da James Kidd, che aveva pronto un piano per depredare una ricca piantagione di zucchero. Su istruzioni del compagno, Edward seguì così un capitano britannico, che lo condusse in una piantagione di proprietà del ricco mercante Peter Beckford. Ottenuta la chiave del magazzino della piantagione, Edward e i suoi uomini lo svuotarono del tutto, ottenendo una gran quantità di zucchero, rum ed altra mercanzia di valore.[6]

Difese solide 7

Edward e Thatch all'inseguimento de El Arca del Maestro.

Tornato a Nassau, il pirata festeggiò insieme ad Edward Thatch e James Kidd la crescente prosperità della comunità di pirati che si stavano radunando in città. Tuttavia, Thatch constatò che se re Giorgio avesse attaccato la città per riprenderne il controllo, l'avrebbe facilmente riconquistata in pochi giorni. Concordante, Edward accolse il suo amico pirata sulla Jackdaw, con cui si misero alla ricerca di un galeone spagnolo da posizionare poco fuori da Nassau come difesa. I due individuarono El Arca del Maestro, un gigantesco vascello spagnolo comandato da Julien DuCasse, il Templare che Edward aveva incontrato a L'Avana. Tuttavia, i due non riuscirono a trovare il momento opportuno per assaltare la nave a causa dell'interferenza di Charles Vane e Jack Rackham, che fuggirono dopo un breve attacco.[6]

Successivamente all'attacco, El Arco del Maestro fece rotta verso l'isola di Great Inagua, che DuCasse utilizzava come rifugio. Avendo paura che il Templare avrebbe riconosciuto la sua nave durante un attacco diretto, Edward ancorò la Jackdaw in una zona oscurata dell'isola, che poi attraversò a piedi. Raggiunto il nascondiglio di DuCasse, Edward si infiltrò sulla El Arca del Maestro, ancorata ad un molo, ed assassinò il Templare, da cui ottenne una misteriosa chiave.[6]

Il vecchio covo 8

Edward e Kidd studiano le mappe dei Templari.

Conquistato il covo di DuCasse, Edward decise di tenerlo per sé e di stabilirvi il nascondiglio per la sua flotta, mentre Thatch condusse El Arca del Maestro a Nassau. In seguito, Edward e James Kidd esplorarono l'isola, scoprendone i segreti. Inoltre, Edward apprese che la chiave ottenuta da DuCasse era una delle cinque necessarie ad aprire una cancellata dietro cui era custodita una armatura Templare. Ispezionando l'ufficio di DuCasse, Edward scoprì inoltre che le mappe che aveva consegnato tempo prima ai Templari indicavano i luoghi in cui si trovavano i rifugio degli Assassini presenti nelle Indie Occidentali. Per lenire le sue colpe, Kidd gli consigliò quindi di recarsi nei luoghi indicati sulle mappe per avvertire gli Assassini del pericolo che stavano correndo a causa sua.[7]

Ricerca dell'Osservatorio

Incontro con gli Assassini

"Nulla è reale, tutto è lecito. L'unica certezza del mondo."
―James introduce ad Edward il Credo degli Assassini[src]

Nello stesso periodo, James Kidd decise di condividere con Edward le conoscenze che aveva sull'Osservatorio, su cui l'uomo sembrava essere incuriosito. Kidd diede così appuntamento all'amico in un luogo segreto nella zona costiera dello Yucatan, promettendo di mostrargli qualcosa di interessante riguardante l'Osservatorio. Edward seguì le istruzione di Kidd, giungendo così nel complesso architettonico maya di Tulum, che scoprì costituire il quartier generale degli Assassini presenti nelle Indie Occidentali. Raggiunto l'amico, Edward venne avvicinato da Mentore degli Assassini, Ah Tabai, al quale dovette rispondere delle azioni compiute a L'Avana in favore dell'Ordine dei Templari.[7]

Il segreto sepolto del Saggio 5

Edward osserva la statua raffigurante Roberts.

Nonostante il disprezzo nei confronti di Edward, Ah Tabai fu costretto a servirsi di lui, unico ad aver visto Roberts, per svelare il segreto del tempio maya dell'isola, così da poter confermare la nascita di un nuovo Saggio. Così, Edward si avventurò all'interno del tempio maya di Tulum insieme a Kidd, che gli presentò i tratti fondamentali dell'Ordine degli Assassini durante l'esplorazione. Raggiunta la parte più interna del tempio, Edward e Kidd risolsero un particolare enigma, grazie al quale scoprirono una statua scolpita secoli prima raffigurante proprio il volto di Roberts.[7]

Accertata così l'esistenza di un nuovo Saggio, Edward aiutò gli Assassini a sventare un attacco di numerosi soldati Templari, giunti a Tulum grazie alle mappe consegnate da Edward a Torres, guidato dallo schiavista olandese Laurens Prins. Nonostante l'aiuto fornito, Edward venne allontanato da Tulum da Ah Tabai, che non voleva avere nulla a che fare con un uomo dimostrante un simile egoismo. Tuttavia, Kidd, che avrebbe desiderato che Edward si unisse alla Confraternita degli Assassini, regalò all'uomo una cerbottana e gli chiese di aiutarli di tanto in tanto in cambio di compenso.[7]

Così, nei mesi iniziali del 1716, Edward aiutò i Maestri Assassini Antó e Opía Apito ad eliminare rispettivamente i Templari Kenneth Abraham e Lucia Márquez. Da questi assassinii, Edward ottenne due delle chiavi necessarie ad ottenere l'armatura Templare custodita nel suo covo a Great Inagua.[8]

Caccia a Kingston

Laurens: Perché mi piombi addosso come un corvo? Vuoi vedermi soffrire?
Edward: Avete causato non poche sofferenze anche voi, signor Prins. Contrappasso, direi.
―L'ultimo dialogo tra Edward e Laurens Prins[src]
I forti 5

Edward faccia a faccia con Torres.

Nel 1717, Charles Vane e il suo quartiermastro, Jack Rackham, raggiunsero la città di Nassau, informando Edward e Thatch dell'intenzione del governatore cubano Laureano Torres di trasferire un ingente carico d'oro dal forte di Punta Guarico. Assetato di ricchezza, Edward partì per Punta Guarico, dove assaltò il forte con la Jackdaw. Dopo aver preso possesso della fortezza, Edward parlò con Torres in persona, che gli rivelò che aveva intenzione di portare l'oro a Kingston, dove lo avrebbe scambiato con il Saggio, catturato da uno schiavista di nome Laurens Prins. Credendo ancora che l'Osservatorio lo avrebbe condotto a ricchezze inimmaginabili, Edward decise di sfruttare l'incontro di Torres con Prins per arrivare a Roberts.[9]

Una volta a Kingston, Edward tentò di pedinare Torres e Prins fino alla tenuta dello schiavista, dove sperava avrebbe trovato il Saggio. I suoi piani vennero tuttavia intralciati da James Kidd, a Kingston per conto degli Assassini con l'intenzione di assassinare Prins, il responsabile dell'attacco a Tulum dell'anno precedente. L'intrusione del giovane Assassino, intenzionato ad assassinare anche Torres, il Gran Maestro dell'Ordine dei Templari, comportò infatti il fallimento delle intenzioni di entrambi. Costretti ad un'alleanza forzata, i due si diedero appuntamento al mulino principale della città, intenzionati a preparare un piano che avrebbe fruttato dei risultati per entrambi.[9]

Senza uomini 8

Gli ultimi momenti di Laurens Prins.

Dal mulino, i due osservarono la villa di proprietà di Prins, organizzarono un piano per infiltrarvisi, che prevedeva il sabotaggio delle campane adibite ad allarme. In quella stessa occasione, James rivelò all'amico di essere in realtà una donna. Dopo aver attraversato la residenza, Edward riuscì ad individuare e ad assassinare Prins. Tuttavia, mentre lui parlava con l'uomo in punto di morte, Roberts riuscì a catturare Kidd, minacciando di ucciderla se i due non lo avessero lasciato stare. Sebbene l'Assassina riuscì a divincolarsi dalla presa del Saggio, questo sparò con la pistola ad una delle campana d'allarme, facendo giungere i soldati di Prins sui suoi due inseguitori. Edward e Mary riuscirono a sfuggire alle guardie, perdendo tuttavia il Saggio, fuggito anche lui sfruttando la confusione. Dopo aver scoperto che il vero nome dell'amico era Mary Read, Edward fece ritorno a Nassau con la promessa di non rivelare a nessuno degli altri pirati il suo segreto.[9]

In un momento imprecisato del 1717, Edward aiutò il Maestro Assassino Upton Travers ad uccidere il fratello traditore Vance, corrotto dalla Templare Jing Lang. Nello stesso periodo, operò anche a L'Avana, assistendo Rhona Dinsmore nell'assassinio di Hilary Flint. Dall'uccisione di questi uomini, Edward ottenne le ultime due chiavi necessarie all'apertura della grata dietro la quale era custodita l'armatura Templare nel suo covo di Great Inagua.[8]

Peste a Nassau

Benjamin: Sai, Nassau è bella vista da lontano. Ma nel suo ventre, cova il germe d'una terribile epidemia.
Edward: Le malattie si curano, Ben. Se somministri la medicina giusta.
―Edward e Hornigold discutono dell'epidemia di Nassau[src]
Medicine sommerse 8

Edward mostra il contenuto della fiala recuperata.

Nel gennaio del 1718, Edward si riunì in consiglio con Thatch e Hornigold a Nassau nel tentativo di trovare una soluzione alla pestilenza che stava affliggendo la città. Decisi a non attaccare alcuna nave europea per ottenere le medicine necessarie a curare la malattia, per non dare a re Giorgio d'Inghilterra un ulteriore motivo per riconquistare la città, i tre pianificarono di recuperare i medicinali affondati con la flotta del tesoro spagnola tre anni prima. Dopo aver procurato una campana subacquea per la Jackdaw, Edward raggiunse Thatch presso il relitto di San Ignacio. Lì, Edward vide per la prima volta la nuova nave di Thatch, la Queen Anne's Revenge, al cui bordo vide con sorpresa il mercante Stede Bonnet, dedicatosi alla pirateria. Dopo essersi immerso con la campana subacquea ed aver ispezionato i relitti della flotta del tesoro, Edward recuperò una fiala di una medicina, che tuttavia si rivelò ormai rovinata. Deluso, Thatch decise di provare ad ottenere delle medicine per Nassau attraverso l'uso della forza.[10]

Così, qualche giorno dopo, assaltò un vascello britannico in cerca di farmaci. Inizialmente intenzionato ad impedirgli di continuare nella sua impresa, infine Edward fu costretto ad assisterlo, proteggendolo da un attacco della marina militare inglese e facendo poi da timoniere della Queen Anne's Revenge durante l'assalto definitivo al vascello. Visto che la cattura del vascello comportò l'acquisizione di un carico di farmaci proveniente da Charles-Towne, i due decisero di fare rotta verso la città per procurarsene abbastanza da curare l'epidemia che affliggeva Nassau.[10]

L'assedio di Charles-Towne 2

Edward e Thatch pensano a come procurarsi le medicine a Charles-Towne.

Il mese successivo, Thatch assediò la città, facendo dei prigionieri che contava di scambiare con un grasso carico di medicinali. Credendo che il gesto di Thatch sarebbe stato solamente solamente dannoso per l'immagine dei pirati rifugiatisi a Nassau, Edward decise di infiltrarsi nella città per procurarsi le medicine e porre fine all'assedio portato dall'amico. Dopo essersi infiltrato a Charles-Towne, Edward uccise il capitano delle truppe inglesi lì presenti, recuperando farmaci e preparati utili a fabbricarne di nuovi. Edward fece così rotta verso Nassau con il necessario per curare i suoi abitanti dall'epidemia, mentre Thatch rimase in Carolina, dove accettò il perdono reale offerto dal governo inglese, abbandonando la pirateria e ritirandosi a vita privata.[10]

Caduta della repubblica

"Non fosse stato per il governatore Rogers, vi avrei visti penzolare dagli alberi delle vostre navi. Vermi! Tutti voi!"
―Le ultime parole del commodoro Chamberlaine[src]
Chiediamo udienza 1

Edward e Rackham osservano l'arrivo dei soldati inglesi.

Nel luglio del 1718, Nassau venne occupata dalle truppe britanniche di Woodes Rogers, nominato dal re in persona, deciso a riprendere il controllo della città occupata dai pirati, primo governatore delle Bahamas. Edward e altri pirati assistettero al blocco del porto e delle altre vie d'uscita, che vennero accerchiate dai vascelli della flotta reale.[11]

Sospettoso delle intenzioni di Rogers, Edward lo seguì fino alla fortezza di Nassau, dove l'uomo ed il commodoro Peter Chamberlaine si riunirono con gli altri leader della repubblica dei pirati, offrendo loro il perdono reale del re in cambio dell'abbandono della città. Approfittando del convegno, Edward si infiltrò nel forte e si appropriò delle carte su cui erano elencati gli ordini del commodoro Chamberlaine, le cui intenzioni erano quelle di non offrire via di scampo ai pirati, al contrario di Rogers. Quindi, il pirata fece ritorno alla taverna Old Avery, dove incontrò Charles Vane, come lui deciso a declinare l'offerta del perdono reale. Intenzionati a fuggire da Nassau, Edward e Vane rubarono così della polvere da sparo e della pece, con la quale avrebbero trasformato la goletta di Rackham, il Royal Phoenix, in un brulotto in grado di sfondare il blocco navale inglese.[11]

Chi obbedisce al commodoro 8

Edward ascolta le ultime parole di Chamberlaine.

A intralciare il loro piano, tuttavia, fu il commodoro Chamberlaine, che aveva dato l'ordine di prepararsi per iniziare ad affondare ogni nave pirata ancorata nei porti della città a partire dalla stessa notte. Per impedirgli di dare l'ordine definitivo, Edward lo raggiunse sul suo vascello ancorato in una baia isolata dell'isola di New Providence e lo assassinò. Dopodiché, Edward fece ritorno sulle spiagge di Nassau, dove Vane, Rackham e le loro ciurme lo stavano attendendo per incendiare il Royal Phoenix e partire per sfondare il blocco navale. Protetto dall'attacco delle navi inglesi dalla Jackdaw e dal Ranger, il brulotto sfondò il blocco navale, permettendo ad Edward, Vane e Rackham di lasciare Nassau. Rimasti senza un posto dove vivere, gli uomini fecero così rotta verso il covo di Edward di Great Inagua.[11]

Battaglia di Ocracoke

"In un mondo senza oro, saremmo stati eroi!"
―Le ultime parole di Thatch[src]
Perché andarci piano 3

Thatch parla con Edward del Saggio.

Il 22 novembre del 1718, Edward raggiunse l'insenatura di Ocracoke, in Carolina, dove Thatch si era ormai ritirato a vita privata, con l'intento di convincere l'amico a fare ritorno a Nassau. Lì, incontrò Vane, ad Ocracoke per lo stesso motivo. Contrario al ritiro dalla pirateria di Thatch, Vane abbandonò il posto profondamente deluso, lasciando da soli i due. Al contrario di Vane, Edward non si dimostrò particolarmente contrario al ritiro di Thatch, dimostrando anzi di rispettare la scelta dell'amico. In quella stessa occasione, Thatch, a conoscenza della caccia di Edward al Saggio, rivelò all'amico di avere sentito che un uomo di nome Roberts era al lavoro sulla nave di schiavi Princess.[12]

Dopodiché, Thatch invitò Edward a rimanere ad Ocracoke ancora un po' di tempo per festeggiare il suo ritiro dalla pirateria. Tuttavia, durante i festeggiamenti, Edward notò un marinaio allontanarsi sospettosamente dall'accampamento per dirigersi verso la giungla. Insospettito dal comportamento circospetto dell'uomo, lo seguì, scoprendo che un grosso gruppo di soldati inglesi si era accampato nella giungla, pronto a dare il segnale alla flotta reale di attaccare Ocracoke per uccidere Thatch.[12]

Perché andarci piano 10

Edward assiste alla morte di Thatch.

Subito dopo l'inizio dell'attacco, Edward fece velocemente ritorno alla Jackdaw, riunendosi ad Adéwalé e Thatch, la cui nave era già stata affondata dalla flotta inglese. Durante la battaglia, la Jackdaw riuscì a disalberare un vascello inglese, che poi abbordò insieme a Thatch ed alla sua ciurma. Tuttavia, durante lo scontro, Thatch venne sopraffatto dalla superiorità numerica dei soldati inglese ed ucciso. Impotente alla morte dell'amico, Edward rimase scioccato dall'avvenimento e venne successivamente scaraventato fuori bordo da un soldato inglese. Vedendo che la flotta inglese aveva ormai preso il controllo della baia, Edward ritornò a bordo della Jackdaw e lasciò Ocracoke, ormai divenuta la tomba di una leggenda.[12]

Naufragio

Edward: Forse Hornigold aveva ragione. Forse il mondo ha bisogno di uomini forti che tengano a freno la gentaglia come te.
Vane: O forse non hai abbastanza palle per vivere senza rimpianti.
―Edward e Vane durante il naufragio su Isla Providencia[src]
Bastardi vanagloriosi 1

Edward e Vane decidono di cercare l'Osservatorio insieme.

Sconvolto per la morte di Thatch, Edward si riunì con Vane, a cui confidò le informazioni in suo possesso riguardanti l'Osservatorio. Gli rivelò quindi che l'unico modo per ottenere il tesoro custodito all'interno del tempio era catturare il Saggio, l'unico a conoscenza della sua esatta ubicazione e l'unico in grado di accedervi, che era probabilmente a bordo della Princess, una nave adibita al trasporto di schiavi. Decisi a conquistare il tesoro custodito nell'Osservatorio insieme, i due si misero alla ricerca di una delle navi della Royal African Company con lo scopo di ottenere informazioni sulla Princess.[12]

I due individuarono la Royal African Pearl, che attaccarono ed abbordarono, perdendo tuttavia la Ranger durante lo scontro. Interrogando il capitano della nave, i due scoprirono dunque che la Princess faceva tappa a Kingston una volta al mese e che avrebbero quindi potuto trovarla lì nei giorni successivi. Prima di poter ripartire, tuttavia, Rackham annunciò l'ammutinamento della ciurma nei confronti di Edward e Vane. Così, Rackham e la sua nuova ciurma requisirono la Jackdaw, abbandonando Edward e Vane sul relitto del Ranger ed esprimendo l'intenzione di vendere Adéwalé agli schiavisti di Kingston. Abbandonati su una nave in condizioni precarie, Edward e Vane raggiunsero la deserta Isla Providencia.[12]

Alla deriva 6

Edward ascolta Vane.

Nei mesi successivi, i due affrontarono una burrascosa convivenza sull'isola; nonostante la voglia di collaborare di Edward, Vane continuò ad attuare violenti attacchi e copiose razzie ai danni del gallese, incolpandolo di essere la causa della loro attuale condizione. Così, nel febbraio del 1719, dopo l'ennesimo furto di cibo di cibo di Vane ed il tentativo di questo di uccidere Edward con delle armi ritrovate sull'isola, Edward fu costretto a ferire gravemente l'amico per impedirgli di nuocergli nuovamente. Lo stesso giorno, Edward riuscì a requisire una goletta da pesca che si trovava nei pressi dell'isola e a fare ritorno al suo covo, dove riuscì a riottenere la Jackdaw.[12]

Alleanza con Roberts

"Anche se la tua insistenza è irritante, vedo in te del potenziale inespresso. [...] Non ho segreti da rivelarti. Ma se mi darai il tuo aiuto, fra due mesi a ovest delle Sopravento, avrai le risposte che cerchi. Promesso."
―Roberts decide di rivelare ad Edward le sue conoscenze sull'Osservatorio[src]

Nel maggio del 1719, Edward riuscì a raggiungere Kingston, dove riuscì a scoprire da un uomo della Royal African Company che la Princess avrebbe fatto presto ritorno in città. Tuttavia l'uomo gli rivelò che non era l'unico sulle tracce della Princess. Infatti, in città si trovava anche Woodes Rogers, sulle tracce del Saggio in compagna di Benjamin Hornigold, che aveva accettato il perdono offerto dall'uomo e che si era poi unito all'Ordine dei Templari. Spiando il loro incontro con il Gran Maestro, Laureano Torres, Edward scoprì che Roberts si trovava a Príncipe, una piccola isola nei pressi della costa occidentale dell'Africa, braccato dai pirati Josiah Burgess e John Cockram, anche loro unitisi all'Ordine dei Templari.[13]

La fiducia va meritata 9

I due pirati stipulano un'alleanza.

Tornato velocemente alla Jackdaw, ordinò ad Adéwalé di fare subito rotta verso le coste dell'Africa centro-occidentale, che raggiunsero dopo un mese di viaggio. Distrutta la flotta portoghese di stanza a Príncipe, Edward incontrò Roberts presso un accampamento dei marinai appartenenti all'equipaggio della Princess sopravvissuti all'attacco portoghese. Stipulata un'alleanza con il Saggio, Edward si recò all'accampamento portoghese, dove assassinò Burgess e Cockram. Dopo aver impedito ai Templari di rapire il Saggio, Edward fece ritorno alle spiagge dell'isola, dove assistette al discorso di Roberts ai marinai della Princess che incoraggiò ad intraprendere la attività della pirateria sotto il suo comando. Lì, Roberts ringraziò Edward per il suo aiuto e gli promise di condurlo all'Osservatorio se lo avesse aiutato nei mesi successivi.[13]

L'Osservatorio

Edward: Sembra uscito da una fiaba, o da un vecchio poema.
Roberts: Giravano tante storie su questo posto, sai? Storie che si trasformano in fiabe, e poi di nuovo in leggende. L'inevitabile processo dei fatti che diventano mito, prima di svanire nel nulla.
―Edward e Roberts entrando nell'Osservatorio[src]
La scommessa di Black Bart 9

Edward osserva una delle fiale di sangue recuperate.

Divenuti alleati, i due rivolsero così la loro attenzione ad una flotta portoghese, la cui ammiraglia trasportava il tesoro bramato da Roberts: un carico di fiale di cristallo in cui erano conservati campioni di sangue di diversi uomini potenti ed influenti, tra cui i maggiori membri dell'Ordine dei Templari. Una volta individuata la flotta portoghese nei pressi della costa di Ambergris Caye, i due riuscirono ad avvicinarsi alla ammiraglia, la Nosso Senhor da Compreensão, sostituendo la bandiera della Jackdaw con una della marina militare portoghese. Inoltre decisero di tenere lontani i militi nemici designando la Jackdaw come una nave di appestati. Dopodiché, presero possesso della nave stessa, con cui distrussero la flotta portoghese e fuggirono in mare aperto con il suo tesoro. Grato ad Edward per l'aiuto datogli, Roberts decise di mostrargli finalmente l'ubicazione dell'Osservatorio.[14]

Tuttavia, all'appuntamento con Roberts, Edward fu seguito da Hornigold, alla ricerca dell'Osservatorio per conto dell'Ordine dei Templari. Intenzionato a punire il suo tradimento e per mantenere la fiducia di Roberts, Edward danneggiò la Benjamin di Hornigold, che naufragò sull'isola di Santanillas. Successivamente, Edward riuscì ad evitare gli uomini del vecchio compagno presenti sull'isola per difenderlo e lo assassinò. Edward fece così rotta verso Long Bay, da dove Roberts lo avrebbe poi condotto all'ubicazione precisa dell'Osservatorio. I due si fecero strada con alcuni uomini di Roberts nella giungla giamaicana, eliminando lungo il tragitto diversi guardiani, indigeni votati alla difesa dell'Osservatorio, che loro consideravano sacro. Giunti all'ingresso del tempio, Roberts uccise tutti gli uomini presenti ad eccezione di Edward, che riteneva l'unico abbastanza forte da rimanere padrone di sé una volta veduto l'interno.[14]

L'Osservatorio 9

Edward e Roberts osservano la vita corrente di Woodes Rogers.

Portando con loro lo scrigno contenente le fiale di sangue recuperate sulla Nosso Senhor da Compreensão, i due entrarono nelle rovine del tempio, la cui architettura affascinò il giovane al punto da ricordargli un edificio fiabesco e leggendario. I due raggiunsero infine una grande sala, al cui centro era posta una sferra armillare custodente un particolare Teschio di Cristallo. Combinando il tesoro con le fiale in loro possesso, Roberts mostrò ad Edward come lo strumento permetteva di osservare ciò che vedeva la persona di cui si utilizzava il sangue. Tuttavia, dopo avere sottratto il Teschio alla sfera armillare, Roberts tradì Edward, che gettò nel lago sotterraneo presente nell'Osservatorio prima di andarsene sigillandolo all'interno. Edward riuscì tuttavia a fuggire dalla struttura attraverso una via secondaria e a fare ritorno, sensibilmente ferito, alla spiaggia a cui aveva lasciato la Jackdaw. Lì, scoprì però che Adéwalé aveva lasciato Long Bay dopo che gli uomini di Roberts avevano tentato di catturare la Jackdaw, lasciandolo da solo. Edward venne così catturato da Roberts e dai suoi uomini, che lo vendettero alle autorità giamaicane, che lo rinchiusero nella prigione di Port Royal.[14]

Unione agli Assassini

Prigionia a Port Royal

Edward: Se nulla è reale, in cosa possiamo credere? E se tutto è lecito, perché non seguire i desideri? [...] Forse questa idea è il primo passo verso la saggezza, non la sua forma finale.
Ah Tabai: Un bel cambiamento rispetto all'Edward che ho incontrato tanti anni fa.
―Edward discute con Ah Tabai del Credo degli Assassini[src]

Edward rimase per diverso tempo recluso nella prigione di Port Royal, ma non venne mai condannato a morte per gli atti di pirateria commessi negli anni precedenti; Laureano Torres e Woodes Rogers sfruttarono infatti la loro influenza per ritardare il giorno della condanna, credendo che un giorno l'uomo gli avrebbe rivelato l'ubicazione dell'Osservatorio in cambio della libertà. Dopo diversi mesi di prigionia, nell'aprile del 1720, assistette al processo di Anne Bonny e Mary Read,che avevano passati i mesi precedenti a commettere atti di pirateria sotto gli ordini di Jack Rackham. Tuttavia, le due donne si dichiararono incinte e le loro condanne a morte vennero posticipate a dopo le gravidanze.[15]

Soffrire senza morire 7

Edward osserva Mary esalare il suo ultimo respiro.

Quattro mesi dopo, Edward venne liberato da Ah Tabai, che aveva raggiunto la prigione per ridare la libertà a Mary e ad Anne; i due decisero così di collaborare per aiutare le due donne a fuggire. Tuttavia, riuscirono a salvare solo Anne, poiché Mary morì durante la fuga tra le braccia di Edward a causa di una grave infezione contratta durante il parto, causata delle scarse condizioni igieniche della prigione. Sebbene libero, a causa della perdita della sua nave, del bottino ricercato per anni e della sua cara amica Mary, Edward entrò in una spirale di autodistruzione, che lo portò a sognare incessantemente il tesoro dell'Osservatorio, per lui l'unico modo di rimettere sui binari giusti la propria vita. Un giorno, dopo l'ennesima sbronza, si risvegliò su una spiaggia di Kingston, dove incontrò Adéwalé. L'uomo gli restituì la sua nave, ma decise di non seguirlo più nei suoi viaggi e gli consigliò inoltre di recarsi presso gli Assassini a Tulum appena avesse potuto.[15]

Seguendo il consiglio dell'amico, Edward raggiunse Tulum, dove vide le precarie condizioni in cui vivevano gli Assassini, rendendosi conto che il proprio comportamento ne era stata una delle maggiori cause. Così, profondamente pentito, nonché stanco di vivere alla ricerca della ricchezza e della fama e di perdere le persone a lui care, Edward chiese ad Ah Tabai di aiutarlo a lenire le sue colpe e di rimediare ai suoi errori. Dopo che Edward ebbe aiutato gli Assassini a respingere l'ennesimo attacco dei Templari, Ah Tabai comprese il cambiamento dell'uomo e lo accolse nell'Ordine degli Assassini. Successivamente, Edward iniziò la caccia agli ultimi membri di rilievo dell'Ordine dei Templari presenti nelle Indie Occidentali per conto degli Assassini, prendendo come nuovo quartiermastro della sua nave Anne Bonny, ormai rimasta senza nulla.[15]

Assassinio di Rogers

"Ho visto l'Osservatorio. Conosco il suo potere. Userete quell'aggeggio per spiare, ricattare, sabotare. [...] Nessun uomo dovrebbe possedere quel potere."
―Edward contesta la ricerca dell'Osservatori dei Templari[src]

Nel maggio del 1721, Edward iniziò ufficialmente la sua caccia ai membri più influenti dell'Ordine dei Templari presenti nelle Indie Occidentali. Deciso a cominciare da Woodes Rogers, Edward fece rotta verso Kingston, dove le informazioni degli Assassini dicevano si trovasse.[16]

Non più governatore 5

Edward ascolta le ultime parole di Rogers.

Arrivato in Giamaica, Edward si recò al covo locale degli Assassini, dove il Maestro Assassino Antò lo informò che Rogers avrebbe partecipato ad un ricevimento organizzato in onore del suo ritorno in Inghilterra; re Giorgio I aveva infatti tolto al Templare l'incarico di governatore delle Bahamas visti gli scarsi risultati ottenuti nella caccia ai pirati presenti nella zona. Su consiglio di Antò, Edward assassinò e prese i panni di Ruggiero Ferraro, un diplomatico italiano invitato al ricevimento, nonché un bersaglio degli Assassini.[16]

Dopo essersi infiltrato alla festa sotto le mentite spoglie dell'uomo, Edward riuscì a ferire gravemente Rogers. Nel loro ultimo dialogo, Woodes giustificò la ricerca dell'Osservatorio da parte dell'Ordine dei Templari, che lo avrebbero utilizzato per spiare e ricattare in nome della verità e della giustizia. Inoltre, rivelò ad Edward il probabile nascondiglio di Bartholomew Roberts: l'isola di Príncipe.[16]

Attacco di Principe

Roberts: Una vita breve e intensa, come dicevo. Mi conosco così bene. E tu, Edward? Hai trovato la pace che cercavi?
Edward: Non punto così in alto. Cos'è la pace, se non una pausa fra due guerre?
―L'ultimo dialogo tra Edward e Roberts[src]

Avendo messo fuori gioco il primo dei suoi tre bersagli principali, Edward fece subito rotta per Príncipe, il probabile rifugio del suo secondo bersaglio: il Saggio, nonché oramai noto pirata, Bartholomew Roberts. Lungo la rotta, la Jackdaw si imbatté in un relitto, presso cui venne ritrovato un naufrago. Soccorso da Anne e dalla ciurma della Jackdaw l'uomo confermò la presenza del Royal Fortune, la nave ammiraglia di Roberts, nei pressi delle coste africane.[16]

Sfortuna reale 6

Edward assiste Roberts nei suoi ultimi momenti.

Raggiunta l'isola, Edward si infiltrò nell'accampamento utilizzato da Roberts e dalla sua ciurma come rifugio. Tuttavia, alla vista dell'uomo, Roberts si rifugiò a bordo del Royal Fortune, con cui tentò la fuga. Edward raggiunse però rapidamente la Jackdaw, con cui riuscì a raggiungere e ad abbordare la nave del Saggio, attaccato dallo stesso momento anche dalla marina militare. Nonostante la confusione della battaglia, Edward riuscì a raggiungere e ad assassinare Roberts sulla sua stessa nave.[16]

Con le sue ultime parole, Roberts rivelò ad Edward di chiamarsi in realtà Aita e di essere alla ricerca di un luogo in cui avrebbe ritrovato quella che sembrava essere una donna molto importante per lui. In punto di morte, il Saggio consegnò ad Edward il Teschio di Cristallo, chiedendogli come ultimo desiderio quello di avere distrutto il proprio corpo, in maniera tale che i Templari non potessero servirsi del suo sangue. Dopo aver gettato il corpo di Roberts in mare, Edward partì per L'Avana, alla ricerca del suo ultimo bersaglio: Laureano de Torres y Ayala, il Gran Maestro dell'Ordine dei Templari.[16]

Morte del Gran Maestro

"Voi vorreste rinchiudere l'intera umanità in un'elegante e decorosa prigione, sana e salva, ma privata della ragione e prosciugata dello spirito."
―Le ultime parole di Edward a Torres[src]
Sangue nero 13

Edward parla ad El Tiburòn in punto di morte.

Edward raggiunse L'Avana, dove incontrò la Maestra Assassina Rhona Dinsmore, il capo del covo locale. La donna rivelò al confratello che il governatore Torres aveva ordinato un coprifuoco perenne alla popolazione per permettere ai suoi soldati di individuarlo in caso di attacco. Edward combinò allora il Teschio di Cristallo recuperato dopo l'assassinio di Roberts con la fiala contenente il sangue del governatore, scoprendo che si trovava nei pressi della cattedrale. Dopo aver individuato il suo bersaglio in compagnia di El Tiburòn e di alcune guardie, Edward consegnò il manufatto a Rhona e seguì la compagnia spagnola fino alla sua destinazione: il Castillo de la Real Fuerza. Edward si infiltrò così nella fortezza ed assassinò Torres.[16]

Dopo l'omicidio, si rese tuttavia conto di essere caduto in una trappola e di avere tolto la vita solamente al vice del governatore. L'uomo si ritrovò così costretto ad affrontare El Tiburón, che riuscì ad uccidere. Subito dopo, Edward tornò al covo degli Assassini, dove chiese a Rhona di avvisare Ah Tabai di dirigersi all'Osservatorio, dove avrebbero potuto trovare ed eliminare Torres, non a conoscenza del fatto che il Teschio di Cristallo era già stato estratto dal tempio.[16]

In frantumi 4

Edward assiste Torres nei suoi ultimi momenti.

Edward raggiunse velocemente Long Bay, da cui si diresse verso l'Osservatorio insieme ad Anne Bonny. All'interno, Edward scoprì che il santuario aveva attivato diversi sistemi di sicurezza per eliminare i soldati spagnoli entrati, considerandoli dei pericolosi intrusi. Sfruttando il sistema difensivo per eliminare i soldati, Edward raggiunse la sala principale del tempio, dove trovò Torres. Rimasto senza i suoi uomini e furioso per non aver trovato il tesoro dell'Osservatorio, Torres venne assassinato da Edward. Subito dopo, l'uomo venne raggiunto da Ah Tabai, Adéwalé e Anne, con cui ripose il Teschio all'interno della sfera armillare. In quel momento, Ah Tabai gli consegnò una lettera giunta per lui da casa, in cui scoprì della morte della moglie e di avere avuto anni prima da lei una figlia, che la defunta consorte aveva chiamato Jennifer.[16]

Ultimi anni e morte

Nella lettera ricevuta, Edward lesse di un'epidemia di vaiolo che aveva infettato sia Caroline che suo padre Emmett, associatosi ai Templari. Quest'ultimo pagò tutto il necessario per ottenere i medicinali per guarire, lasciando che però sua figlia morisse. Interpretando il gesto come una vendetta verso il loro matrimonio, Edward organizzò in tempi brevi la sua rimpatriata.[2] Tutto fu pronto nell'ottobre del 1722; Edward lasciò per sempre la pirateria e donò agli Assassini il suo covo di Great Inagua. Da loro seppe anche che Woodes Rogers era sopravvissuto al suo attacco e che aveva fatto ritorno in Inghilterra.[17]

La fine (Black Flag) 9

Edward accoglie sua figlia Jennifer a Great Inagua.

Quella stessa mattina, accolse sua figlia Jennifer, di soli nove anni, nel suo covo; poi insieme a lei salpò con la Jackdaw verso casa. Passò ben tre mesi con la piccola fanciulla, la cui vivacità e lingua svelta gli ricordarono molto Caroline. Tuttavia, in quel periodo i pensieri di Edward erano rivolti soprattutto alla vendetta contro Emmett. Tornato a Bristol, l'Assassino affidò Jennifer alla madre, ancora delusa dalle scelte di vita fatte da lui. Poi, recatosi ad Hawkins Lane, Edward uccise brutalmente sia Emmett che Wilson, che tentò invano di proteggere Matthew Hague, in visita agli Scott.[17][2]

L'Assassino, tentò di uccidere anche quest'ultimo, venendo però fermato da Robert Walpole, cugino del defunto Assassino traditore Duncan Walpole, nonché primo ministro dell'ambasciata britannica di re Giorgio. Il nobile offrì ad Edward un ingente capitale di denaro e una delle sue proprietà a Londra in cambio dell'incolumità degli Hague. Edward accettò, fuggendo per sempre dal Galles e trasferendosi in Inghilterra. Edward e Jennifer si trasferirono così in una fastosa villa a Queen Anne's Square e, con il denaro offertogli da Robert Walpole, aprì una promettente ed estesa attività commerciale, i cui profitti lo resero ricco tanto quanto i nobili della città. Venne quindi iniziato ufficialmente nella Confraternita e negli anni seguenti, compì diversi viaggi in Europa e in Asia alla ricerica di templi simili all'Osservatorio: secondo quanto riportato nel suo diario, rintracciò diverse cripte in Italia ed un piccolo tempio ad Alamut.[2][18]

Successivamente, Edward ottenne probabilmente la nomina a Maestro Assassino e conseguì un secondo matrimonio con Tessa Stephenson-Oakley, da cui il 4 dicembre 1725 ebbe il suo secondogenito, che chiamò Haytham. Come da tradizione dell'Ordine degli Assassini, Edward addestrò il piccolo Haytham fin dalla più tenera età. Divenne anche un appassionato di arte, portando spesso i suoi figli a seguire spettacoli al Teatro Royal.[19]

AC4 Famiglia Kenway Royal Opera House

Edward e i suoi figli al teatro Royal.

Il giorno dell'ottavo compleanno di Haytham, Edward e la sua famiglia andarono a teatro per seguire L'opera del mendicante di John Gay. Lì incontrarono Reginald Birch, uno degli amministratori delle proprietà di Edward. Con lui si diressero poi alla White's Chocolate House per celebrare il compleanno del piccolo Kenway. Sulla strada di ritorno verso casa, vennero però aggrediti da un ladro che tentò di rubare la collana ornata di gemme che Tessa portava al collo. Tuttavia Reginald Birch, ancora nei paraggi, vide l'accaduto e accorse in aiuto della nobildonna. Venne però fermato da Edward, che lo rimproverò per vigilantismo inappropriato.[19]

Rincasati, Edward chiese ad Haytham che cosa pensasse dell'accaduto. Il fanciullo rispose che in un primo momento avrebbe ucciso l'uomo, ma riflettendo gli avrebbe concesso la libertà. Soddisfatto, l'Assassino donò al figlio la sua prima spada personale, per poi congedarlo e concedergli il godimento del suo compleanno. Tempo dopo, nel dicembre 1735, Edward ricevette una visita da Reginald Birch con cui intrattenne una riunione di affari. Tuttavia, il dialogo degenerò in una violenta lite, che costrinse l'Assassino a cacciare il socio da casa sua.[19]

ACi Attacco a casa Kenway

Edward ucciso da Tom Smith.

La notte del 3 dicembre, la casa di Edward venne invasa da un gruppo di mercenari Templari, venuti per rubare un oggetto di valore in suo possesso: un diario contenente rare informazioni su diversi siti della Prima Civilizzazione. Con uno stratagemma, Edward riuscì ad attirare gli intrusi nella stanza dei giochi, riuscendo ad ucciderne alcuni. Tuttavia, la superiorità numerica dei nemici ebbe infine la meglio: venne immobilizzato e ucciso con un affondo in pieno cuore. Dopodiché, i mercenari rubarono il diario e rapirono Jennifer per conto di Birch, in realtà Gran Maestro dell'Ordine dei Templari europei, che aveva precedentemente espresso l'intenzione di sposarla.[19]

Eredità

"Benvenuto ad Animus Omega, il sistema di esplorazione dei ricordi ancestrali di Abstergo Entertainment. [...] Il tuo soggetto di ricerca primario è Edward James Kenway, nato il 10 marzo 1693 a Swansea, Galles."
―La voce dell'Animus ad un nuovo impiegato[src]
ACi Il diario di Juan

Haytham legge il diario di suo padre.

Le azioni di Edward come Assassino ebbero conseguenze durature per tutti gli esponenti del ramo caraibico dell'Ordine; grazie all'eliminazione dei più importanti Templari della zona, riuscirono infatti a mettere sotto il loro controllo l'Osservatorio e ad espandere la loro influenza sulle maggiori isole caraibiche.[3]

Edward scrisse inoltre un diario contenente dettagliatissime informazioni sulla Prima Civilizzazione ed i loro templi. Dopo la sua morte, tuttavia tale documento entrò in possesso del Gran Maestro del ramo europeo dell'Ordine dei Templari, Reginald Birch. Costui lo affidò poi allo spagnolo Juan Vedomir per decifrarne i contenuti. Dopo il tradimento di Vedomir, Haytham, unitosi all'Ordine dei Templari, recuperò il diario, leggendolo e tenendolo con sé per il resto della sua vita.[19]

Nel 2013, i suoi ricordi genetici vennero interamente rivissuti da un impiegato dell'Abstergo Entertainment, divenendo successivamente materiale di elaborazione cinematografica e videoludica per Diavoli dei Caraibi e L'era dei tagliagole.[3]

Caratteristiche e personalità

"Signori! Com'è costume tra i nostri pari, non cadiamo nell'errore di seguire gli ordini di un solo folle, ma agiamo seguendo la nostra follia collettiva!"
―Edward parla alla sua ciurma[src]

La personalità di Edward venne fortemente influenzata dal suo ceto sociale e dalle precarie condizioni economiche della sua famiglia di origine. Crebbe infatti temprato da un innato gusto per il pericolo e l'avventura, mostrando spesso imprudenza. Sognava di prendere il largo e far fortuna come corsaro, ma l'impossibilità di realizzare il suo sogno e la prospettiva di una vita da contadino lo fecero sprofondare in un irrecuperabile debole per gli alcolici.[2]

I forti 6

Edward minaccia il governatore Torres.

Divenuto capitano della Jackdaw si trasformò in uno dei pirati più brutali e spietati di tutte le Indie Occidentali, rispettato dai pirati più famosi dell'epoca. Durante la sua carriera in mare, Edward divenne diabolico ed arrivista, mostrandosi disposto a tutto pur di raggiungere i suoi scopi. Spavaldo e sfacciato, era solito rivolgersi in maniera irrispettosa ed irriverente a chiunque, anche uomini potenti ed influenti. Era solito non seguire alcuna regola o morale, interpretando tutto quanto nella maniera più favorevole al raggiungimento dei suoi scopi; dimostrò infatti di considerare la massima del Credo degli Assassini come una filosofia che gli permettesse di pensare e agire come voleva, come nella sua natura da pirata.[3]

Nonostante fosse di indole egoista, si dimostrò altruista per combattere la prepotenza dei più potenti; da giovane lottò infatti per salvare sia Rose che Alfred e si preoccupò molto per la salute del piccolo ladro dopo che venne picchiato da Wilson. Inoltre, partì per le Indie occidentali non solo per garantire una vita agiata a sé stesso, ma anche a sua moglie ed alla sua famiglia.[2][3]

Un pazzo 1

Edward indice una votazione tra la ciurma.

Grazie al suo carisma ottenne in breve tempo la fiducia della sua ciurma, indicendo spesso delle votazioni per decidere quali nuovi avventure intraprendere insieme a loro. Questo era con molta probabilità una forma di rispetto verso coloro che decisero seguirlo nella sua ricerca di gloria e ricchezza.[3]

Solo dopo la morte di Mary Read, perse i suoi ideali egoistici, trovando nel Credo degli Assassini una strada da seguire per migliorare la sua vita. Nel periodo in cui si unì agli Assassini, Edward rinnegò il suo passato di pirata egoista ed arrivista ed affermò di credere fortemente negli obiettivi che il suo Ordine tentava di raggiungere.[3] Divenuto padre, si dimostrò severo e amorevole al tempo stesso, esortando Haytham a pensare solo a sé stesso ed alla sua famiglia.[19]

Equipaggiamento e abilità

"Penso che tu abbia un talento naturale. Come agisci e rifletti. Il modo in cui vedi il mondo."
―Mary ad Edward[src]
Il segreto sepolto del Saggio 3

Edward scala una piramide maya.

Gli anni passati ad arrampicarsi sugli alberi della navi resero Edward un formidabile atleta, in grado di far sembrare semplici anche le azioni richiedenti sforzi fisici estremi. Era capace di eseguire manovre acrobatiche sia in ambienti urbani che naturali, districandosi con abilità e velocità tra impalcature, travi e rami d'albero. Poteva scavalcare ostacoli di qualsiasi enitità, ed era in grado di compiere il movimento ascensionale noto come salto della fede tra i membri dell'Ordine degli Assassini. Era anche in grado di sfruttare delle corde oscillanti a proprio vantaggio, come per piombare nel bel mezzo di uno scontro sorprendendo i nemici.[3]

Avendo passato gran parte della sua vita come marinaio, Edward era in grado di manovrare abilmente la Jackdaw, sfruttando a suo vantaggio anche le tempeste più violente. Una delle sua capacità più straordinarie risiedeva nell'occhio dell'aquila, una sorta di sesto senso che gli permetteva di cogliere ogni più piccolo dettaglio del mondo circostante. Era un eccellente combattente, caratterizzato da uno stile di combattimento molto aggressivo, sviluppato durante i saccheggi compiuti nella sua carriera da corsaro.[3]

Sangue nero 12

Edward affronta El Tiburón.

Il suo equipaggiamento era costituito da: una doppia sciabola, quadrupla pistola, una cerbottana dai dardi multipli, bombe fumogene, dardo da corda e la iconica arma degli Assassini, la lama celata. La varietà del suo equipaggiamento gli consentiva di attuare un approccio furtivo durante la caccia, la ricognizione e l'infiltrazione; e distruttivo negli scontri diretti. Era in grado di tenere testa a più avversari simultaneamente, impiegando efficacemente tutto il suo equipaggiamento in devastanti combinazioni di attacchi diversi. Era particolarmente abile nell'anticipare l'avversario, intuendo le sue intenzioni dal più impercettibile movimento del suo corpo.[3]

Vita sentimentale

"Oh, un cuore duro che ha fame d'amore."
―Anne commenta i sentimenti di Edward.[src]
Edward Kenway (ricordo) 9

Edward insieme a sua moglie Caroline.

L'ossessivo desiderio di ricchezza di Edward era in parte dovuto alla sua morbosa necessità di offrire a Caroline una vita migliore di quella contadina. Era infatti particolarmente legato alla moglie, tanto da affermare di aver bisogno della sua fiducia per raggiungere i suoi scopi nelle Indie Occidentali. Ma quest'ultima si dimostrò indisposta ad amare un marito che, secondo lei, non riusciva a trovare uno scopo nella vita.[3]

Ciononostante, Edward continuò ad amarla, inviandole annualmente una lettera in cui dimostrava di non averla mai dimenticata. Tuttavia, il pirata ebbe anche diversi rapporti carnali con diverse cortigiane, tradendo spesso sua moglie. Manifestò anche un interesse verso il suo quartiermastro Anne Bonny, che però non sfociò mai in una relazione sentimentale vera e propria.[3]

Scoperta la morte di Caroline a causa dell'inettitudine di Emmett, Edward scoppiò in una furiosa rabbia emotiva, uccidendo senza pietà suo suocero con un colpo di pistola alla testa. Credendo che non si sarebbe mai più innamorato come era accaduto con Caroline, cadde in un breve stato di depressione. Dopo il suo trasferimento a Londra, tuttavia conobbe Tessa Stephenson-Oakley, che riuscì a riaccendere in lui il sentimento dell'amore, e che lo accompagnò fino ai suoi ultimi giorni.[3]

Omicidi commessi

Curiosità

  • "Edward" è un antico nome inglese che significa "guardia ricca". Di stessa origine è "Kenway", che significa "combattente reale coraggioso". Il suo secondo nome "James", è invece di origine ebraica e significa "seguace fedele di Dio".
  • A differenza degli Assassini protagonisti degli altri giochi della serie di Assassin's Creed, Edward indossa un cappuccio senza il becco. Edward è uno dei pochi Assassini conosciuti, insieme a Vali cel Tradat a riscontrare tale particolarità.
    • I primi screenshot raffiguranti Edward, lo mostravano con un abito tendente al verde smeraldino e privo di cappuccio.
  • In Assassin's Creed: Forsaken, i capelli di Edward sono descritti come neri, mentre in Assassin's Creed IV: Black Flag sono biondi. Anche le prime screenshot ritraenti Edward lo raffiguravano con i capelli neri.
    • Edward è anche il primo protagonista biondo della serie. 
  • Nonostante porti molte cicatrici sul volto, Edward non ne ha una sul labbro, come invece hanno i protagonisti di diversi titoli della serie, come Altaïr Ibn-La'Ahad, Ezio Auditore da Firenze, Aveline de Grandpré e Desmond Miles. Come suo nipote Connor, Edward porta però una piccola cicatrice sotto l'occhio destro.
  • In una realtà alternativa, Connor afferma di conoscere il passato da pirata di suo nonno Edward, nonché di aver ereditato da lui il gusto per le avventure marittime.
  • La lama sinistra di Edward possedeva un insegna da Assassino, mentre su quella destra vi era inciso un piccolo Jolly Roger.
  • Durante la sua permanenza a Londra, Edward prese in adozione un segugio irlandese che chiamò Thatch, molto probabilmente in onore del suo compagno pirata caduto.

Galleria

Note

  1. Assassin's Creed: Initiates
  2. 2,00 2,01 2,02 2,03 2,04 2,05 2,06 2,07 2,08 2,09 2,10 2,11 2,12 2,13 Assassin's Creed: Black Flag
  3. 3,00 3,01 3,02 3,03 3,04 3,05 3,06 3,07 3,08 3,09 3,10 3,11 3,12 3,13 Assassin's Creed IV: Black Flag
  4. 4,0 4,1 4,2 Assassin's Creed IV: Black Flag - Sequenza 1: Prologo
  5. 5,0 5,1 5,2 5,3 5,4 5,5 Assassin's Creed IV: Black Flag - Sequenza 2: Terra di Spagna
  6. 6,0 6,1 6,2 6,3 6,4 Assassin's Creed IV: Black Flag - Sequenza 3: La repubblica dei pirati
  7. 7,0 7,1 7,2 7,3 Assassin's Creed IV: Black Flag - Sequenza 4: Ricompensa
  8. 8,0 8,1 Assassin's Creed IV: Black Flag - Caccia ai Templari
  9. 9,0 9,1 9,2 Assassin's Creed IV: Black Flag - Sequenza 5: Ragioni mal comprese
  10. 10,0 10,1 10,2 Assassin's Creed IV: Black Flag - Sequenza 6: Sabbie mobili
  11. 11,0 11,1 11,2 Assassin's Creed IV: Black Flag - Sequenza 7: L'invasione inglese
  12. 12,0 12,1 12,2 12,3 12,4 12,5 Assassin's Creed IV: Black Flag - Sequenza 8: Nessun rimpianto
  13. 13,0 13,1 Assassin's Creed IV: Black Flag - Sequenza 9: Acque torbide
  14. 14,0 14,1 14,2 Assassin's Creed IV: Black Flag - Sequenza 10: Valutazioni errate
  15. 15,0 15,1 15,2 Assassin's Creed IV: Black Flag - Sequenza 11: A fondo
  16. 16,0 16,1 16,2 16,3 16,4 16,5 16,6 16,7 16,8 Assassin's Creed IV: Black Flag - Sequenza 12: L'aquila e l'uccellino
  17. 17,0 17,1 Assassin's Creed IV: Black Flag - Sequenza 13: Epilogo
  18. Assassin's Creed: Rogue - Lettere di guerra
  19. 19,0 19,1 19,2 19,3 19,4 19,5 Assassin's Creed: Forsaken

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