
L'insediamento originario di Venezia fu fondato presumibilmente verso la fine del VII secolo da coloni bizantini che tentavano di mettersi in salvo dagli invasori longobardi. Nel Medioevo la città era già diventata un'importante potenza marittima. La sua posizione strategica alla sommità dell'Adriatico obbligava le navi mercantili il cui carico era diretto nell'entroterra ad attraccare nei suoi porti, colmando i forzieri veneziani di denaro e merci.
All'inizio del basso Medioevo Venezia esercitava la propria influenza sia sugli stati confinanti sia sulla Chiesa. Quando venne indetta la Quarta crociata attorno al 1202, i crociati avevano bisogno delle navi di Venezia per il trasporto in Terra Santa, cosa che il doge Enrico Dandolo concesse a patto che essi riconquistassero la città dalmata di Zara e prendessero Costantinopoli.
Alla caduta di Costantinopoli, la città fu saccheggiata dalla flotta veneziana, che rubò, tra le altre cose, i quattro cavalli di bronzo che ornano la facciata della Basilica di San Marco. Questa sì che si chiama dedizione religiosa.
Al crescere della ricchezza di Venezia, crebbe anche la sua flotta. Ingaggiando numerose battaglie navali conquistò territori bizantini e ungheresi e annientò la flotta genovese. Le fortune di Venezia erano intrecciate[1] al mare che ogni anno il doge gettava un anello nella laguna dicendo in latino: "Ti sposiamo, mare. In segno di vero e perpetuo dominio." Nonostante la perplessità sulla sacralità delle relazioni umano-marine, il papa riconosceva questo Sposalizio del Mare.
Alla fine del XV secolo, Venezia era probabilmente la città più ricca del mondo e la seconda per grandezza dopo Parigi, ma il resto dell'Europa ne aveva abbastanza. Francia, Spagna, Austria e Ungheria, appoggiate da papa Giulio II, si unirono nella Lega di Cambrai allo scopo di annientare la Serenissima.
- ↑ Testo in ACII: erano intrecciate - Testo in ACBH: era tanto intrecciate