Il Palazzo Ducale venne eretto come residenza del Doge tra il 1309 e il 1424, in stile gotico. La residenza era praticamente una prigione dorata, poiché al doge di rado era permesso uscire.
Il doge ricopriva la carica più importante a Venezia e occupava tale posizione a vita. Nel 1172 la sua nomina venne affidata ai Quaranta, i cui membri erano a loro volta scelti dal Gran Consiglio di Venezia.
La città ci teneva ad ostentare il suo status di Repubblica, e di conseguenza la partecipazione del popolo al governo. Pertanto la presentazione del nuovo doge veniva accompagnata da queste parole: "Questi xe monsignor el Doxe, se ve piaxe". Tuttavia nella prassi il Gran Consiglio era designato dai Quaranta, che a loro volta, come abbiamo detto, erano nominati dal Gran Consiglio. Un bel conflitto d'interessi.
I candidati per il Gran Consiglio venivano scelti fra gli esponenti delle famiglie nobili e, sebbene il doge potesse scegliere di inserire chiunque nel Consiglio, di fatto gli altri membri e i Quaranta dovevano ratificare la nomina. Dal momento che la gente era illetterata, che le regole per l'elezione erano complesse e che il Consiglio controllava le guardie, anche nella Repubblica di Venezia il popolo era di norma vittima di soprusi.