
Nell'Italia rinascimentale i mercenari erano sempre in movimento e passavano da ingaggio a ingaggio. I condottieri, o capitani di ventura, venivano assoldati dalle città e reclutavano uomini in cerca di paga. Molti dei soldati di ventura che combatterono in Italia non erano neppure italiani: venivano soprattutto dalla Germania, dalla Svizzera e dall'Ungheria.
Nelle continue lotte per il dominio sulla penisola, gli stati italiani assoldarono mercenari per combattere contro i propri vicini, ma questi soldati, spinti dalla sola avidità, non lesinavano stupri e saccheggi.
Quando lo stato da cui erano retribuiti finiva per esaurire le finanze, i soldati allo sbando venivano spesso assoldati da altri signori, magari per radere al suolo quella stessa città che avevano difeso fino a poco prima.
C'erano mercenari che seguivano un codice d'onore, che credevano nella causa per la quale combattevano, anche se erano una minoranza. Ma quei pochi erano molto apprezzati.
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